La guerra continua, quella in Ucraina, ai ceti subalterni, ai diversi, ai migranti. Il M5S, primo partito al Sud, riferimento per l’opposizione democratica

26 Settembre 2022
3 Commenti


Andrea Pubusa

Letta è scappato, Conte rivendica in TV pacatamente la rimonta. Questa fuga e l’orgogliosa e tranquilla promessa di opposizione propositivaa di Conte sono i dati nuovi del risultato elettorale. Che la destra, a trazione Meloni, vincesse era un dato ormai acquisito e consolidato ed è stato confermato.
Letta ha fatto tutte le mosse sbagliate, per assoluta autolesionistica subalternità all’iperatlantismo, alla guerra e alla consegunte autolesionistica politica interna, frutto di quella scelta di fondo: le sanzioni  contro gli italiani prima che ai danni della Russia di Putin.
La crisi di governo, riducendo le cose all’osso, nasce da quando Conte mette in discussione coi suoi 9 punti l’invio di armi all’Ucraina e la sostanziale cobelligeranza contro Mosca, oltre lo svuotamento da parte di Draghi della centralità del parlamento, ossia della forma di governo parlamentare a favore di un presidenzialismo spurio che vede protagonisti il presidente della repubblica e quello del consiglio sotto l’egida degli USA e delle forze dominanti a livello europeo. In questa fase acuta e delicata dello scontro con la Russia, ciò che conta per queste forze è l’assoluta compattezza, che non tollera distinguo e ancor meno opposizione. Il M5S doveva essere  messo al bando e Draghi, da buon soldatino iperatlantista, ha obbedito, aprendo la crisi. Letta ha completato l’opera, rompendo l’unica alleanza che poteva aspirare alla vittoria, quella con Conte. Prima aveva favorito la scissione di Di Maio e lo stesso Draghi aveva proposto a Grillo la defenestrazione di Conte. Insomma, la voce critica di qest’ultimo dovevs essere messa a tacere.
E invece Conte regge, il M5S rimonta, diviene primo partito al sud, rimane l’unica forza credibile di opposizione democratica al governo futuro. La affermazione di Conte è ricca di significati: è un segnale forte contro l’autonomia differenziata, la secessione dei ricchi, a cui si è applicato Bonaccini, aspirante neo segretario del PD, è una dichiarazione di presenza combattiva e propositivia del mezzogiorno nella politica nazionale, è una dichiarazione di difesa dei ceti subalterni e impoveriti, è una chiara volontà contro la cobelligeranza in Ucraina, in favore di una soluzione pacifica in sintonia con la Carta e gli interessi italiani e dell’Europa, fuori da uno scellerato iperatlantismo funzionale agli interessi americani.
Di fatto questa vicenda sostituisce a sinistra i pentastellati al PD, che viene risucchiato nell’ambito di un centro orientato a destra, salva la posizione su alcuni diritti civili, peraltro importanti (gay etc.). Del resto, gli attacchi alla Costituzione in questi anni sono venuti proprio dal PD: lo stravolgimento voluto da Renzi nel 2016, l’autonomia differenziata appoggiata dal PD, la legge elettorale, anch’essa contro il pentastellati, che oggi dà alla destra una rappresentanza non rispondente alla volontà del paese, l’attacco alla classe lavoratrice, con la modifica dello Statuto del lavoratori e altro ancora.
Si vedrà quale sarà la composizione del governo. Mattarella lo ha già detto, dovrà confermare e proseguire la poltica di Draghi, ossia la sintonia con l’indirizzo della UE e di chi ci sta dietro. Intorno al M5S, in autonomia, i movimenti e le forze sociali democratiche ed emarginate possono continuare la loro opposizione. Le forze pacifiste possono sviluppare la loro battaglia. E’ una situazione difficile, ma in certo senso anche più chiara. Siamo comunque in campo.

3 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    26 Settembre 2022 - 09:02

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=137326

  • 2 Franco Meloni
    26 Settembre 2022 - 09:10

    Un commento (notturno) a caldo.
    Elezioni. Un commento a caldo. Vince il centro destra trainato da una destra egemone. Il Pd paga le sue scelte isolazioniste di rinuncia a vincere con una robusta coalizione costituzionale che avrebbe sbarrato l’avanzata della destra.

    elezionidisperazioneVince il Partito dell’astensione (oltre il 35% sul totale degli aventi diritto al voto) che guadagna 10 punti rispetto alle precedenti elezioni politiche (2018).
    È un dato che preoccupa molti, ma non certo i Partiti (con qualche eccezione), considerato che tra le cause principali dell’aumento dell’astensionismo stanno le pessime leggi elettorali (regionali e nazionale) volute da tutti (o quasi) i Partiti. Ne sia esempio la pessima e anticostituzionale legge elettorale vigente, il Rosatellum, della quale porta la maggiore responsabilità il Pd! In argomento noi in Sardegna abbiamo la legge elettorale regionale peggiore tra tutte le leggi elettorali delle Regioni italiane, che nonostante i dichiarati impegni di sua modifica da parte di tutti i Partiti resta immutata a combinare guai.
    Ma parliamo dei dati elettorali: stravince la coalizione di centro destra, con lo strepitoso successo dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e con il deludente risultato della Lega e di Forza Italia.
    Deludente il risultato del Pd nella riduttiva coalizione del centro sinistra, nella quale è giusto evidenziare il buon risultato dell’alleanza Verdi-Sinistra e anche di +Europa. Nelle previsioni la modesta cifra di Unione popolare, purtroppo. Ottimo il risultato del Movimento 5 Stelle, di grande rilievo al Sud, che frena la decadenza e si avvia alla costruzione di un vero partito. Quasi tutto torna rispetto alle previsioni, compreso il dato che una coalizione costituzionale (Pd, movimenti 5 stelle, verdi-sinistra, terzo polo, altri) avrebbe avuto la maggioranza dei voti e dei parlamentari. La destra vince e di diritto governerà il Paese, con un programma inquietante per gli interessi del paese, soprattutto dei ceti meno abbienti. Pensiamo alle politiche dell’ambiente, del sostegno all’occupazione, degli investimenti sociali (istruzione e salute in primis). Pensiamo alle politiche fiscali. Pensiamo ai diritti civili. Pensiamo poi alle politiche internazionali e al nostro ruolo in Europa, nel pieno di una gravissima crisi economica e di “terza guerra mondiale a pezzi” (come dice Papa Francesco) diffusa nel mondo, non solo quindi in Ucraina, che rischia di diventare guerra totale. Nel nuovo parlamento, ridimensionato per numerosità dei suoi componenti e conseguentemente nella capacità di rappresentanza territoriale, si rende indispensabile una seria, coesa ed efficace opposizione, che tale sarà solo se collegata ai sindacati, all’associazionismo e ai movimenti della democrazia di base. Siamo consapevoli che la destra è maggioritaria in parlamento, ma non nel paese.
    Attendiamo ora i risultati elettorali effettivi e le prime decisioni delle forze politiche.
    C’è molto da lavorare con necessità di nuovo protagonismo politico, soprattutto dei giovani, nella pratica di una coinvolgente alleanza intergenerazionale.

  • 3 Aladinpensiero
    26 Settembre 2022 - 15:28

    Documentazione elettorale.
    Risultati elettorali: https://www.ilpost.it/speciali/elezioni-politiche-2022/plurinominale?fbclid=IwAR1w04uwu6rG31zfuSPghFs3q24kLaKP7Goc9OCeWoM6BihykNMxH50a8zU

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