Russia, esito scontato, ma elezioni “normali”

18 Marzo 2024
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A.P.

Come al solito, i media occidentali e nostrani, quando si parla di Russia, non sono affidabili. Scambiano i loro desideri per realtà e così propinano ai lettori o ascoltatori una narrazione fantasiosa. Nelle elezioni russe hanno fortemente auspicato atti di contestazione diffusi ed anche proteste ecclatanti. Si comprende la ragione. Siccome - dicono - le elezioni son truccate, le contestazioni e le proteste sono un atto di disobbedienza e gesti in favore della libertà conculcata.
Ora, questa impostazione omette di considerare alcuni elementi. La partecipazione è massiccia, oltre il 70%. È frutto di una pressione delle autorità o c’è anche una partecipazione spontanea? Esiste insomma, ed è diffusa, la convinzione che la Russia sia minacciata dall’occidente e dunque necessita di una guida forte e sicura. Molte delle interviste nei pressi dei seggi vanno in questa direzione. Molti degli elettori dicono di volere pace e sicurezza. Esattamente quanto vogliamo noi, quanto auspicano i popoli.
Certo, ci sono stati atti di protesta, c’è stata un’affluenza maggiore in alcuni seggi a mezzogiorno, secondo le indicazioni dei seguaci di Navalny, ma nulla di ecclatante. Ha sicuramente influito la minaccia di repressione, ma molti hanno votato convinti, liberamente. Questi sono i fatti. Ora, sia ben chiaro, ogni manifestazione per la libertà va vista con favore, ma, se non si vogliono scambiare i desideri per realtà, si deve ammettere che la contestazione è stata inferiore alle aspettative o agli auspici. Del resto, la Russia è in guerra e la maggior parte dei russi non vuole perderla. I russi - come ha dimostrato la storia - sono gelosi della loro indipendenza. Semmai vogliono una pace giusta coi confini senza missili ed esercitui in armi.
Ci sono poi altri fatti rilevanti. In Russia, pur con tutti i limiti, le elezioni si svolgono. In Ucraina Zelensky le ha sospese. Meglio Putin? In Ucraina tutti i partiti son stati soppressi, escluso quello del Presidente. In Russia ci sono circa dieci liste. Nei territori occupati dai russi si vota con buona partecipazione, in quelli ancora in mano a Zelensky no. Insomna, c’è qualcosa che non torna,  di cui i media occidentali e nostrani non parlano.
Morale della favola, se si guardano le cose con obiettività l’unica strada da imboccare è quella della trattativa. Anche queste elezioni dimostrano che la Russia, pur con le sue gravi deficenze democratiche, è stabile sul piano politico ed economico, sta vincendo la guerra. L’idea dell’occidente di una vittoria di Zelensky  appare molto irrealistica, se non fantasiosa.

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