Vince il M5S, ma siamo sconfitti

5 Marzo 2018
2 Commenti


Red

Poche chiiacchiere, le forze democratiche che si richiamano alla Costituzione sono state sconfitte. Le forze a-costituzionali e anticostituzionali prendono oltre il 50%, sommando il centrodestra al PD e alleati. Il M5S vince, ma perde il Paese. C’è una grande forza di resistenza ed opposizione, costituita dai pentastellati, ma manca una prospettiva di governo attorno a Di Maio. 
Quale la chiave di lettura in un’ottica chiamiamola democratico-costituzionale?  Paradossalmente il voto di LeU. Se questa lista avesse avuto il 10%, il progetto di riaggregare un’area di sinistra democratica sarebbe stato credibile e possibile. Col 3,5% LeU manda qualche parlamentare, ma il progetto è battuto e pare senza speranza. In questo risultato si consuma la sinistra italiana. Del resto, molti di LeU avevano votato tutte le brutture di Monti, Letta, Renzi & C. Hanno concorso, con posizioni preminenti, a distruggere quel grande patrimonio politico e morale un tempo raccolto attorno al PCI. La consunzione riguarda sia l’erea che aveva dato vita al PDS-DS sia quella che ha aveva costituito il PD, sia la vasta parte che si era proposta la Rifondazione comunista. Un fatto emblematico a conferma? L’elezione di Pierferdinando Casini a Bologna ad opera di quel popolo che fu, in larga misura, comunista.   
Il M5S costituisce una importante forza di opposizione e di resistenza democratica e per fortuna c’è ed è robusto, ma non ha nessuna possibilità di formare un governo. Per i grillini c’è una conventio ad excludendum, anzi una autoconventio ad excludendum  insuperabile, salvi capitomboli non prevedibili e non auspicabili.
Si dirà: ma se Renzi si dimette, può aprirsi lì dentro un nuovo percorso. Intanto Renzi non si farà da parte, ma anche se lo facesse ormai quel partito è perso, ha preso una direzione che con la sinistra non ha alcuna conessione storica né culturale. Non si dimentichi che da lì nella scorsa legislatura è partito il tentativo di scasso della Costituzione. Da chi ci siamo dovuti difendere negli ultimi anni e nel referendum costituzionale?
Che fare dunque? Attrezziamoci ad una lunga resistena democratica, ad una opposizione ferma e combattiva. Del resto, per chi l’ha fatta sempre o quasi, non è una novità. Ma oggi questa lunga notte dovremo viverla senza la sinistra, in un paese in cui un tempo c’erano addirittura due grosse forze nate dalla storia del Movimento Operaio, il Partito comunista e il Partito socialista. Forse tutto questo era già nei fatti, anzi certamente lo era, ma vederlo attestato nei numeri fa impressione. Turba profondamente. Occorre prendere atto che la grandi forze che hanno dato vita alla Costituzione non solo hanno cambiato nome, ma le nuove sigle hanno mutato sostanza, nel profondo, spesso passando nell’altra sponda. Per chi ritiene che il programma enucleato dalla Costituzione debba essere attuato e non solo difeso, il tabellone dei risultati elettorali non è roseo. Si pensi non solo alle grandi questioni del lavoro, della scuola, della sanità, ma anche alle questioni delle autonomie. In Sardegna, ad esempio, diventa molto difficile una battaglia di allargamento dell’autonomia e, senza speranza, nell’immediato, una via di ispirazione federalista. Si intitola una sala a Lussu a Villa devoto, ma il pensiero e l’azione di Lussu, uomo della Resistenza, esponente della sinistra alternativa, federalista dov’è? Occorre che anche nella nostra bella Isola le forze critiche e alternative si diano una mossa. Ma non se ne vedono neppure le avvisaglie.  

2 commenti

  • 1 antonio
    5 Marzo 2018 - 13:40

    Affermare che il M5S “costituisce un’ importante forza di opposizione e di resistenza democratica” è opinione ardita, che fa pensare che non sia solo il PD ad avere perso la connessione storica e culturale con quella che è stata la sinistra italiana

    Risposta
    Il M5S ha difeso la Costituzione contro l’assalto del PD. Questo è un fatto, non un giudizio; è una realtà, non un’opinione. E’ frutto di semplice pre-giudizio affermare il contrario. Per il resto ognuno può legittimamente pensarla come meglio crede.

  • 2 Angelo
    5 Marzo 2018 - 16:37

    La vittoria nel referendum del 4 dicembre , vista oggi sembra più che una difesa della Costituzione , un plebiscito antirenziano .Avevo un po’ il sospetto prima , i risultati elettorali sembrano confermarlo .Le forze sinceramente costituzionali hanno perso , i numeri lo dimostrano.
    Risposts

    In effetti, il centro destra il 4 dicembre voto’ per indebolire Renzi o per non rafforzarlo. Comunque, voto’ per la Costituzione un’ampia parte del popolo italiano, che oggi si batte per attuarla pienamente.

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