Che infamia il reato di immigrazione clandestina!

15 Maggio 2009
2 Commenti


Amsicora

So che ci sono lettori che maltollerano talune prese di posizione forti di questo blog. Ma come volete definire se non come infami le disposizioni del c.d. pacchetto sicurezza che sanzionano penalmente l’immigrazione clandestina? Non ricorda questa disciplina l’infame  legislazione razziale del ‘38-’39? Sentite cosa prevede l’art. 21 del ddl sicurezza: chi entra in Italia o vi soggiorna clandestinamente sarà punito con  un’ammenda dai 5mila ai 10mila euro. Ve li immaginate quei poveracci dei barconi tirar fuori di tasca queste somme? E non vi pare che lo Stato italiano si riduca al rango degli estorsori che hanno rapinato queste persone di tutti i loro risparmi per trasportarli in Italia? Ed ecco la similitudine con le leggi contro gli ebrei: l’obbligo di delazione. La norma rende obbligatorio denunciare i clandestini all’autorità giudiziaria tranne che per i medici e i presidi per i quali è stata prevista un’apposita deroga. Ma non sono esenti gli ufficiali di anagrafe, cosicché per le madri clandestine riconoscere i propri figli nati in Italia farà scattare l’immediata denuncia. E così ci saranno nel nostro Paese bambini clandestini benché nati in Italia!
Che bell’esempio di civiltà! Che armonia fra queste disposizioni e la dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948 che, all’articol0 1, recita “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza“. E che sintonia con la nostra Costituzione che pone al centro dell’ordinamento la persona in quanto tale riconoscendone, all’art. 2, i diritti inviolabili a prescindere dalla sua lingua, razza, condizione sociale.
Preparatevi, dunque, cari lettori, a compiere il vostro “nobile” dovere di denuncia, visto che certamente siete cittadini timorosi della legge. E’ probabile che il governo distribuisca anche dei moduli prestampati e questo renderà più agevole questa civilissima incombenza. E perché non reintrodurre le buche per le denunce anonime molto in uso nel medioevo? In molte città d’arte esistono ancora, come oggetto di curiosità turistica. Perché non riattivarle?
L’odiosità di questa disciplina è pari alla sua stupidità. Pensate quale carico penale avrà il Tribunale di Trapani, che - a quanto pare - ha un solo magistrato in Procura. Come potrà istruire tanti processi quanti sono i disperati che giungono a bordo delle carrette del mare? E così gli altri uffici giudiziari. Per di più, ci dovrà essere un nutrito stuolo di interpreti e traduttori per gli interrogatori e i verbali. E alla fine perché? Per irrogare una sanzione pecuniaria che mai potrà essere riscossa. Non è meglio spendere queste risorse per aiutare questi fratelli anziché per punirli per aver tentato di sfuggire alla fame e conquistare il più elementare dei diritti: il diritto alla vita e al cibo.
Si stima che siano due milioni gli  uomini, le donne e i bambini in movimento dall’Africa verso di noi. Stia tranquillo Maroni, molti non superano i deserti libici, dove trovano la loro tomba. Ma rimangono in tanti. Pensiamo di arrestarli e processarli tutti? O occorre farsi promotori di altre misure? Se non ci sforzeremo, in occidente, di far sì che queste masse trovino una prospettiva accettabile di vita nei loro paesi d’origine, queste migrazioni bibliche ci sommergeranno. Misurandola di fronte alla grandezza e complessità del fenomeno l’introduzione del reato di immigrazione clandestina è insieme tragicamente ridicolo, inutile e feroce.   
Sappiamo che alla fine la storia farà giustizia di questa ignominia, come già è accaduto in passato; ma la ripresa della ragione e della civiltà non è stata frutto del caso. E’ stata il risultato di una dura lotta su vasta scala. Ora tocca a noi democratici italiani combattere con fermezza questo degrado. Ricordiamoci in questi momenti bui che ne sono esistiti altri dai quali si  è fuoriusciti producendo fatti altissimi di civiltà, come testimonia la Dichiarazione dei Diritti dell’uomo (ONU - 1948) fin dal suo preambolo. Eccolo:

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell’uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;
Considerato che è indispensabile che i diritti dell’uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione;
Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’eguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;
Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali;
Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
etc. etc.
Come fà il Governo italiano, a fronte di questo testo, a non vergognarsi?

2 commenti

  • 1 Massimo Marini
    15 Maggio 2009 - 09:02

    Io non trovo affatto forte definire infami questi provvedimenti. L’ONU non usa questo aggettivo, ma il richiamo è stato uno dei più incalzanti e decisi degli ultimi tempi. Ma l’ONU si sa, purtroppo, sta diventando un organismo un po’ fine a se stesso, una organizzazione delle buone intenzioni che rimane perennemente inascoltata (vedi Israele, ma è solo un esempio). A meno che, off course, la risoluzione in questione non sia funzionale e conforme a ciò che il potere economico e politico in quel momento dominante, vuole ottenere. In buona sostanza, uno le cose le fa, se l’ONU è d’accordo bene, altrimenti… pazienza.

  • 2 C.Azzolini
    8 Giugno 2009 - 20:06

    E’ sempre facile commentare il lavoro degli altri, sopra tutto se non si deve dimostrare nulla di concreto. Ai filosofi della bella scrittura e dei paradossi storici, chiedo con sincera comprensione di esporre a tutti noi soluzioni possibili.
    Non amo perdemi nelle parole, ma sappiate che chi non e’ in possesso di documenti quasi sempre ha commesso reati che inducono alla sospensione degli stessi, quindi per tunisini, marocchini, albanesi e’ rischioso commettere altri reati nel loro paese….quindi?…TUTTI in Italia che nella peggiore delle ipotesi ti rimandano a casa!! Esistono situazioni certamente minime che possono giustificare “asilo politico” questo pero’ non giustifica una situazione di confusione e rischio totale.
    Ogni paese che ho visitato mi sono adeguato alle leggi del popolo locale rispettandole, a volte anche con rabbia, dovermi togliere la croce che portavo al collo in un paese mussulmano, tornato a casa mi ritrovo le stesse persone che manifestano nella mia citta’ perche’ a loro parere “ci sono poche moschee”…..
    Nel 2004 impronte e foto a tutti erano gia’ obbligatorie per avere accesso negli USA, perche’ in Italia no?….. E’ una situazione inspiegabile e paradossale, quasi fantascentifica difficile da interpretare, non prendiamocela troppo con chi, almento ci sta provando.

    saluti
    ing. Azzolini

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