La destra e il reato universale

26 Maggio 2023
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Rosamaria Maggio

Oggi con la maternità surrogata, qualche tempo fa con il soccorso in mare, la destra ha introdotto nel dibattito politico il tema dei reati universali, cioè quei reati considerati dal Governo così gravi da dover essere puniti ovunque vengano commessi.
Più precisamente la Presidente del Consiglio ha affermato, presentando il nuovo decreto in tema di immigrazione dopo la tragedia di Cutro, che “l’Italia avrebbe cercato gli scafisti in tutto il globo terracqueo”. Oggi si parla di un disegno di legge che punisca la maternità surrogata ovunque e comunque realizzata.
Ora se è vero che per parlare di reato occorrono elementi soggettivi (dolo o colpa) e oggettivi (fatto e nesso di causalità), è essenziale che il reato sia commesso in un luogo in cui lo Stato è tale e cioè esercita la sua sovranità. E tale non è il “globo terracqueo”, ma solo quel territorio entro i nostri confini terracquei e aggiungerei aerei, ma solo quelli.
Ciò detto, un cittadino si chiede: ma questi nostri politici al Governo mancano davvero dei fondamentali?
Sono da decenni parlamentari, hanno presentato leggi, le hanno studiate. Fra di loro ci sono giuristi, La Russa, Valditara, Bernini, solo per fare alcuni nomi, e inoltre nelle due Camere, i parlamentari sono assistiti da uffici di specialisti (i referendari), che certamente di fronte a ogni disegno di legge presentano le loro analisi tecniche   e pertanto avranno sicuramente presentato e presenteranno le osservazioni elementari suesposte che, se persistessero, renderebbero le leggi in questione incostituzionali.
Perché insistere quindi?
È chiaro che non penso che siano inconsapevoli dei loro errori “grossolani”, né che siano ”ignoranti”.
Penso invece che si tratti di scelte consapevoli, di una comunicazione al paese, voluta, che tende a creare un racconto che i più, i cittadini più fragili e non in grado di valutare tecnicamente, accoglieranno con plauso.
Finalmente un Governo che fa leggi che saranno rispettate ovunque!
Poi certamente queste leggi saranno dichiarate incostituzionali e potranno essere fatte valere in Italia, (ma quei comportamenti sono già vietati dalle attuali leggi, vedi maternità surrogata vietata dalla l. 40/04), ma rimarrà impressa nella memoria collettiva il divieto universale e la volontà governativa repressiva di tutto ciò che non coincide con la morale di stato condivisa dai più.
I temi etici, che comportano la necessità che vengano normate alcune situazioni che coinvolgano diritti di altri, non debbono però impedire al singolo di fare scelte, anche non condivise, che in modo innocuo attengono alla sua sfera di valori e di diritti.
Questo è un paese in cui si è giunti al divorzio con fatica, dove il diritto all’aborto è sempre sotto attacco, (confinare con il Vaticano non è ininfluente), dove la maternità assistita è stata regolata solo nel 2004 e in modo alquanto restrittivo (in relazione agli altri paesi avanzati, europei e non).
Non basta avere una Presidente del Consiglio donna, perché i diritti delle donne siano tutelati. Anzi i diritti delle donne, dei bambini, degli anziani, dei più deboli sono sempre sotto attacco.

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