Avviso ai naviganti: col Cappellacci-bis la Sardegna affonda

7 Ottobre 2010
3 Commenti


Andrea Pubusa

La vicenda regionale assume contorni paradossali. Cappellacci azzera la Giunta a seguito di due spinte convergenti: la fame spartitoria di persone e gruppi del centrodestra; la manifesta incapacità di affrontare nemmeno uno dei gravi problemi in campo: disoccupazione giovanile quasi al 50%; crollo strutturale del sistema industriale dal Nord al Sud Sardegna; incapacità di mettere le pezze ad un sistema istituzionale e amministrativo inadeguato. E su questo punto non basta creare un polverone con un dibattito sulla riforma dello Statuto in cui le roboanti parole sull’indipendentismo e il federalismo sono direttamente proporzionali all’inconcludenza sul piano dell’effettività realizzatrice.
Che Cappellacci rabberciasse una giunta era facilmente prevedibile: chi, in seno alla maggiornaza e all’opposizione, è disponibile ad uno scioglimento del Consiglio regionale, che manderebbe tutti a casa?
E qui abbiamo una conferma dell’inutilità del presidenzialismo regionale, che non assicura stabilità ed efficienza nè consente cambi in corsa pur quando - come nella situazione attuale - il guidatore è manifestamente inadeguato.
Ed allora, la prospettiva è presto detta: dal galleggiamento nella crisi, senza un’idea, un piano, un programma la Sardegna passa all’affondamento, s’inabissa. Un ulteriore degrado economico-sociale in un momento in cui occorrerebbe il massimo dell’iniziativa unitaria e della mobilitazione dei sardi.
Nè l’orizzonte è più roseo dalla parte dell’opposizione. Non si vede un progetto nè una leadership adeguata a guidare l’alternativa. Soru, con le sue sporadiche comparse in Consiglio regionale, com’era prevedibile, non ha mai assolto al compito di guida dell’opposizione nè ha svolto alcuna azione di ricomposizione di un fronte ch’egli ha contribuito enormemente a frantumare. La rottura e la divisione sono la sua cifra. I suoi fans continuano a menare la solita solfa del disarcionamento per “fuoco amico”. Ma a parte il fatto che quel fuoco tutto era fuorchè amico (e dunque non è riconquistabile da Soru), non si vuol prendere atto che una batosta così grande non è frutto di fronde di vertice, ma piuttosto l’esito di movimenti e convincimenti profondi, maturati entro  la società sarda e in tutti i suoi settori. Da questa consapevolezza bisogna partire per ricostituire un tessuto politico alternativo.
Bisogna costruire un progetto e una leadership ed iniziare ad investire sulla futura candidatura alla presidenza, costruendola e accreditandola. I nomi non mancano. Si potrebbe pescare fra i migliori e più prestigiosi amministratori dei più importanti enti locali. Alcuni hanno assunto una grande credibilità e vantano una seria esperienza di governo (Sassari, Carbonia). Più che a uno solo, bisogna pensare ad una squadra. Ci vogliamo riflettere? Lo devono fare fin d’ora i responsabili dei partiti del centrosinistra. Perché, rimanendo immobili, il rischio di non vincere le prossime regionali è alto, nonostante Cappellacci.

3 commenti

  • 1 L'allievo del prof.
    7 Ottobre 2010 - 21:41

    “Bisogna costruire un progetto e una leadership ed iniziare ad investire sulla futura candidatura alla presidenza, costruendola e accreditandola. I nomi non mancano. Si potrebbe pescare fra i migliori e più prestigiosi amministratori dei più importanti enti locali. Alcuni hanno assunto una grande credibilità e vantano una seria esperienza di governo (Sassari, Carbonia).” Caro professore non mi deluda non peschiamo tra i soliti nomi , bisogna avere il coraggio di cambiare, quante giovani leve nel mondo della sinistra possono aiutare a cambiare un partito allo sfascio che si trascina nella melma.
    Lei ha alcuni nomi di bravi amministratori..Io/noi abbiamo alcuni nomi che potrebbero rilanciare il partito (tra questi alcuni suoi ex-allievi..bocciati più volte) che attualmente hanno molti consensi(attualmente su facebook)e stanno organizzandosi costituendo associazioni utili alla causa..
    Con immenso affetto al professore che mi ha insegnato di più

  • 2 admin
    8 Ottobre 2010 - 11:46

    Da Andrea Pubusa:

    Grazie anzitutto per l’apprezzamento come prof., che è molto gradito, ma anche molto generoso da parte tua.
    Nel merito: purtroppo non frequento partiti e dunque non conosco le leve degli ultimi anni. Mi fa piacere sapere che ci sono giovani di valore. Sarebbe veramente triste il contrario. Ben vengano, dunque, si facciano avanti con le loro idee.
    Pensando a nomi più noti, a me pare che un sindaco rieletto col 65% dei consensi come Ganau, (che conosco anche di persona), possa essere preso in considerazione per una candidatura del centrosinistra alla Presidenza della Regione. E’ anche un nome nuovo sull’agone regionale e, che io ricordi, non fa parte della vecchia nomenclatura. Non altrettanto può dirsi di Tore Cherchi, il quale tuttavia ha fatto bene sia come parlamentare che come sindaco di Carbonia; il che è confermato anche dal successo nelle ultime elezioni provinciali.
    Comunque, sarebbe bene avviare un riflessione seria sul progetto innanzitutto, ma anche sugli uomini. Aspettare all’ultimo momento è la soluzione peggiore.

  • 3 Giulio Lobina
    10 Ottobre 2010 - 02:26

    “Alcuni suoi ex allievi bocciati più volte”…mi sento toccato! Tre volte in tutto tra sostanziale e processuale… (e processuale per me non era neppure obbligatorio!).

    Grazie Prof, per le zucche e per gli insegnamenti di vita. Andiamo avanti. Vada per i nomi nuovi. E l’esperienza s’impara con l’esempio e rimboccandosi le mani.

    Buoni genitori, come buoni politici si diventa. Ma il PD deve essere più umile. Nessuno ne parla ma l’11 in Piazza Cavour si rischia tutto.

    Forse pioverà anche lunedì. Come il giorno del ballottaggio. O forse no.

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