Si avvicina il 25 aprile, un’occasione per rilanciare la Costituzione

12 Aprile 2024
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Andrea Pubusa

Esiste sempre uno scostamento fra la costituzione scritta e quella applicata.  I costituzionalisti pa rlano di costituzione formale e costituzione materiale. Talvolta quest’ultima sostituisce addirittura la prima. Prendete l’Italia. Si è partiti nel 1948 da una situazione molto difficile, si trattava di mandare alle ortiche il vecchio Statuto albertino, concesso ďa Carlo Alberto cent’anni prima, con le pesanti integrazioni autoritarie fasciste, si doveva impiantare un ordinamento in linea coi principi emersi dalla lotta al nazifascismo e dalla Resistenza, principi trasfusi nella Costituzione della Repubblica.
Il cammino fu lento e accidentato se si pensa alla repressione antioperaia del governo De Gasperi, ad opera del ministro degli interni Scelba.  Non furono istituite le regioni ordinarie, non fu creata la Corte costituzionale. E’ il periodo dell’ostruzionismo costituzionale, cui seguì il c.d. disgelo dopo l’affossamento della legge truffa a metà anni ‘50. Un’attuazione della Carta portò  nel 1970 lo Statuto dei lavoratori, la riforma della scuola, una revisione del diritto di famiglia, la nazionalizzazione dell’energia e altro ancora. Ma oggi a che punto siamo? La svolta liberista ha di nuovo capovolto la situazione. La costituzione materiale ha  ribaltato quella formale. Bastano le continue morti sul lavoro a dimostrare che la repubblica non è fondata sul lavoro. Per di più anche chi lavora spesso non ha mezzi sufficienti a vivere dignitosamente con la propria famiglia. L’uguaglianza è sopraffatta dall’arrcchimento sproporzionato di pochi a danno della crescente povertà di molti. E questa disparità viene ostentata, come titolo di merito, con arroganza. E il diritto fondamentale alla salute? Basta leggere i giornali per sapere dei paesi privi di medici di base, di zone senza ospedali, di tanta gente che  non si può curare. Sul grave problema della guerra oggi siamo ad una conclamata violazione della Carta. L’art. 11 ripudia la guerra se non è per difendere il territorio italiano. E noi invece mandiamo armi in Ucraina, che è una forma di sostegno di una guerra in luogo di favorire ĺa trattativa internazionale. Peggio, noi nel contesto internazionale non contrastiamo i messaggi e i propositi bellicisti di paesi della UE  e della Nato, che ci stanno portando ad una nuova guerra mondiale.
Se poi guardiamo aĺla democraticità dell’ordinamento, leggi elettorali consentono di manipolare le candidatunre e la volontà del corpo elettorale per dare risultati distanti dalla volontà popolare. Il contrario dellai democrazia. Si comprime perfino il diritto di manifestare e di esprimere il proprio pensiero. Siamo in mano ad un governo chiaramente contrario alla  Costituzione, legato a tristi nostalgie nere.

Si potrebbe continuare, ma fermiamoci qui per ora. Si avvicina il 25 aprile, un’occasione per rilanciare la lotta per l’attuazione della Costituzione ora sempre più sotto attacco.

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