Contro gli uccelli del malaugurio, tutti con la FIOM

16 Ottobre 2010
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Amsicora

Certo che Maroni è un bel ministro dell’interno. Fa una figuraccia in mondovisione, lasciando entrare e scorrazzare in Italia i teppisti serbi ed ora lancia allarmi sulla manifestazione della FIOM, che oggttivamente hanno il senso di mettere in cattiva luce la Fiom e i metalmeccanici. Insomma, s’inserisce in quel filone, ad arte coltivato da molti, secondo cui i metalmeccanisi della CGIL sono teste calde e, in certe frange, addirittura in odore di terrorismo.
Come non dare ragione dunque a Guglielmo Epifani? Il leader della Cgil, intervenuto sul tema durante la trasmissione Annozero, dice di trovare “un po’ strano che il ministro Maroni lanci un allarme senza parlare con gli organizzatori. Se si fa così il sospetto é che ti lavi le mani rispetto ai rischi”. L’obiettivo è quello di una manifestazione “grande pacifica e non violentà e tutti - aggiunge Epifani - devono concorrere a questa riuscita, anche le forze del governo”.
Maroni aveva iniziato a prsagire sventure l’altra mattina al termine di una riunione in prefettura a Padova, il giorno dopo l’irruzione di un gruppo di giovani del centro sociale Pedro nella sede di Confindustria: “Per la manifestazione della Fiom - aveva detto - sono stati invitati i centri sociali, compresi quelli di Padova. Non è mai accaduto; e questo richiederà un impegno straordinario alle forze dell’ordine”.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, auspica che la manifestazione sia pacifica, ma sembra sperare il contrario. Che bello sarebbe se nella manifestazione di oggi comparissero tanti Ivan del tipo del caporione dei teppisti serbi a Marassi, quelli che hanno devastato, senza alcuna azione preventiva o repressiva di Maroni le strade e le piazze di Genova.
Ma stiano tranquilli gli uccelli del malaugurio,  le tute blu della Cgil riusciranno ad isolare eventuali facinorosi, dando prova di compostezza, com’è stato sempre nei cortei sindacali.
Attacca giustamente la Fiom: “Sbagliato e pericoloso alimentare un clima mediatico che cerca di modificarne il senso e le ragioni della manifestazione”, afferma il leader delle tute blu della Cgil (Fiom), Maurizio Landini, ricordando che “garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel Paese è un compito e una responsabilità istituzionale del ministero degli Interni”. Ancora più duro Giorgio Cremaschi: “Maroni sta provocando, a noi non risulta nulla, un ministro non fa una dichiarazione così poco seria, è una dichiarazione provocatoria”. Mentre il numero due della Cgil, Susanna Camusso, prossima alla staffetta con Epifani alla guida di Corso d’Italia, dice rivolta a Maroni: “se ha delle informazioni faccia il suo lavoro”. A insorgere anche quella parte dell’opposizione che ha annunciato da tempo che sfilerà con i metalmeccanici: “invece di creare allarmismi, il ministro dell’Interno garantisca la piena sicurezza della manifestazione”, dice il presidente dell’Idv Antonio Di Pietro, e di “strategia della tensione” parla il responsabile Giustizia, Luigi De Magistris; “fa terrorismo psicologico”, afferma il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero, chiedendo alla Rai di garantire la diretta della manifestazione. Interviene anche l’ex parlamentare e leader dei NeoGlobal, Francesco Caruso, convinto che Maroni voglia “alimentare tensioni e paure: se sono informative di intelligence, bisognerebbe agire, piuttosto che spiattellarle ai quattro venti”. Dopo le divisione dentro il Pd rispetto alla manifestazione emerse in questi giorni, “Europa”, il quotidiano del partito, sostiene in un editoriale che è giusto che alcuni dirigenti partecipino alla manifestazione della Fiom di sabato, per “non regalare” il sindacato di Landini “alla sua stessa deriva”, ma occorre evitare il “collateralismo”: per il partito sarebbe un “colpo mortale”.
Insomma, oggi tutti con la Fiom: chi può di persona a Roma, chi non può idealmente da casa. In fondo - come è sempre stato anche in passato - i metalmeccanici difendono non solo i loro interessi ma anche quelli del Paese.

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