Bei nomi nelle liste delle due sinistre

5 Maggio 2009
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Red

Inizia la campagna elettorale per le europee e per il referendum Segni-Guzzetta. Su questo secondo appuntamento siamo decisamente per il no (mentre rimane da definire la migliore strategia per esprimerlo: voto o astensione?). Ne ha già parlato con chiarezza Gianluca Scroccu. Ma ci proponiamo di tornare sull’argomento. Per le europee il discorso è più articolato e certamente ci saranno fra i collaboratori e i lettori diversità di opinioni. Si tratta di scegliere fra le due liste della sinistra. E c’è da considerare anche il PD, sul quale potete leggere, più sotto, un intervento “provocatorio” di Massimo Marini .
Abbiamo già pubblicato un documento dell’Ass. per il rinnovamento della Sinistra (ARS). Ora apriamo il dibattito su candidature e programmi, come al solito senza preclusioni alle diverse opinioni. Per iniziare, ecco di seguito alcune prime e sintetiche considerazioni sulla qualità delle liste delle due sinistre.

Nelle liste di “Sinistra e Libertà” tante donne (di cui tre sono a capo delle 5 liste circoscrizionali), molte personalità non riconducibili a nessun partito ma espressione della diffusa “società civile” di sinistra, qualche amministratore locale, gli ottimi europarlamentari uscenti (tra i più presenti e attivi, secondo le statistiche, al Parlamento di Strasburgo), pochi “uomini d’apparato” e l’impegno diretto del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, unico candidato in tutte le circoscrizioni: questi i tratti salienti delle liste.
Tra i nuovi personaggi più significativi vanno segnalati senz’altro: Lisa Clark, storica attivista pacifista (capolista nel nordovest), Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto (capolista al centro), Sergio Staino, celebre vignettista dell’Unità, il cabarettista Bebo Storti, la scrittrice per l’infanzia Bianca Pitzorno, Michele Dalai, direttore di Linus, Imma Battaglia, leader del movimento gay, Mauro Palma, presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, nel Comitato dei Direttori della Treccani, Carlo Flamigni, noto endocrinologo, nel Comitato Nazionale di Bioetica e Presidente dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, il consulente informatico Alessandro Bottoni, leader del Partito Pirata Italiano che si batte per la libertà della rete, Simonetta Salacone, dirigente scolastico dalla cui scuola elementare romana è partita la protesta anti-Gelmini.
L’obiettivo dunque è quello di superare lo sbarramento del 4% e ridare speranza ad una prospettiva di Sinistra moderna, in Italia e in Europa.
Cosa ci tocca nella nostra Circoscrizione 5 Isole?
1 Vendola Nichi (Presidente Regione Puglia)
2 Fava Claudio (europarlamentare uscente)
3 Borghero Angela (comunità “Via Marconi” di Carbonia)
4 Cogodi Luigi (avvocato, già deputato PRC)
5 Erice Maria Pia (studentessa)
6 Gallo Rosario (sindaco Palma Montechiaro - AG)
7 Garofalo Maria Arcangela (consigliera comunale Vittoria - RG)
8 Rella Maurizio
Belle anche le candidature comuniste. Fin dal simbolo, su cui campeggiano la scritta in alto ”Rifondazione” e quella ”Comunisti italiani” in basso ma sono incorniciate anche le sigle ”Socialismo 2000” e ”Movimento consumatori”, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto puntano a chiarire che le liste per le elezioni europee sono solo l’avvio di un comune progetto politico che non si limita a sommare Prc e Pdci, cioe’ i soli comunisti.
Anche le candidature si muovono in questa direzione. Al nord-ovest capilista sono Vittorio Agnoletto, indipendente, deputato europeo uscente, Giovanni Paglierini, ex presidente della Commissione Lavoro della Camera e Haidi Giuliani, ex senatrice. Nella circoscrizione nord-est la testa di lista va a Lidia Menapace, Oliviero Diliberto e Alberto Bugio.
Nella circoscrizione sud, dopo Agnoletto, spiccano le candidature del giurista Massimo Villone (ex senatore Ds, Socialismo 2000), di Giusto Catania (deputato europeo uscente del Prc). Nella circoscrizione centro, dopo il capolista Diliberto, al numero quattro, c’e’ Raniero La Valle, storico giornalista cattolico.
A noi nelle isole nci tocca come capolista Margherita Hack, astrofisica di fama mondiale. Non poteva capitarci di meglio.
Non si candida invece Ferrero, a cui spetta il compito di gestire il processo di amalgama tra forze diverse (e’ gia’ stato varato un coordinamento tra le forze promotrici della lista). Il segretario del Prc mette in luce alcuni dati delle liste: ”29 candidati su 68 sono donne. Il 50% non e’ iscritto ai nostri partiti. Ci sono anche molti operai ”.
Poi va al nocciolo politico: ”Noi siamo contro le politiche liberiste che hanno prodotto l’attuale crisi economica. Siamo per nette alternative al modello liberista su scala europea”.
Dunque a noi gente comune della sinistra sarda si pone un arduo quesito: Vendola-Fava (con l’inossidabile Cogodi pronto all’improbabile subentro)? O Margherita Hack?
Difficile rispondere. Molti di noi sono come l’asino della favola inventata da Giovanni Buridano, che fu rettore dell’Università di Parigi nel 1327. L’abbiamo letta tutti alle elementari. L’ asino morente di farne e di sete, messo di fronte, ad eguale distanza, all’acqua e all’avena, ugualmente tentato dall’una e dall’altra, non seppe cosa scegliere e morì. Morale della favola: noi poveri naufraghi della sinistra di fronte a tanta abbondanza di bei nomi, rischiamo di starcene a casa, per non scontentare nessuno. Però, suvvia, non siamo senza raziocinio come l’asino della favola: alla fine una scelta la faremo. Non possiamo però non confessare d’essere assaliti dal dubbio atroce che anche la nostra puntata al seggio (che, del resto, non abbiamo mai disertato) non varrà a resuscitare il cadavere. Ci vuole ben altro che buone liste! Intanto una sarebbe meglio di due. E poi le elezioni dovrebbero essere l’approdo di un rinnovato radicamento sociale. Però non facciamo gli schzinosi. Per ora prendiamo atto, con soddisfazione, delle buone candidature proposte all’elettorato. Ci consentono almeno di invitare gli elettori al voto.

1 commento

  • 1 Bomboi Adriano
    5 Maggio 2009 - 13:40

    Alle Europee noi Sardi possiamo bellamente considerare tanti di quei nomi come alieni, datosi che la Sardegna non sarà eletta a causa del mancato scorporo della circoscrizione Sicilia/Sardegna. Mentre tutti coloro i quali in tutti i partiti Sardi prestano il nome a questo imbroglio possono altrettanto bellamente essere definiti “basisti” (come Migaleddu insegna…) di interessi partitocratici a noi esterni. Quindi sarebbe dignitoso per la nostra terra non prestarsi a giochini di cosmesi politica la quale ha l’unico obiettivo di garantire affluenza per delle priorità che francamente, non coincidono con le nostre: visti tutti i problemi dell’isola.

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