Lettera al Direttore: basta Soru, centriamo il focus su altri temi caldi

29 Marzo 2009
1 Commento


Matteo Piras

Un lettore, Matteo Piras, ci scrive una lettera positivamente critica, che giriamo ai lettori e ai potenziali collaboratori, che sono praticamente infiniti, posto che ci interessano le idee, sopratutto se diverse dalle nostre. E’ bene mollare la presa su Soru? Certamente, a condizione che lui  la molli su di noi. Ma non pare ne abbia intenzione. Dunque rimane un argomento ineludibile a sinistra. Comunque, anche qui ci possono essere molte variazioni sul tema, che sarebbero le benvenute. E sono gradite al di là dell’età dell’autore o autrice, non esistendo un limite d’età per la partecipazione.
Gli argomenti che Matteo suggerisce sono quelli su cui vorremmo un forte dibattito. Ma è il blog che non è coinvolgente o son le persone che di fronte a tanti diastri preferiscono riflettere solitariamente o in privato? Comunque sia, l’ambizione di questo blog sarebbe quello di raccogliere la riflessione di tutta l’area democratica, senz’alcun limite, posto che questo sito non ha una “linea”, se non quella di mettere democraticamente a confronto tutte le idee e tutte le opinioni. Ben vengano dunque critiche e stimoli come quelli di Matteo.

Ecco la lettera di Matteo Piras 

Caro Pubusa,
sono un lettore di DemocraziaOggi che segue quotidianamente e con grande interesse le vicende del sito. Non sono mai intervenuto, ma questo suo articolo può costituire una buona occasione per provare a dire la mia. Quando DemocraziaOggi ha iniziato a pubblicare, era davvero un bel sito: oltre a Lei, ci scrivevano persone come Franco Mannoni, Gianluca Scroccu, Enrico Palmas, Carlo Dore junior, tutte persone intelligenti ed oneste, capaci di dare ai lettori una visione interessante di tutti i problemi della politica e della società. Ecco, voglio farle notare come, con l’andare del tempo, il sito abbia perso questa sua caratteristica: si è concentrato solo su Soru, diventando una sorta di valvola di sfogo per gente che ha fatto dell’antisorismo il suo unico argomento. Di più, gran parte dei collaboratori abituali hanno smesso di scrivere: Scroccu manda un articolo ogni tanto, Palmas non è più intervenuto, Dore junior sta scrivendo qualche volta su altri siti. Ora, io Soru l’ho votato solo perchè non c’erano alternative, e perchè, da sempre a sinistra, non avevo nessuna intenzione di favorire Cappellacci; al referendum sulla statutaria non sono andato a votare: condividevo gran parte delle ragioni del NO, ma a un comitato a cui partecipavano Capelli, Mariolino Floris e Marraccini proprio non me la sono sentita di aderire. Fondamentalmente, di Soru posso dire che non me ne frega nulla: penso che i problemi siano altri. Penso che il problema sia Berlusconi che si mangia l’Italia; penso che il problema sia una legge sul testamento biologico che permette al medico di decidere per il paziente; penso che il problema sia il Lodo Alfano, una vergogna per ogni democrazia; penso che il problema sia il piano casa; penso che il problema sia la crisi economica. Perchè non pensa di dare più spazio all’esame di questi temi, magari coinvolgendo di più i suoi collaboratori iniziali, e lascia Soru e soprattutto i vecchi antisoriani che si accaniscono su questo blog al loro destino? Le assicuro che noi lettori saremmo più contenti.
Cordiali saluti.

1 commento

  • 1 Massimo Marini
    30 Marzo 2009 - 08:54

    Non è questione di blog più o meno coinvolgente, ma piuttosto del fatto che oramai si è detto tutto. Tutti sappiamo di cosa avrebbe bisogno il PD, da dove dovrebbe ripartire la c.d. Sinistra, quali sono i temi, i modi, le posizioni che un’area realmente progressista dovrebbe promuovere per rendersi nuovamente propositiva e soprattutto credibile. Sappiamo tutti che è necessario ridare voce e dignità alla base, rinnovare la classe dirigente non solo in termini puramente anagrafici, defenestrare i quadri che abusivamente occupano il posto che si sono creati (inventandosi alla bisogna direttivi nazionali, elezioni di emergenza, finti candidati concorrenti). Finirla con questo manchismo e la sciocchezza del partito liquido e riproporre un partito in grado certamente di interpretare la società e cercare di coglierne le istanze e le aspettative, ma che riprenda anche ad essere un luogo e un punto di riferimento formativo come lo è stato, a suo modo e contestualizzando, il PCI. Un partito fatto non solo di Input (per dirla in modo informatico) ma anche e soprattutto di Output. In un periodo post-ideologico come quello che stiamo attraversando, l’idea di un Partito Democratico può essere un’idea vincente e all’avanguardia a livello Europeo, purché si abbia il coraggio di implementarla, ovvero di trasferirla dalla carta alla realtà. Vorrei far notare come, le poche volte in cui la dirigenza ha veramente “scoperchiato il barattolo” e dato voce alla base, l’entusiasmo degli elettori progressisti sia balzato in modo evidente, come successo anche al recente convegno dei Circoli con l’oramai celebre intervento di Debora Serracchiani.

    Quanto a Soru, ora come non mai è necessario parlarne e seguire i suoi movimenti che rischiano, con un berlusconismo colorato (ma solo colorato) di rosso, di vanificare la vera essenza di un Partito che di democratico non vuole avere solo il nome.

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