Conte: il carattere di una politica

9 Aprile 2021
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Recensione di Rosamaria Maggio

 

Rita Bruschi e Gregorio De Paola non sono politici ne’ iscritti a partiti, bensì una psicoanalista e filosofa ed un filosofo con un curriculum di tutto rispetto.
Hanno scritto questo affascinante libro alla fine del secondo mandato di Giuseppe Conte, attratti da quest’uomo che ha incarnato un modo di fare politica in un momento drammatico per il nostro paese, riuscendo a conseguire risultati importanti e suscitando nei cittadini la speranza di costruire un paese migliore.
Essi ne indagano l’etica, l’uomo nel suo parlare, scrivere, comunicare, nella sua cultura costruita in una vita precedente, ma anche la politica, il cosiddetto populismo, l’atteggiamento con la stampa, i pregiudizi nei suoi confronti, attraverso una rigorosa analisi documentale, affinché il lettore possa fare le proprie valutazioni sulla base di dati.
Forse il momento in cui l’Italia si è accorta di avere a che fare con un uomo che proponeva un modo di far politica “di cui si pensava si fossero perse le tracce” è stato quello al Senato per il discorso sulla crisi del Governo Giallo-Verde.
Dieci metri sopra tutti.
Abbiamo apprezzato, provato simpatia, ammirato….,lo sconosciuto avvocato prestato alla politica, il difensore delle istituzioni, della democrazia parlamentare, della legalità,…..che sfodera grinta , capacità insospettate…. Sempre con eleganza, impugnando un fioretto e tenendo i toni bassi….
Ciò nonostante e malgrado inequivocabili risultati nella sua azione di governo, come ad esempio il varo di 2 miliardi per il Fondo Sanitario Nazionale del SSN e altrettanti per l’edilizia sanitaria con l’obiettivo di giungere a 10 miliardi entro il 2023; per quanto il 21 gennaio 2020 sia stato pubblicato il Piano nazionale integrato per l’energia e il Clima e successivamente  il Decreto Rilancio che stanzia 1 miliardo e 400 milioni per il rafforzamento del sistema universitario; per quanto dopo ore di negoziati, Conte sia riuscito a far approvare  nel luglio 2020, al Consiglio dell’Unione, l’emissione di Eurobond, che finanzieranno il Recovery Found in piena pandemia e dei quali 209 miliardi andranno all’Italia, paese maggiormente beneficiato; il giudizio dell’opposizione, di parte della maggioranza e di tutta la stampa nazionale è stato, non solo critico, ma demolitivo, fazioso, disinformato e falso nei suoi confronti.
Conte, citando Hanna Arendt, crede che le forze politiche abbiano messo da parte i loro pre-giudizi ed intendano sostenere l’azione di Governo.
In realtà nei confronti di Conte, per quanto il suo eloquio sia adeguato e i contenuti da lui proposti, se raccolti, consentirebbero di comporre un quadro consistente, è come se ci si trovasse in presenza di un disturbo dell’ età evolutiva,  dicono gli autori, e la funzione uditiva non si attivasse. E’ come se ci si trovasse di fronte a delle dispercezioni strutturate che determinano un abbassamento del discernimento individuale e collettivo. Fenomeno riscontrabile nella stampa nazionale per tutto il periodo dei governi Conte e che persiste tuttora.
Quanto poi alla sua visione politica, da alcuni suoi interventi può ricavarsi il suo pensiero.
All’assemblea annuale dell’Anci, il 20 .11.19, citando Adriano Olivetti, sottolinea che negli anni della ricostruzione questi fece della ricerca e dell’innovazione nell’azienda e dell’attenzione alle esigenze dei dipendenti gli indirizzi più qualificanti del suo operato. Invita i presenti ad ispirarsi ai Costituenti e all’esempio di Olivetti che richiama tutti alla tutela del lavoro e della dignità della persona.
Alla presentazione dell’Edizione nazionale delle opere di Giorgio La Pira il 14.5.19, cita la continua dialettica tra concretezza e astrazione, tra dimensione spirituale e impegno civile, ricordando un evento che vide protagonista La Pira in relazione alla crisi dell’Officina Fonderie delle Cure nel 1955. Di fronte al fallimento della Officina,  non riuscendo a reperire risorse finanziare, requisì’ lo stabilimento affidandone la gestione alla cooperativa di lavoratori perché’ fosse assicurato l’impiego di tutte le maestranze. Quella stagione politica testimonia, per Conte, l’esigenza di avanzamento nei diritti sociali con uno Stato che deve assumere un ruolo positivo, diretto a correggere le diseguaglianze.
Infine in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico presso l’Istituto Puglisi di Palermo il 14.9.2018, ha definito Don Puglisi un chicco di grano che ha dato frutti copiosi. Per Conte non è stato solo una persona buona, ma colui che ha saputo dare una prospettiva di vita diversa a dei bambini. Come Capo del Governo ritiene di dover raccogliere l’intuizione di Don Puglisi relativa alla necessità di investire sui giovani, sulla loro istruzione ed educazione.
Questi sono solo alcuni esempi per sollecitare la curiosità a leggere questo libro davvero interessante.
Mi piace chiudere con una domanda che Massimo Giannini, giornalista ancora fra i più critici, ha rivolto al Presidente del Consiglio il 3.5.2020.
Chi e’ Giuseppe Conte?
Dopo due anni, Giannini non lo ho ancora capito.
Conte pazientemente gli risponde:
Un cittadino di buone letture, formatosi al cattolicesimo democratico, che ha l’onore di servire il proprio Paese e che cerca di svolgere questo compito con disciplina e onore, con la piena consapevolezza dell’intima connessione che esiste tra libertà e uguaglianza.

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