Manovre del governo contro il referendum costituzionale. Da Messina primo colpo all’Italicum

25 Febbraio 2016
Nessun commento


Andrea Pubusa

Risultati immagini per costituzione foto

Avviso ai naviganti! Sono in atto manovre di Renzi, per un colpo di mano nel referendum costituzionale sul Senato. Infatti, il governo non esclude che il referendum oppositivo sulle controriforme costituzionali Renzi-Boschi-Verdini possa tenersi prima di ottobre. E’ il senso della risposta del ministero dell’Interno  ad un’interpellanza presentata in commissione Affari costituzionali della Camera da Stefano Quaranta, capogruppo di Sel-Sinistra italiana.
Sel chiedeva se il governo intendesse anticipare il referendum facendolo coincidere con le amministrative di giugno. La riposta del Viminale spiega che in occasione delle precedenti consultazioni, per “i referendum confermativi del 2001 e del 2006″, l’articolo 3 della legge 352 del 1970 (’qualora l’approvazione sia avvenuta con maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna camera… Entro tre mesi, un quinto dei membri di una camera, o cinquecentomila elettori, o cinque consigli regionali possono domandare che si proceda al referendum popolarè) “è stato interpretato nel senso che per procedere alla consultazione è necessario attendere il decorso termine di tre mesi”. Se dunque ci si orientasse come nei due casi precedenti, il referendum confermativo dovrebbe tenersi non prima dell’autunno, prevedendo il via libera definitivo al ddl Boschi nelle Camere ad aprile, al massimo a maggio prossimi. Ma il governo, nella risposta in commissione, fa notare che “autorevoli costituzionalisti sostengono che non sia necessario attendere i tre mesi”. Dopo i colpi di mano nel procedimento di approvazione della revisione del Senato, ora si vuole impedire la riflessione piena del corpo elettorale e una campagna per il NO completa su uno scasso che trasformerà la democrazia parlamentare in regime alle dipendenze del capo del governo.
Ma su questo daremo battaglia, anche nelle iniziative del Comitato per il NO cagliaritano.

Buone notizia invece sul fonte della legge elettorale Renzi-Berlusconi. L’Italicum è stato spedito alla Consulta dal Tribunale di Messina, che su 13 motivi di incostituzionalità proposti, ne ha accolto 6, ritenendoli non manifestamente infondati. Tra questi, il premio di maggioranza e la mancanza di soglia minima per il ballottaggio.
L’Italicum è stato approvato dal parlamento il 4 maggio scorso e la sua entrata in vigore è prevista per luglio 2016. Il ricorso presentato a Messina è uno dei 18 depositati presso diversi tribunali italiani, nell’ambito del Coordinamento democrazia costituzionale, da  un gruppo di avvocati anti-Italicum coordinati dall’avvocato Felice Besostri, già protagonista della battaglia contro il Porcellum, poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta con la sentenza n. 1 del 2014.
Quali, in sintesi, i dubbi di costituzionalità? Il “vulnus al principio di rappresentanza territoriale”; il “vulnus al principio di rappresentanza democratico”, punto connesso col premio maggioranza; la “mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio”; la “impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati”, questione legata ai capilista; le “irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal Porcellum”; la “irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei deputati, a Costituzione invariata”, e non al Senato.
Paolo Grossi, nuovo presidente della Consulta, durante l’incontro con la stampa ha promesso tempi rapidi per la decisione. Grossi è poi intervenuto, rispondendo ai cronisti, anche sul controllo preventivo sulle leggi elettorali previsto dalla controriforma Costituzionale, su cui il suo predecessore, Alessandro Criscuolo, aveva manifestato perplessità: “Quando si parla di istituzioni parlamentari - ha detto - occorre la massima cautela ma mi sento di condividere quello che ha espresso Criscuolo”. Quindi, pollice verso anche del nuovo presidente della Corte costituzionale.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento