Pisanu-Veltroni? L’uscita dalla crisi come festa di gala

16 Aprile 2011
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Amsicora

Lo so, sta venendo anche a me il dubbio di un rapido e irreversibile rincoglionimento. Ma confesso, questa volta sono d’accordo con Calderoli: - ”La proposta del ‘governo di decantazione’ avanzata da Pisanu e Veltroni a me sembra la proposta del governo degli zombie”. Non saprei commentare diversamente la lettera aperta sul Corriere della Sera di Beppe Pisanu e Walter Veltroni sulla necessita’ di un nuovo esecutivo.
Ma qual’è la proposta? E’ “necessario un periodo di decantazione, di rasserenamento del Paese”. “Perciò un nuovo governo che nascesse da un ampio ed esauriente confronto parlamentare, potrebbe porre mano alle emergenze in corso, riformare la legge elettorale e consentire poi ai cittadini di scegliere tra proposte alternative di governo, proposte non “contro” qualcuno ma “per” l’Italia”. Giuseppe Pisanu e Walter Veltroni sembrano ipotizzare una grossa coalizione, comprendente il cavaliere, come se l’aria cupa e sinistra calata sul nostro Paese non sia dovuta alla presenza ingombrante dell’unto dal Signore.
Dopo venti anni di bassa crescita e di contrasti paralizzanti - spiegano i nostri eroi -, è giunto il tempo di voltare pagina e segnare una netta discontinuità con la fase attuale. Dobbiamo far nascere un nuovo clima di dialogo fra visioni e indirizzi programmatici differenti. Uniti - aggiungono però - sui valori fondanti e sulle regole del gioco”. Unità d’accordo, ma con chi e contro chi?
A spingere Pisanu e Veltroni a questa proposta il fatto, spiegano ancora, che “non si può restare inerti e silenziosi quando si vede il Parlamento ridursi a teatro di manifestazioni indegne; l’equilibrio dei poteri democratici vacillare quotidianamente; lo spirito pubblico spegnersi nella corruzione dilagante e persino nel disconoscimento dell’unità nazionale e dell’Unione europea”.
“Altro che scontri e risse”, osservano: “le forze politiche hanno il dovere di mobilitare le energie migliori al servizio del bene comune”. Le elezioni anticipate però, avvertono, Pisanu e Veltroni, non sono la soluzione. “Noi paventiamo il rischio, in ragione del clima politico e della legge elettorale - affermano -, che esse si risolvano in uno scontro frontale dagli esiti imprevedibili e tra schieramenti costruiti più sulla contrapposizione che sulla proposta”.
Tutto vero e tutto giusto, ma anche…sbagliato se non si dice l’unica cosa che manca nella proposta, e cioè che l’unità dev’essere costruita senza Berlusconi, ma anzi contro di lui. Si proprio così e a costo di uno scontro duro. Ma questo Pisanu e Veltroni non lo vogliono. Pensano ad una fuoriuscita da questa tremenda crisi della nostra democrazia come alla partecipazione ad una festa di gala. E il loro appello, per quanto dice e, sopratutto, non dice, sembra proprio un improbabile invito a cena.

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