Le parole e le cose

20 Dicembre 2009
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Francesco Cocco

Lunedì scorso si è tenuto un affollato incontro nella Facoltà di Giurisprudenza per ricordare la figura e l’opera di Antonio Pigliaru nel 40° dalla morte e nel 50° dalla pubblicazzione della “Vendetta Barbaricina come ordinamento giuridico“. Qui di seguito presentiamo uno stralcio della riflessione di Francesco Cocco sul volume “Le parole e le cose. Alfabeto della democrazia spiegato alla radio”, a cura di Rina Fancellu Pigliaru, con Prefazione di G. Melis e Postfazione di G. Francioni, Iniziative culturali, Sassari, 2005. Si tratta di una raccolta di conversazioni radiofoniche di Antonio Pigliaru, risalenti al 1966, ma per molti versi  ancora attualissime per i contenuti e per il metodo. Le note che seguono ce ne fanno comprendere la ragione.
 

Intransigenza virtù che si esercita su sé stessi e con sacrificio esclusivo del proprio utile. E’ una virtù della democrazia
Intolleranza è un peccato che si esercita soprattutto contro gli altri. E’ un peccato contro la democrazia
Essere intransigenti e insieme tolleranti: un modo serio e complesso di essere democratici, di esercitare le fondamentali virtù della democrazia.
La democrazia implica insieme fedeltà e apertura, rigore e dialogo.
Intransigenza verso se stessi e tolleranza verso gli altri sono le virtù civili su cui si fonda la democrazia come impegno personale. Perché la radice della democrazia è nell’impegno personale di ogni cittadino (pag. 59).
Una lettura per riflettere ed affrontare il difficile momento istituzionale.
Le vicende politiche nazionali e quelle regionali legate ai problemi di riforma delle istituzioni e di salvaguardia della democrazia autonomistica, danno nuova attualità al pensiero di Antonio Pigliaru sui temi dello Stato e della democrazia. Ecco perché , pur se a due anni dalla pubblicazione, proponiamo la lettura di “Le parole e le cose” , certi che il lettore troverà una valida bussola d’orientamento per il presente.
La radice della democrazia, per Pigliaru, è nell’impegno personale di ogni cittadino . Qui sono le basi di un pensiero politico ed istituzionale che misura e parametra la vita politica e le istituzioni sulla base della rispondenza ai valori più profondi dell’uomo. Che poi vuol dire salvare una dimensione di vita meno alienata, meno degradata rispetto all’ asservimento verso il quale siamo sospinti dai processi politici, economici e sociali del tempo presente.
In questo trovava fondamento il profondo regionalismo di Pigliaru.. In una delle conversazioni radiofoniche parla chiaramente della “Regione come strumento per la riforma democratica dello Stato che vuol dire riprendere nelle proprie mani direttamente il governo della società”
E’ necessario tener presente questa stella polare se vogliamo cogliere pienamente l’operazione pigliariana, di cui questo libro di raccolta delle conversazioni radiofoniche è una sintesi. Ed anche quando lo leggiamo come fosse una sorta di dizionario di termini e di problematiche connesse alla democrazia, è necessario tener presente che esso sottende un pensiero più complessivo ed articolato.
Una piccola enciclopedia è ciò che l’opera può sembrare a prima vista. Certamente è anche questo, ma è anche (come evidenziato da Francioni nella post-fazione) una esposizione sommaria del pensiero politico di Pigliaru.
Anche leggendolo come piccola enciclopedia vi è un riscontro con problemi di grandissima attualità. Pensate alle conversazione dedicate al regionalismo chiuso ed al regionalismo aperto. Vi è la soluzione per orientarsi nel dibattito che caratterizza non piccola parte delle diatribe su cui si è incentrata la vita politica regionale negli ultimi decenni, sino al dibattito sul nuovo statuto regionale.
Ed ancora alle conversazioni sul dispotismo sulle meccaniche dei dispotismi che ”un gruppo di potere pone via in essere per ridurre sotto il proprio dominio tutte le vite di tutti gli altri uomini”.
Pensate ancora alle pagine dedicate alla “prospettiva pantoclastia”, la distruzione di tutto. Alla attualità di questo pericolo non solo come allora la minaccia atomica ma per la distruzione della natura di cui l’umanità comincia ad avvertire le prime avvisaglie.
Quindi l’importanza di avere una piccola enciclopedia, soprattutto una guida ragionata per orientarci. L’invito che ci viene da Pigliaru è una riflessione a ripensare a vivere con coerenza e soprattutto con intransigenza unita alla tolleranza la ricerca delle soluzioni a i gravi problemi del tempo presente.

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