La scuola a Monserrato e poi? A chi fa gola il Martini?

12 Ottobre 2015
2 Commenti


Rosamaria Maggio, docente di discipline giuridiche ed economiche

“Salviamo il Martini”, questo il nome del Comitato che docenti, personale ATA, studenti e genitori stanno costituendo contro la “deportazione” della storica scuola cagliaritana a Monserrato. E’ aperto agli ex studenti oltre che agli ex docenti ed ai cittadini che hanno a cuore la scuola della Repubblica.
 

Insegno al Martini dal 1987 ed ho conosciuto generazioni di studenti, insegnanti, anche diversi Presidi (oggi Dirigenti Scolastici) e ne ho visto di tutti i colori.
Oggi torniamo sulle prime pagine dei giornali locali, per una storia che tanto nuova non è.
La Provincia, che è proprietaria delle scuole superiori e ne affronta gli oneri di manutenzione e gestione, pochi giorni fa ha comunicato informalmente al Dirigente Scolastico della nostra scuola di dover procedere ad uno sgombero con conseguente  trasferimento del plesso nei suoi locali di Monserrato, in parte occupati dal I.T.E. Besta, al fine di effettuare dei lavori di adeguamento alla normativa vigente in materia di scuole pubbliche. Malgrado infatti da anni siano in corso vari lavori di restauro dell’edificio, rifacimento bagni, rinnovo rivestimenti in marmo ecc., alcuni dei quali in corso di ultimazione, a seguito di prove di carico effettuate di recente, i tecnici incaricati della perizia, in detta relazione dichiarano che , pur non essendoci pericoli né imminenti né successivi di crolli nell’edificio, lo stesso avrebbe bisogno di ulteriori lavori per l’ adeguamento alla normativa vigente.
Queste stesse informazioni vengono rilasciate agli organi di stampa anche dalle autorità preposte.
Il Dirigente, i docenti, il personale, gli studenti, i genitori, accolgono la notizia come un fulmine a ciel sereno.
L’anno scolastico sta iniziando, la struttura, grazie ad un grosso investimento regionale, è dotata di LIM in quasi tutte le aule, i docenti si sono formati e sono pronti ad utilizzare le nuove tecnologie nella didattica, sono stati ordinati nuovi pc per ammodernare i laboratori, si attende la consegna delle aule del secondo piano a fine lavori per poter disporre di spazi per lo smistamento delle classi bilingue, per poter destinare nuove aule al lavoro individualizzato per gli stranieri, per poter seguire gli studenti duarante l’ora alternativa alla religione, ecc.
Di colpo tutto ciò che potrebbe fare davvero la “buona scuola”, scompare.
Ci viene prospettato di andare tutti a Monserrato, mantenendo il personale nella sede di via S.Eusebio. Successivamente si ipotizza di mantenere alcuni corsi al Martini e mandare a Monserrato almeno i 2/3 delle classi.
La comunità scolastica però, pur se profondamente colpita, inizia a ragionare, a porsi una serie di domande alle quali non riesce a dare risposta.
In molti ancora ricordiamo che negli ultimi 25 anni, i tentativi di spostare il Martini da via S. Eusebio, sono stati almeno tre.
I dirigenti provinciali all’opera, sempre gli stessi, con lo stesso intento, anche se mossi da amministrazioni di colore diverso, ed ora da un Commissario.
Qualche volta abbiamo saputo che lo stabile interessava  la Regione dei Carabinieri, qualcuno ora parla anche di un interesse del Ministero di Grazia e Giustizia per gli uffici del Giudice di Pace.
Noi sappiamo per esperienza che potrebbero non essere chiacchiere di corridoio.
Colpisce rilevare che quanto per i docenti,le famiglie, gli studenti, il personale, è considerato, parte della identità della città, non lo sia per i nostri amministratori che dovrebbero avere a cuore l’interesse collettivo.
Stupisce che quanto  è o è stato nel vissuto di tanti, l’ex Ministro Prof. Paolo Savona, l’ex Rettore di Cagliari Prof. Giovanni Melis, il GIP di Cagliari Dr.Alessandro Castello, altri che non ci sono più come la dr.a Teresa Laddomada, Magistrato minorile, ma anche giovani studenti che hanno fatto glorioso il Martini, penso ad alunni come Antonello Loddo, diventato professore di statistica alla  Missouri-Columbia University, ecc., per i nostri politici non abbia alcun valore.
Pensare di privare la città del polo tecnico, una città dove ci sono 2 licei classici, 2 scientifici, due istituti psico- pedagogici, 1 artistico; decidere di unificare ciò che resta del Leonardo, col Besta e, sotto il nome Martini, in un polo tecnico sistemato a Monserrato, in piena campagna, dimostra qualunque mancanza di attenzione alle esigenze di istruzione di un vasto territorio, al quale il Martini da 150 anni garantisce una offerta formativa di qualità  partendo da Cagliari, passando per Decimomannu, Assemini, Elmas, Pula,Capoterra, Villasor, Villasimius,Burcei ecc.
Il Martini è la scuola superiore più antica d’Italia, istituito con regio decreto del 1862.
Evidentemente la Provincia di Cagliari dimentica che l’istruzione tecnica nasce in Italia per rispondere all’esigenze specifiche della realtà produttiva italiana ed anche se le condizioni economiche e storiche sono cambiate, le riforme degli ultimi anni, almeno a parole, intendevano rilanciare la istruzione tecnica.
Essa, anche per la sua originalità e specialità nel quadro dell’istruzione europea, meriterebbe di essere trattata come un gioiello di famiglia piuttosto delicato, da manovrare con cura.
Qualuno dirà: ma vi hanno garantito che dopo i lavori tornerete lì!
Spiegherò perchè non ci credo, perchè non credo che sia possibile neanche se potessi credere nella bontà di queste promesse.
Non ci credo e molti come me, perchè non esiste al momento alcuna possibilità di finanziare quest’opera e pertanto è aleatorio pensare ad un appalto dei lavori entro giugno e quindi un conseguente rientro in sede nel prossimo anno.
Non ci credo e non ci crediamo perchè è in corso una riforma della Costituzione con tempi contingentati, con la quale dovranno essere soppresse le province e pertanto a giugno i giochi saranno fatti, se il referendum dovesse confermare la riforma.
A quel punto la Provincia non potrebbe decidere più nulla per il Martini.
Non ci credo e non ci crediamo perchè è già in corso da tempo la liquidazione del patrimonio della Provincia di Cagliari che sta cercando di ridurre le sue spese, (la chiamano razionalizzazione) al fine di trasferire ad altri enti (regione, comuni?) in termini di patrimonio immobiliare da mantenere e gestire, il meno possibile.
Auspico un ripensamento delle autorità preposte, alle quali la comunità del Martini non farà mancare la sua collaborazione nel trovare soluzioni che escludano lo spostamento della scuola.
Spero che la cittadinanza voglia considerare questa battaglia, una battaglia per il territorio e per il diritto dei nostri ragazzi ad una istruzione di qualità.
Invito quest’ultima ad aderire alla nostra mobilitazione, perchè qui non è in gioco l’interesse del singolo, ma un interesse della collettività.

2 commenti

  • 1 francesco Cocco
    12 Ottobre 2015 - 11:16

    Da tempo assistiamo ad una eliminazione dal centro della Città di edifici che hanno fatto la storia culturale e civile di Cagliari. Ora si vuole eliminare il Martini dopo che l’ Artistico, il Siotto, ed altri istituti scolastici sono scomparsi dal centro cittadino. Vogliamo renderci conto che così si distruggono le comunità cittadine?! Solo ora, in grave ritardo, si comincia a aver una qualche consapevolezza del danno derivante dalla scomparsa del centro storico delle piccole attività commerciali a favore dei grandi centri commerciali delle periferie urbane. Vogliamo ora aggiungere il danno della scomparsa di Scuole storiche? Bene ha ha fatto Rosa Maggio a richiamarci alla mobilitazione perchè questo non accada per il Martini.

  • 2 Franco Meloni
    13 Ottobre 2015 - 00:27

    Hic manebimus optime! Il Martini ha la stessa età della Camera di Commercio di Cagliari. Non è casuale questa correlazione tra la Scuola e il mondo dell’economia rappresentato appunto dalla Camera che ne sollecitò l’istituzione. Da cagliaritano e da ex alunno del Martini solidarizzo con gli studenti, i docenti e il personale perchè l’Istituto rimanga nella sua sede storica, disponibile a partecipare a un Comitato che questo obbiettivo persegua con determinazione nell’oggi e nel domani. Forse non è intenzione delle Amministrazioni pubbliche competenti (Provincia e Autorità scolastica) un trasferimento definitivo della Scuola in periferia, ma verosimilmente potrebbe esserla di altre Amministrazioni e/o privati che puntano a impadronirsi della struttura, profittando di alcune favorevoli (ad essi) circostanze, come, ad esempio, la possibile dismissione del patrimonio della Provincia per effetto della sua eliminazione (o trasformazione in altro ente). Meglio essere vigili, attentamente e proficuamente vigili per mantenere il Martini dov’è, forti della storia di quell’edificio che è soprattutto storia di persone che lo hanno vissuto e di quanti oggi similmente lo vivono.

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