Prof. Adriano Giannola-SVIMEZ contro l’Autonomia Differenziata: eversiva per il paese e dannosa per il Sud

25 Marzo 2023
1 Commento


Intervista al Prof. Ariano Giannola - Svimez

https://www.carteinregola.it/wp-content/uploads/2019/02/immagine-da-petizione-secessione-dei-ricchi.jpg

La nuova legislatura è appena partita e l’Autonomia regionale differenziata è già in cima ai programmi del governo Meloni.
Non solo a destra.
Anche un big della sinistra come Piero Fassino apre alla riforma che tanto piace alla Lega di Matteo Salvini.
“La cosiddetta questione settentrionale ha chiuso il Sud in un ghetto per oltre vent’anni.  E ora intende legittimare le disuguaglianze frutto di questa strategia”, commenta non senza amarezza l’economista Adriano Giannola, presidente della Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno che da anni lancia l’allarme sui rischi di questa modifica sull’assetto del Paese.

L’Autonomia ha mandato in soffitta la contrapposizione destra-sinistra, riproponendo quella fra Nord e Sud, vero professor Giannola?
“È così già da un po’ di tempo, in realtà.  È un dialogo tra sordi, dove qualcuno non sente oppure fa finta di non capire una cosa”.
Si spieghi.
“Tutto ciò è un siluro alla Costituzione sin dal 2001 ed è fuori dalla legge del 2009 che è stata elaborata e firmata dall’attuale ministro Calderoli.  Questa si chiama eversione”.
Addirittura, professore? E come la mettiamo con chi, come l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, intervistato dal Corriere della Sera, sostiene invece che il regionalismo differenziato è previsto proprio dalla Carta?
“Certo, l’Autonomia è prevista dalla Costituzione.
Se fosse intellettualmente onesto, Fassino dovrebbe illustrare la corretta procedura prevista dall’articolo 116 che prevede possibili maggiori competenze per le Regioni e chiude con una frase molto semplice: “Nel rispetto dell’articolo 119″ e della legge del 2009 mai applicata dove si parla di fondi perequativi, senza vincolo di destinazione, e si rinvia a un altro articolo ancora”.
Quale?
“Il 117, dove si parla dei diritti di cittadinanza, salute, istruzione, che devono essere garantiti allo stesso livello su tutto il territorio nazionale. Previa determinazione dei livelli essenziali, i cosiddetti “Lep”, che sono un concetto metafisico, indeterminato per definizione”.
Perché?
“Sono inattuabili, perché il concetto di essenzialità va ricondotto alle risorse disponibili. Si dovrebbe parlare non di livello essenziale, bensì uniforme, in Lombardia come in Calabria. Ma questo dà fastidio a chi vuole conservare una rendita di posizione e dunque alle Regioni settentrionali che hanno sempre avuto, nei confronti del Mezzogiorno, un atteggiamento, per così dire, estrattivo”.
Che cosa intende con questo?
“Il Nord certo ricco è in drammatico declino da vent’anni e intende legittimare la rendita della spesa storica che estrae risorse dal Mezzogiorno, accompagnando questo atteggiamento con una narrazione folcloristica che non corrisponde alla realtà. Queste Regioni vogliono farsi Stato e garantire i diritti dei propri cittadini senza accollarsi il peso del debito”.
La premier Meloni ha fatto capire che l’Autonomia si farà, ma come si può conciliare questa riforma con un partito di matrice nazionalista come FdI?
“Il concetto di autonomia è stato artatamente incapsulato in quello di sovranità che peraltro non esiste, perché è lo Stato che decide cosa delegare dopo aver discusso con le Regioni. Adesso il governo è spalle al muro. Ma la premier dovrebbe correttamente entrare nel merito. Magari potrebbe dire che l’Autonomia si farà quando verranno attuati l’articolo 119 della Costituzione e la sua legge di attuazione del 2009 firmata dall’attuale ministro Roberto Calderoli.  Questo può essere un fattore positivo per un dialogo costruttivo.   Se è onesto, dovrebbe dare attuazione a quella norma”.
Il governo dunque è “spalle al muro”.
E il Pd?
“Mi chiedo che cosa abbiano fatto fino a oggi tutti questi santoni di sinistra. I vari Fassino che ragionano sapendo di non ragionare non sono meglio della Lega.  Mi chiedo che cosa abbia detto e fatto il segretario Enrico Letta, pur sapendo benissimo che l’Europa ci darà 209 miliardi per ridurre i divari e recuperare coesione sociale, dunque per riavvicinare il Sud al Nord”.
Nel Pd sono mossi alcuni governatori, come Vincenzo De Luca e il presidente della Puglia Michele Emiliano.
Parlano, certo. Ma che cosa ci stanno a fare dal 2009 in Conferenza Stato-Regioni visto che la legge del 2009 è inapplicata?
Le battute possiamo farle tutti.
Sembra rassegnato, professore.
Al contrario, spero ancora che un Parlamento autorevole discuta in modo aperto, per rientrare nello spirito della Costituzione e della legge.  “È molto più facile ingannare la gente, che convincerla che è stata ingannata”. (“Alexandria Ocasio Cortez” giovane: Socialista Americana).

1 commento

Lascia un commento