Sergio Mattarella (ri)eletto al Quirinale

2 Febbraio 2022
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Pietro Casula - Movimento per la Sardegna

Si conclude così una corsa pazza piena di polemiche e di colpi di cena, una corsa fatta di incontri notturni e missioni segrete, da cui la politica ne esce malissimo: un gioco al massacro tra gruppi politici, un ontinuo tirare per la giacca il Presidente uscente che questa rielezione, per rispetto istituzionale e della democrazia, non voleva e questo lo aveva ribadito più volte in tutte le salse.
L’Italia é in una situazione terribile. Con un debito pubblico al 160% e assa, il considerevole aumento dei costi dell’energia che grava sulle mprese e sulle famiglie che si ritrovano recapitare bollette carissime he angosciano, l’onnipresente Covid e le sue aspre conseguenze e, se on bastasse, con i venti di guerra che soffiano in Ucraina ( l’ignoranza alese dei principi causa/effetto della classe politica che dimostra di on avere alcuna visione d’insieme), non c’era davvero bisogno di aricare il Paese di un’altra ansia dovuta ad uno scontro politico cosi composto agli occhi di tutti e dell’Europa.
Eppure così è: Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica che succede a… se stesso.
Subito dopo la rielezione, Mattarella, in una breve, posata ma incisiva ichiarazione ha affermato;  “Ringrazio i presidenti di Camera e Senato er la loro comunicazione. Desidero ringraziare i parlamentari e i elegati delle regioni per la fiducia espressa nei miei confronti. I giorni difficili trascorsi per l’elezione del Presidente della Repubblica nel corso nella grave emergenza che stiamo attraversando sul versante sanitario, conomico e sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del parlamento. Queste condizioni - continua Mattarella - impongono di non sottrarsi ai doveri a cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e prospettive personali ifferenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini“.
Un lecito e brutale schiaffo ai leader dei partiti.

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