Scintille nel centrosinistra. Comandini a Zedda: “scendi da cavallo e pedala”…frattanto Solinas: “riformo la sanità e la legge elettorale”

18 Marzo 2019
3 Commenti


Amsicora

 

(Piero Comandini)

Avete visto, compagni e compagne? Nel centrosinistra c’è vita! Un giro vorticoso di poltrone! Piero Comandini del PD, rieletto nell’Assemblea regionale, viene dato per probabile candidato sindaco di Cagliari del centrosinistra. Ma sembra a sua insaputa o contro la sua volontà. Il nuovo capo e stratega regionale, Massimino, pare stia decidendo con Uras e Cani. Ma lui, il mite Comandini, non ci sta, è un pezzo da 90, non uno qualunque. Ha preso oltre 5.200, un migliaio in più di cinque anni fa ed è stato il più votato in città, di tutti i partiti, e il più votato del centrosinistra in Sardegna. Che qualcuno voglia liberarsene in Consiglio regionale per non avere ombre? Chissà? Fatto sta che lui, con garbo, fa notare che il centrosinistra in Sardegna non ha il leader Maximo, ma semmai ne ha due. E così, intervistato da L’Unione, alla domanda se è pronto  a fare il sindaco, Piero risponde che ha avuto un largo consenso per fare il consigliere regionale. Quindi Zedda si metta l’anima in pace. Non è di lui che c’è bisogno, ”più che cercare un nome bisogna mettere insieme una squadra forte, con un progetto politico chiaro. Se puntiamo tutto su una persona perdiamo. La sinistra deve scommettere sulle idee, sui valori, deve avere un orizzonte“. Tradotto in lingua comune: Zedda la leadership se la deve conquistare con un progetto, non per la sua bella faccia. Compagni ed amici, dovete ammettere che il pensiero del buon Piero non fa una grinza.
Ma, dato che c’è, Comandini fa il pierino e si toglie un altro sassolino dalla scarpa: è sbagliata - dice - tutta la tattica elettorale del centrosinistra e anzitutto le dimissioni di Zedda da sindaco. Una crepa nel centrosinistra e un’eccessiva accelerazione delle Comunali, col rischio di lasciare la città al centrodestra. Insomma una politica autoreferenziale, tutta incentrata sulla sorte di Zedda e dell’oligarchia che gli sta intorno! Una tattica autolesionista. E chiamalo gregario il buon Piero! Secondo lui Zedda  avrebbe dovuto “continuare a fare il sindaco fino al 2021“.  Compagni ed amici, il messaggio non poteva essere più chiaro: la guida dell’opposizione in Consiglio regionale non è di Zedda per investitura dello spirito santo. E’ - udite! udite! - da decidere collettivamente intorno a un progetto che aggreghi il centrosinistra, riaprendo il dialogo con Autodeterminatzione e il Partito dei Sardi. E poi un fermo altolà a Zedda: “capisco che otto anni da sindaco ti pongano su un piedistallo, ma ora servono persone generose, che mettano da parte le loro ambizioni. Non leader, ma manovali che aiutino nella ricostruzione“. Quindi, caro Massimo, scendi da cavallo e pedala. E niente slogan fuorvianti, tipo chiamare gli avversari “sardo fascisti“. Progetto e analisi precise, politica di contenuti, “gentile anche nei modi“, senza strilli tanto altisonanti quanto vuoti.
Che ne dite dell’esternazione di Comandini? Un bello stop alla pretesa di comando di Massimino! Non a caso lesto interviene Agus a difesa della ditta  Zedda-Uras & C. Per lui e per il suo gruppetto in via di estinzione la politica è tutto ciò che si muove intorno al loro seggio. Ed allora come si permette il buon Piero a invitare a guardare oltre?
Ma, ahinoi!, Piero stoppa Massimino, ma non prende le distanze da Pigliaru. Per lui la schiforma sanitaria va bene. Ha solo un difetto piccolo piccolo …allunga le liste d’attesa. E l’accentramento? E la soppressione di molti servizi nei territori? Neanche una parola. E la legge elettorale truffa? Acqua in bocca. Muto il Pierino.
Compagni ed amici, aprite bene le orecchie! In terra sarda rischiamo il paradosso! Mentre Piero avanza la pretesa d’essere il capo dell’opposizione al centrodestra per continuare nella via tracciata dal centrosinistra di Pigliaru, Christian traccia le linee guida del suo governo E che dice il “nostro” presidente? Mica male. Dice che bisogna cambiare subito molte delle malefatte del passato: la deforma sanitaria e la legge elettorale innanzitutto. Aggittoriu! Aiuto! Compagni ed amici, qui “rischiamo” di vedere Solinas fare quello che Pigliaru non ha fatto (riforma della legge elettorale) o ha fatto disastrosamente (legge sanitaria). Ne vedremo delle belle! Il centrodestra di Solinas più a sinistra… del centrosinistra di Pigliaru? Boh! Non ci capisco più niente! Pierino, Massimino e Christian mi stanno confondendo le idee. Meglio chiudere. Alla prossima!

3 commenti

  • 1 Aladin
    18 Marzo 2019 - 08:56

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=94828

  • 2 Aladin
    18 Marzo 2019 - 15:56

    Elezioni amministrative. Cosa succede a Cagliari e a Sassari? Ce lo svelano le Lucido Sottile: https://www.facebook.com/watch/?v=466895287182508

  • 3 Michele Podda
    18 Marzo 2019 - 17:03

    Se le parole anticipano e prospettano idee, qui di dubbi non ce n’è: ”più che cercare un nome bisogna mettere insieme una squadra forte, con un progetto politico chiaro. Se puntiamo tutto su una persona perdiamo”. Certo, è da vedere cosa si intende con “PERDIAMO”; le elezioni o l’azione politica? A me interesserebbe la seconda …che a volte consente anche la prima. In ogni caso la novità è grande, da tempo queste frasi non si sentivano più.

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