Il malessere della Sardegna frutto delle nuove baronie

14 Aprile 2023
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 A.P.


Non si puo’ leggere l’Unione sarda o sentire i tg regionali senza essere colti dallo sconforto e dalla rabbia. A P. Vesme in chiusura la Gencord in mano svizzera. Troppo costosa l’energia e  la produzione e’ energivora. Si tratta al Ministero, ma su cosa? I lavoratori esclusi, salgono sulle ciminiere o fanno altre cose strane per mantenelre viva l’attenzione. Vogliono lavorare, ma gli e’ inibito. Cosi’ al Portocanale, cosi’ a  S. Gavino, cosi a Macomer, così, così, così dapertutto. E la sanita? Chiudono i pronto soccorso, reparti di chirurgia, mancano pediatri e medici di base. Un disastro! E la scuola? Molti paesi ne sono stati privati e non torneranno ad averle. Mai! E l’occupazione del territorio con le basi militari? Che c’entrano i sardi con queste basi?, se sono un popolo pacifista per natura! E le pale eoliche? Perfino nella reggia nuragica di Barumini!  Scelte prese lontano sulle carte geografiche senza sapere cosa c’e’ li’, nel territorio. Chi  vuole impalare Sos Enatos? E le onde gravitazionali? E l’occupazione? E l’agricoltura? E l’allevamento? E i sardi?

Anni fa quel visionario di Simon  Mossa diceva che le baronie in Sardegna non sono mai finite. Prima i feudatari comandavano dalla Spagna, oggi dalla Svizzera, dagll USA, dall’Europa, dal continente. Gli unici a non decider nulla sono i sardi. “Alle baronie dei tempi passati  - sciveva - si sono sostitute oggi le non meno spietate baronie del neo-capitalismo colonialista, della burocrazia onnipotente, del sindacalismo d’importazione, dell’occupazione militare e poliziesca. Baronie di un nuovo feudalesimo che ha svilito e raffrenato ogni e qualunque processo di sviluppo in una sorta di orgiastica congregazione […], tutto a danno dei lavoratori sardi, oggi come ieri, e più di ieri - costretti ad emigrare per sfamarsi e dare un contenuto umano alle loro esistenze“. E come dargli torto? Forse si può essere meno onnicomprensivi per i sindacalisti, ma sul resto, sull’analisi di fondo, non si può correggere nulla, neanche una virgola. Solo che non s’intravede all’orizzonte un novello Giommaria. Ci vorrebbe uno come lui per tentare una reale eversione delle baronie.

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