Summit di statisti o congrega di consorterie?

15 Aprile 2015
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Amsicora

Sentite che grande notizia! Titoloni aulla atampa regionale. I partiti del centrosinistra si sono riuniti insieme al segretario del Pd, Renato Soru. E perché mai tanto summit? Per fare il punto sull’operato della Giunta. Alta politica, mica bazzecole! Stati generali, amici miei, non riunioncina da quattro soldi! Storia non cronaca.
Gli storici accorsi all’evento tramandano alla posterità: per ora non ci sono spaccature, ma non mancano le critiche. Si tratta di leaders responsabili. Statisti, questa è la loro tempra.  Niente scazzi. Solo progetti, proposte, programmi. Pensiero non rissa. Soru, raccoglie, registra e annuncia un incontro - storico ovviamente anche questo! - con Pigliaru. Tanto più che il segretario del Pd nonché europarlamentare, grazie a strani voti siciliani,  è soddisfatto al termine del summit.
L’obiettivo? Evitare che il malessere non dei sardi in grave difficoltà, ma… dei leaders verso la Giunta, diventasse una vera e propria spaccatura nella maggioranza.
Renato Soru, chissà perché?, ribadisce che da parte sua non c’è nessun dualismo con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. E perché mai? E chi lo pensa? Tutti chiedono all’esecutivo uno scatto sui temi del lavoro e dell’energia. E sulle entrate o sul mutuo per le infrastrure, che fare? Questioni cruciali sulle quali verterà l’incontro del segretario del Pd con il Governatore. Altro che Obama e Castro!
Ma di cosa stiamo parlando? Che summit è mai questo? Il 50% degli elettori sardi non hanno votato. Hanno negato a costoro la loro rapresentanza, sacrificando l’esercizio di un diritto fondamentale: il diritto di voto. Pensate quanto sono incavolati. delusi, sfiduciati. Molti di questi “capipartito” hanno avuto accesso al Consiglio Regionale in liste prive di consenso, talora con meno dell’1% dei voti validi: IRS – voti 5.635, La Base Sardegna Arbau voti 4.931, Italia dei Valori 7,578,  PSI 9.531 etc.. Sono entrati sol perché collegati al PD. Statisti, dunque, i partecipanti al summit o baciapantofole? Sovranisti o tappettari, non nel senso che vendono tappeti, ma che fanno da zerbino al PD? Consorterie di tipo ottocentesco attorno ad un notabile. Scenario premoderno, non post, ma predemocratico, notabiliato per di più secondario. Fazioni accomunate dall’intento di favorire interessi particolari, il loro, a detrimento del bene pubblico. Trasformismo allo stato puro. Un esempio? Il “sovranista” principe Gavino Sale, in Consiglio per subalterintà politica e per aver alimentato, con le altre fazioni. una conventio ad excludendum in danno delle forze non coalizzate col PD, ossia di chi se non sovranista ha almeno modestamente la dignità di perdere, difendendo le proprie idee, giuste o sbagliate poco importa. E così 120.000 voti sono rimasti senza rappresentanza, senza neppure diritto di tribuna nell’Assemblea regionale.
Cosa possa venire all’Isola da questa consorteria di consorterie, da questa congrega di  fazioni e fazioncine, che tutte insieme non rappresentan il 20% degli elettori sardi, non è dato sapere. E’ dato però vederlo nella disperazione di tanti sardi, sopratutto dei giovani disoccupati, precari o sottopagati.

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