Aggittoriu! Siamo alla fascistizzazione gialla dello Stato! Si può prendere un caffè con un grillino?

17 Febbraio 2019
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Amsicora

(Bande grilline in posizione di combattimento)

Aggittoriu! Aiuto! Leggo  sul nuovo bel numero del Manifesto sardo  gli articoli dei compagni Olita, Pintori e Spagnuolo e mi precipito alla finestra. Temo di vedere per strada bande in camicia verde e altre in camicia gialla che scorrazzano purgando gli oppositori e assaltando le sedi di associazioni democratiche. Perché questa paura? Semplice, dalla lettura ho tratto la notizia di essere in piena fascistizzazione del paese, insomma come nel 1921, quando le camice nere assalivano le camere del lavoro, i giornali della sinistra e aggredivano gli oppositori. Allarmato chiamo la CSS, la Conferderazione sarda, e chiedo notizie. Tutto a posto, mi risponde un iscritto, nessuna novità. Eppure Ottavio, Graziano e  Amedeo sono in tutt’altra dimensione, lontani anche dalle giustificate preoccupazioni di Marco Ligas e Massimo Dadea per la tenuta dell’unità finanziaria del Paese a seguito delle intese sull’autonomia differenziata. No, non son loro Marco e Massimo a impaurirmi, sono le parole di Olita, Pintori e Spagnolo.
Ottavio rivela un risvolto inquietante del governo Conte: “la tentazione del potere assoluto“. “E che Lega e Cinque Stelle amino tanto il ‘potere assoluto’ – termine che, derivato direttamente dal latino ab solutus, indica la totale mancanza di controllo da parte di altri soggetti istituzionali – lo si capisce anche da come gestiscono il loro rapporto con Camera e Senato”. E chiede: “Ma dov’è finito quel movimento iper garantista costruito da Casaleggio e Grillo?
Graziano va anche oltre. Narra di una bella manifestazione dell’ANPI di Nuoro e torna al leit motiv della volta scorsa, del tipo “Siamo qui perché siamo contro il fascismo…” per tenere la nostra società libera e democratica, “lontana dai regimi totalitari, ispirati dal nazifascismo“. Poi non si trattiene e dice con chi ce l’ha veramente “Siamo qui per ricordare a chi, fino a qualche mese fa, urlava Onestà! Onestà! Onestà! Siete circondati! Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno!..
Siamo qui per ricordare che anche loro, come tanti altri politici, sono prigionieri e abbagliati dal potere”.
E non un potere qualsiasi, no, no un potere animalesco: “Siamo qui per ricordare che anche loro sono posseduti dall’istinto bestiale dell’uomo che diventa capo di un branco [sic!], dimenticandosi di essere stato eletto alla guida di una comunità plurima, grazie alla democrazia“.
Minchia! E io che mi picco di capire qualcosa di politica, non mi sono accorto di nulla!
Poi di rinforzo il compagno Spagnuolo, mi chiarisce ulteriormente le idee. Lui non  tollera le  “persone che pensavo di conoscere abbastanza bene e che si definivano, in passato, tutte di sinistra o di centrosinistra e che ora sembrano invece completamente “ubriacate” dal messaggio messianico, dunque indiscutibile, dei leader Cinquestelle”. Poveracci, hanno votato M5S anziché PD o Leu perché incapaci d’intendere e volere, perché ubriachi. Ma Spagnuolo nell’analisi è puntiglioso, va a fondo. Così ha messo sotto esame i semplici democratici: “in un secondo momento - dice - ho cominciato ad osservare, più o meno, altrettante persone che pur non collocandosi a sinistra mostravano, comunque, fino a qualche tempo fa, un sincero attaccamento ai valori democratici della nostra Carta costituzionale e che ora, invece, dopo aver aderito con convinzione, all’ideologia leghista hanno assunto atteggiamenti e linguaggi che fanno rabbrividire e preoccupare“. E grida allarmato alla “mutazione antropologica di una parte sostanziosa del popolo italiano, riguardante l’assunzione di pseudovalori che s’ispirano all’intolleranza, al cinismo e all’egoismo sociale, va divisa al cinquanta per cento, voglio dire che, seppur con metodi diversi, i due alleati di governo, in sostanza, stanno raggiungendo lo stesso obbiettivo cioè trasformare gli italiani in un popolo egoista e autoreferenziale, smantellando, dunque, pezzo dopo pezzo, la struttura democratica del nostro paese che con tanta fatica era stata costruita a partire dalla Resistenza e dalla conseguente elaborazione della nostra Costituzione“. Boh! E dire che io ingenuamente penso che il reddito di cittadinanza e anche quota 100 siano misure sociali, tutt’altro che egoistiche! Sul reddito di cittadinanza anche Lorenza Carlassare ha detto che è una necessaria misura applicativa dell’art. 38 Cost. E il decreto dignità? E’ blando, ma va o no in direzione opposta al Jobs Act? E la legge anticorruzione? E l’opposizione alla TAV non è motivata dalla necessità di liberare risorse per le infrastrtture anche al Sud?  Fico e Fraccaro hanno poi detto che le Camere possono dire la loro sul contenuto dell’intesa Regioni/Governo sulla autonomia differenziata a perfino rispedirla al mittente, e altre cose condivisibili.
Minchione, minchione, minchione! Ecco cosa sono. Non capisco nulla della realtà che mi circonda! Quelli sono specchietti per le allodole, per nascondere i veri piani assolutistici. E dire che io vedo non solo ombre, ma anche luci, e invece c’è solo il buio, il nero fascista!
Meno male che c’è Spagnuolo a riportarmi sulla giusta strada! E così, mi butto a leggere le “ incredibili (almeno per me - idest Spagnolo ndr -) testimonianze” delle malefatte  dei “transfughi della sinistra approdati al verbo grillino dei Cinquestelle“. Chissà cosa avranno combinato questi mascalzoni che hanno voltato le spalle alla sinistra? Quale sinistra di grazia, compagno Spagnuolo, ce lo sveli la prossima volta?
I neofiti del grillismo sono perfino peggiori di quelli del leghismo! Costoro “si differenziano da quelli del grillismo, dal mio punto di vista, sostanzialmente per un uso diverso del linguaggio che è più diretto e meno ipocrita“. Insomma, sono transfughi, traditori e ipocriti. E dopo la motivazione, ecco il dispositivo della sentenza: “della realtà concreta, seppur in un ambito ristretto sia geograficamente sia statisticamente, non fa che confermare la tesi sviluppata da Pintori nel suo articolo: “bisogna ricordare le grandi responsabilità del movimento 5Stelle, il quale pur di concretare l’anomalo contratto politico con la Lega si è reso disponibile a fascistizzare la nostra società, scardinando i principi costituzionali sui quali si reggono i valori dell’accoglienza, della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà democratica”.
In preda ad una comprensibile ansia mista a paura, per fortuna, mi ricordo che ho visto una locandina di una iniziativa dei 5 Stella sulla sanità. Almeno così dicono loro. Ma, alla luce di quanto svelano i compagni Pintori e Spagnuolo, non è che quei farabutti stiano organizzando qualche oscura trama antidemocratica, assolutistica, fascista o perfino nazista. E così decido di irrompere nel covo scelto per elaborare i loro progetti scellerati. A costo di farmi una scazzottata mi metterò di traverso e sculerò i loro piani eversivi. C’è un momento in cui non bastano le parole, ci vuole l’azione! E così accorro nella sala della Società degli Operai, dove i malandrini si son dati convegno. Trovo la porta della sala chiusa. “Certo, - penso - le trame si fanno in segreto”. Dopo un respiro profondo, afferro con forza la maniglia, apro e irrompo. E chi ti vedo? Josetto Doneddu, vecchio compagno del Manifesto, alla presidenza, che critica la deforma Arru sulla sanità in Sardegna, poi Gianni Marilotti mette in luce la necessità di una organizzazione territoriale. Per un attimo, ricordando Spagnuolo, penso che stiano usando un linguaggio cifrato. La rete territoriale sanitaria forse allude a nuclei d’assalto zonali contro le istituzioni, simboleggiate da Arru e Pigliaru. Poi intervengono alcuni medici di sinistra (transfughi e traditori!) che insistono nel dire che la sanità deve stare sull’uscio di casa dei cittadini. E così, pian piano, il mio incubo scompare. Compagni e amici! Nuntio vobis gaudium magnum: i 5Stelle discutono davvero di sanità! E dicono anche cose condivisibili o comunque interessanti. E lo fanno pacatamente, come tante volte abbiamo fatto Marco, Massimo ed io. Attaccano perfino i potentati sanitari, le tre M: medicina, mattone, massoneria. Poi vedo tra il pubblico un noto e valido dirigente di Rifondazione e una esponente di quell’area, militante dell’ANPI, che mette in relazione il disagio psichico con quello sociale e avanza alcune interessanti proposte.
Che sollievo! Davvero, compagni e compagne! Una liberazione! Ero venuto per scazzottare ed esco rinfrancato. Che Pintori, Spagnuolo e Olita abbiano esagerato? Quando si è seriamente preoccupati e quando ci sono in vista le elezioni, capita anche ai migliori compagni di calcare la mano. In mancanza di argomenti di merito può succedere, anche inconsapevolmente, di ricorrere ad un vecchio espediente: erigere una barriera insuperabile (la fascistizzazione) contro una lista in favore di un’altra. Tutto sommato, meglio così. Son contento. Son felice a tal punto che, senza sospetti,  e senza timori, tanto il compagno Spagnuolo non lo viene a sapere, accetto l’invito di un grillino. Vado con lui al bar e mi gusto un bel marocchino (vi assicuro senza veleno!).

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