Fascisti con Salvini e Meloni, l’ignoranza in piazza

11 Settembre 2019
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Giulio Lobina

I fascisti nelle piazze ci sono già stati, e sappiamo che fine hanno fatto. Che oggi, tra le file del centro destra, in piazza Montecitorio ci fossero fascisti col braccio teso non deve meravigliare.
Dovrebbe meravigliare, invece, che da quella piazza se ne siano andati a casa senza i giusti provvedimenti delle forze di polizia.
Basta guardarli, i fascisti, per comprendere che non hanno neppure più nulla in comune con quelli che diventarono antifascisti al tempo della fine del regime.
Forse qualche nonno può esser ancora fascista, perché la cultura, al tempo era “libro e moschetto fascista perfetto”. Più moschetto che libro, naturalmente. Esistevano gli squadristi, dopotutto. Armati, di mazze, coltelli e anche di moschetto.
Matteotti fu ucciso con un coltello. Dai fascisti. Giusto per ricordarne uno. Uno dei tanti martiri della Democrazia di cui le nostre città e i nostri paesi sono pieni, nei nomi delle vie.
Non sconvolge neppure il fatto che, oggi nelle file del centro destra, vi fossero appunto gli estremisti di Casa pound. Quelli ci sono sempre, persino negli immobili occupati abusivamente da decenni.
Sconvolge l’ignoranza, di chi è nuova generazione, di chi dovrebbe aver studiato la Storia, di chi è nato “Costituzione vigente”, di chi è nato libero. Di chi ha frequentato la scuola e ha imparato a vivere nella specificità delle differenze.
L’ignoranza di chi coi voli low cost può conoscere il mondo, ma continua a parlare e a volere muri e confini. Pur sapendo che, in Sardegna, senza andar troppo lontano, la “legge delle chiudende” ha trasformato irreparabilmente animi e territorio.
Sconvolge l’ignoranza. Sì.
Io sono convinto che anche a destra vi siano “intellettuali”. Ma mi meraviglia non sentirne parlare uno solo, non vederne condivisi pensieri, commenti, link, twittate…
Mi sconvolge la superficialità, però, del linguaggio delle destre. Quel parlare violentemente alla pancia, quel tirar fuori il peggio d’ogni esser umano, quel prima qualcuno di qualcun altro, quel “Noi” usato non per unire ma per separare.
Ma più di tutto c’è qualcosa che mi fa pena: Matteo Salvini che partecipa ad una manifestazione per andar contro un nuovo Governo nato per una sua scelta.
Mi fa pena lui. E anche chi lo segue. Anziché ricordargli che al Governo che da Vicepremier seguiva, aveva 7 Ministri e poteva portarci dentro magari un Ministro di Fratelli d’Italia, lo invitano quale grande alleato.
Lui che, il giorno dopo aver preso il 17% nella coalizione di centro destra “ari sciusciau tottu” per fare il Governo col M5s. Lui.
Ora, la Storia, dovrebbe ricordare a molti che oggi sono stati a Montecitorio a gridare “elezioni subito”, che la Costituzione Reubblicana è la Legge Primordiale che ci salva non solo dal Fascismo (in qualsiasi forma esso si ripresenti) ma anche dall’ignoranza.
Quando in un Parlamento eletto si forma una maggioranza che sostiene un Governo dandogli la fiducia, ecco, la Costituzione è rispettata.
In piazza ci andrò anche io, il giorno in cui un Governo, senza ottenere la fiducia del Parlamento, volesse e pretendesse di ritenersi legittimo.
Per ogni fascista ignorante, non dimentichiamolo, c’è almeno un antifascista che, ignorante o meno, lotterà in ogni modo per proteggere la Democrazia.
Libertà di manifestazione del pensiero e libertà di opinione sono sacrosante. Provengano esse dalla destra quanto dalla sinistra.
Il braccio alzato, invece, sporca le piazze. E le menti. Ma invita tutti quanti ad una sempre vigile presa di posizione contro chi non ha capito quanto, come la mafia, il fascismo fosse (o sia) solo una montagna di melma.

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