Che follia dividere il fronte sindacale!

4 Gennaio 2012
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Amsicora

Ma vi sembra serio che la Ministra Fornero, dalla lacrima facile, intenda convocare separatamente i sindacati in perfetto stile Sacconi? A che pro gli incontri separati? A firmare accordi separati, tornando alla distinzione fra sindacati buoni e cattivi? I soliti due buoni e il solito cattivo? Questa procedura non rende “solo tutto più complicato e più lungo”, come scrive la Cgil su Twitter, rompe la coesione sociale.
Nel messaggio di fine anno Napolitano ha ricordato il terribile 1977 e la lotta al terrorismo che insanguinava quotidianamente le strade italiane. Ma sanno Monti e la Fornero come e perché è stato battuto il brigatismo? Non c’è stata solo l’intesa dei maggiori partiti, sopratutto PCI e DC, c’è stata sopratutto una grande coesione sociale, una mobilitazione a partire dalle fabbriche, dove la CGIL ha giocato un ruolo fondamentale. Hanno dimenticato l’assassinio ddel sindacalisrta CGIL Guido Rossa di Genova e la reazione operaia che ha segnato l’inizio della fine del terrorismo? Anche oggi per vincere la crisi serve non un semplice consenso, ma una mobilitazione popolare. La si può suscitare dividendo e alimentando contrasti e conflitti? Ricordi Monti, che, al di là delle apparenze, il malcontento è molto più diffuso di quanto non appaia. Non s’illuda del voto dei partiti, che non contano nulla. Nella società agli istinti corporativi si aggiungono sacrosante esigenze dei lavoratori e dei ceti popolari, una miscela pronta ad esplodere se non si unificano le forze sociali su una piattaforma centrata sul lavoro e  l’occupazione. Oggi questa unità tanto più è necessaria in quanto non esiste  ‘intesa” fra i partiti. Anzi non esistono i partiti.
La Cgil, del resto, non chiede la luna nel pozzo e non vuole la rivoluzione. Sempre sul social network, la CGIL precisa che sul lavoro “servono progetti su esigenze ed eccellenze del Paese come assetto idrogeologico, energia, trasporti, ambiente, cultura e turismo. Serve un piano del lavoro - scrive il sindacato - che tamponi la crisi, crei nuovi posti per giovani e donne, dia prospettiva e speranza al Paese”. La Cgil chiede assunzioni incentivate per giovani e donne con contratto di inserimento formativo, la difesa dei posti di lavoro, e “ammortizzatori per chi perde il posto a ogni età e per ogni azienda”.
Non vi sembrano proposte ragionevoli? Da discutere certo, ma di buon senso. Perché allora mettere in castigo il maggior sindacato italiano? Con la divisione esistente fra i maggiori partiti provocare anche la divisione delle forze sociali è pura follia.

1 commento

  • 1 A.R.
    4 Gennaio 2012 - 20:30

    Sacconi puntava a dividere i sindacati per colpire la CGIL, giovandosi della condiscendenza di CSIL e UIL. Il Governo Monti mira ad adottare lo stesso metodo per conseguire la medesima finalità? Non mi pare. Quel che sino ad ora emerge è, invece, la preoccupazione che il confronto con le parti sociali si svolga con modalità tali da non limitare l’autonomia decisionale del Governo. Non concertazione vera e propria come nel passato, dunque, ma dialogo sociale secondo il modello europeo. Si può essere d’accordo o meno, ma questo dovrebbe essere l’argomento in discussione. Bisognerebbe, inoltre, capire qual è oggi la strategia della CISL, la quale dopo aver lungamente flirtato col governo di centrodestra, oggi alza i toni per esasperare le critiche al governo Monti, pretende “una concertazione vera su tutti i temi economici e sociali”, e getta benzina sul fuoco (“il fatto che nei prossimi mesi possano aumentare o meno le tensioni sociali dipenderà solo dal comportamento del Governo”). A me pare che i pericoli per la coesione sociale e per l’unità del fronte sindacale vengano oggi soprattutto da questi estremismi.

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