Andrea Pubusa
Nonostante tutta la buona volontà e una certa propensione alla sofferenza, sentire cosiddetti esperti diventa impossibile, tante sono le cose stupide ed inutili che dicono. Avete visto? Adesso, parlando della richiesta accorata di Leone per la fine del conflitto fra Russia e Ucraina, si sottolinea che il papa ha parlato non semplicemente di pace, ma di pace giusta. Ma vi sembra che il papa o chiunque altro possa non parlare di pace giusta e duratura? E sù a spiegare che giusta vuol dire che il papa non è equidistante, ma parteggia per l’Ucraina. Ma è così, o è una stupidaggine? Bah, la giustizia è quantomai soggettiva, dipende dagli interessi in gioco. Per Kiev ed amici sarà giusto, anzi giustissimo, il trattato che restituisce a Zelesky tutte le regioni conquistate dai russi, e, ancor meglio, risarcisca anche i danni. Per Putin sarà giusto il trattato che dà a Mosca le terre occupate, punto e basta. Dire pace giusta, dunque, non vuol dire molto. Meglio sarebbe parlare di pace ragionevole, quella che risulta dai rapporti di forza delle parti. E qui non ci piove l’Ucraina ha perso. Se avesse firmato l’accordo raggiunto in Turchia nel 2022, le cose sarebbero state più semplici perche’ la Russia non aveva ancora occupato territori nemici. Ma ora è realistico pensare ad una restituzione a favore di Kiev? Chi spinge in questa direzione vuol far del male all’Ucraina, che dal proseguo della guerra avrebbe solo altre perdite. Questa semplice considerazione fa comprendere l’irrazionalità della posizione dei volenterosi, che spingono ancora Zekensky verso il baratro.
E allora cos’è più saggio? Poche chiacchiere, incontrarsi in Turchia, e lì si vedrà cosa vien fuori. Lo ha detto anche Trump, spesso accusato di follia, ma anche qui più realista dei volenterosi. Vedremo.
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