Per Alfano non è grave oscurare l’opposizione, ma contrastare questo attacco alla democrazia

17 Marzo 2010
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Amsicora

Per Angelino Alfano non è un attacco alla democrazia che il Premier intervenga per bloccare le voci critiche in TV, ma l’iniziativa del Csm di aprire una pratica contro l’ispezione da lui disposta presso la Procura di Trani. Ricordate il Watergate? Nixon si dovette dimettere nientemeno dalla carica di Presidente degli States per aver fatto spiare la sede del Comitato elettorale dei democratici. E come si arrivò a quella scoperta? Per l’azione di due voci libere, due giornalisti coraggiosi, a noi ben noti con le facce si Robert Redford e Dustin Hoffman nel noto film “Tutti gli uomini del presidente”, il racconto di Pakula sul Watergate.
Secondo Alfano in quella vicenda non sarebbe stato grave spiare il Comitato elettorale dei democratici, violando la par condicio ed elementari regole etiche nella competizione elettorale, ma l’aver svolto indagini per smacherare il Presidente imbroglione. Ed infatti sentite cosa dice il nostro: “Anziché aprire una pratica per controllare perché presso un ufficio giudiziario vi sia stata una gravissima violazione del segreto d’indagine, anziché verificare come e perché il Presidente del Consiglio, ministri e parlamentari siano stati intercettati e le telefonate anziché distrutte siano state messe a disposizione dei giornalisti, anziché investigare su come sia possibile che la competenza territoriale di questi fatti sia ancora oggi mantenuta a Trani in palese violazione di legge, anziché verificare come sia possibile che un’accusa sortisca contro il Presidente del Consiglio a pochi giorni dalle elezioni, il CSM, travalicando i propri poteri - sostiene il ministro - apre una pratica che, all’evidenza, tende a comprimere l’attività degli ispettori”. “Tutto ciò - conclude il Guardasigilli - è a dir poco preoccupante e dimostra la volontà di certa magistratura di voler evitare che si faccia luce sulle patologie di inchieste che hanno una chiara ed ovvia valenza politica”.
Per fortuna il PM di Trani non se ne cale. “Tutto quello che non è stato reso noto agli indagati non sarà reso noto agli ispettori”. Così il pm di Trani, Michele Ruggiero, conversando con i cronisti presenti nei corridoi della procura generale di Bari, dove sta per cominciare il lavoro degli ispettori inviati dal ministro della Giustizia. Ben detto.  Come si può prendere sul serio Angelino Alfano?

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