Lo sviluppo locale contro la crisi

20 Maggio 2017
2 Commenti


Andrea Pubusa

Spesso i convegni sono poco utili, routinari. Certo non rientra fra questi quello di presentazione del volume “Le città e i territori“, curato da Gianfranco Sabattini per l’Istituto Gramsci di Cagliari, di cui abbiamo già parlato. E proprio l’introduzione del curatore ci indica gli elementi fondamentali dell’interesse del tema e della raccolta di scritti. In estrema sintesi la quistione è quella di quale sviluppo locale nella crisi e, specificamente, della crisi dell’industria. In Sardegna questo significa sfascio di un tessuto che, persa la sua antica vocazione agro-pastorale. deve cercare nuovi equilibri produttivi e non solo.
Il rilancio dello sviluppo produttivo locale pone al centro il paradigma della bio-area urbana, un sistema territoriale complesso, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di centri residenziali, di servizi e di produzione materiale, interrelati fra loro. E ancora dalla presenza di sistemi idro-geo-morfologici e ambientali relazionati al sistema insediativo, caratterizzanti “la qualità e gli stili dell’abitare“. La bio-area ha una rilevanza istituzionale, oltre che economica, perché costituisce il riferimento dell’organismo sovracomunale capace di “attivare sistemi produttivi a base locale fondati principalmente sulla valorizzazione delle risorse patrimoniali, durevoli (beni comuni ambientali, territoriali, paesaggistici, socio-culturali) e promuovono politiche ambientali finalizzate al governo dei cicli delle acque, dei rifiuti e dell’energia”. In una visione integrata rileva poi l’ambito più ampio, provinciale, mentre alla bioarea regionale è demandata la pianificazione su scala isolana.
Un ruolo particolare in questo sistema non gerarchizzato e policentrico hanno poi i parchi agricoli multifunziionali, come strumento di valorizzazione dei patrimoni locali delle aree interne.
Questa analisi svela la causa dell’irrazionalità della recente legge regionale sul governo locale: alla sua base non c’è stato “un più ampio ragionamento sul modello al quale ancorare le prospettive di crescita dei territori”. Di più e peggio, questi sono stati privati di voce e d’iniziativa con l’eliminazione del sistema rappresentativo diretto. Si è optato per un sistema commissariale gerachizzato centrato sulla Regione, trasformato in un mostro burocratico, in luogo dell’ente di legislazione e programmazione disegnato dalla Costituzione e dallo Statuto speciale. Ma il rilancio del sistema produttivo locale al tempo della crisi richiede l’esatto contrario: il protagonismo delle comunità locali e la riduzione della Regione al suo ruolòo legislativo e programmatorio. La lettura  dei saggi inseriti nel volume offrono molti spunti per un proficuo dibattito economico-istituzionale. E sorprende che ad un esecutivo regionale formato in larga misura di studiosi sfugga questa problematica.

2 commenti

  • 1 Oggi sabato 20 maggio 2017 | Aladin Pensiero
    20 Maggio 2017 - 08:51

    […] Lo sviluppo locale contro la crisi 20 Maggio 2017 Andrea Pubusa su Democraziaoggi. Spesso i convegni sono poco utili, routinari. Certo non rientra fra questi quello di presentazione […]

  • 2 Franco Boi
    20 Maggio 2017 - 12:42

    Ho anche fatto un breve intervento al convegno dove ,convenendo con Andrea Pubusa ,ho detto che la questione del rapporto tra Città e Territori , é stata risolta dalla Regione Sarda togliendo spazio alle rappresentanze territoriali ed innescando con ciò un vero e proprio problema di Democrazia !

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