Non capisco o forse no

15 Maggio 2024
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Andrea Pubusa

Sarò “antico”, ma molte cose non le capisco. Ad esempio, mi sfugge il senso del mancato coinvolgimento da parte della presidente Todde dei sindacati e del vasto mondo dell’associazonismo sociale, culturale ed economico nella preparazione delle sue dichiarazioni programmatiche. I sindacati organizzano e rappresentano il mondo del lavoro, la parte più dinamica  e sana della società, quella che dovrebbe acquisire più potere se si vuole creare una società nuova, veramente democratica. Non è forse fondata sul lavoro la nostra Repubblica? Todde cita le imprese, ma non chi le muove, i lavoratori.

Certo, gli incontri, i confronti sono faticosi e richiedono tempo, ma, se si vuole cambiare, questo tempo bisogna trovarlo. E non sarà mal speso.

E poi perche’ la Presidente non ha fatto verbo contro le esercitazioni militari in Sardegna? So che questa è materia di stretta competenza dello Stato, ma le operazioni si svolgono in terra e mare nostri, nessuno può impedire a noi sardi di combattere tutto ciò che ptepara la guerra o è fatto in un’ottica bellicista. Per di più anche sul piano formale, questa volta non si è neppure preavvertita o infomata la parte regionale. E il Comitato paritetico Stato/Regione? Ne ha avuto notizia dai giornali. No, non si possono ammettere questi precedenti.

Voltiamo pagina.

E la candidatura di Massimo Zedda alla carica di sindaco di Cagliari? Che ne dite? Non è la stessa persona che cinque anni orsono ha lasciato il palazzo civico con largo anticipo per candidarsi altrove? Non ha in quel modo offeso il voto di chi gli aveva dato fiducia? Perche’ ora dovremmo rivotarlo? Per ringraziarlo della considerazipne che ha avuto del nostro consenso in passato? O dovremmo rivotarlo per la sua opera? Si è fatta un’analisi della sua sindacatura? Si sono illustrati i suoi risultati? Quali sono, proclamateli di fronte ai cittadini? Le associazipni, con lui sono diventate il motore della vita cittadina? Hanno avuto spazi dignitosi per svolgere le loro importanti attività a favore della crescita della vita comunale? O sui risultati del passato prevale la manovra?

“Appoggio il campo largo alle elezioni regionali, se verrò candidato sindaco a Cagliari”, ecco la mossa di Massimo. Non sono così ingenuo da non sapere che la politica implica, assieme alle idee, la trattativa, ma se si fonda solo su questa, allora è solo manovra deteriore senza beneficio per la comunità. E noi cittadini democratici dovremmo prestarci  a questo? Per cosa? Per questioni di schieramento? Perche’ se no vincono gli altri? Ma se vince un candidato scelto in questo modo, chi vince? Vinciamo noi?

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