Cancellieri, Errani, Napolitano, quante ombre!

5 Novembre 2013
2 Commenti


Amsicora 

Come può questo Paese pensare di riprendersi con questi governanti? Tre episodi fra i tanti che la cronaca quotidiana ci offre. La questione Cancellieri. Non è tanto grave che  la ministra della giustizia abbia ricevuto una telefonata da un’amica e neppure che abbia promesso un intervento per far scarcerare la signora Ligresti figlia. Ciò che è grave è lo spaccato che emerge dalla vicenda, il contesto in cui si inserisce. Si pensava che la Cancellieri fosse stata innalzata al “soglio” ministeriale per la sua esperienza come prefetto. Invece, si scopre che tutto questo non c’entra. In fondo prefetti ce n’è tanti e con  gli stessi trascorsi. No, la Cancellieri è stata scelta perché parte di un serie di relazioni di cui l’amicizia con Ligresti è l’elemento decisivo. Non solo. E’ venuto a galla il rapporto di Ligresti col figlio della Cancellieri, al quale per un breve rapporto di lavoro ha dato la bella cifra di alcuni milioni (sìssignori milioni!) di euro. Insomma, viene fuori che, per far parte di questo governo, occorrono certe aderenze con personaggi potenti e che, dunque, si entra per essere al loro servizio più che a quello del Paese.
E i media in questa vicenda? In vari giornali-radio la dichiarazione del Procuratore di  Torino Giancarlo Caselli è stata inserita in un contesto fasullo, come se fosse una dichiarazione a discolpa della ministra. In realtà, al contrario, Caselli  ha voluto solo difendere l’indipendenza e l’immagine del proprio ufficio, affermando che la Ligresti è stata inviata ai domiciliari non per (indebiti) interventi esterni, ma perché la Procura, disposta una perizia medico-legale, ha accertato che la reclusione in carcere  era assai dannosa per la salute dell’indagata. Una difesa del proprio lavoro, dunque, e non la difesa del ministro e delle sue relazioni “pericolose”.
Il secondo episodio. L’iniziativa di Vasco Errani per mettere un coperchio sulla spinosa vicenda dei rimborsi regionali. Il presidente dell’Emilia Romagna ha deciso di farsi paladino dei diritti e delle prerogative dei ‘suoi’ consiglieri regionali, da proteggere e tutelare da controlli esterni. Una determinazione che è andata fino alla Corte costituzionale, a seguito di un conflitto di attribuzioni sollevato dalla Giunta regionale emilio-romagnola. E poi ancora un intervento, con due emendamenti inviati alle Commissioni Lavoro e Affari costituzionali della Camera dei deputati, intente a convertire in legge il Decreto sui risparmi nella Pubblica amministrazione. Il governatore ha inviato un documento di tre pagine, che di cui Il Fatto Quotidiano ha  dato notizia, in cui ha chiesto ai deputati del Pd di procedere, di fatto, a un colpo di spugna nella normativa esistente che riguarda i controlli della Corte dei conti sulla “gestione finanziaria degli enti territoriali”. Normativa stabilita nel 2012 dal governo Monti con un decreto, il 174/2012, che mirava a dare una risposta agli scandali dei vari Fiorito o della giunta Formigoni. Dopo il clamore di Lazio e Lombardia, le inchieste sono partite ovunque. Anche nella Emilia Romagna, ai tempi del PCI modello di buona amministrazione in Italia e in Europa, ora, non diversamente che in Lombardia e giù giù nel Lazio e fino alle isole, è un susseguirsi di notizie strabilianti sulle spese pazze dei consiglieri regionali con danaro destinato all’attività istituzionale dei gruppi. Un consigliere Idv, ad esempio, ha speso in proprio 25 mila euro in soli sei mesi; la cognata di Pierferdinando Casini, Silvia Noé, si è fatta rimborsare cene organizzate per beneficienza. Il capogruppo Pd ha portato a rimborso 1.100 euro pagati per due notti in un hotel a Venezia. Ed ancora viaggi, convegni, spese personali, computer, televisori, microonde, addirittura un asciugacapelli.
Errani chiede di azzerare i controlli, ma s’intuisce che la spinta è così forte che nei provvedimenti di clemenza invocati da Napolitano nelle settimane scorse, si cercherà di ricomprendere i peculati dei consiglieri regionali. Tutti i partiti o quasi sono interessati.
E, infine ma non per importanza, la terza notizia. Avete letto il messaggio del Presidente della Repubblica per la festa delle forze armate? Avete sentito l’attacco inaudito a quanti si oppongono all’acquisto degli F 35? Già nei mesi addietro il Presidente aveva convocato il Consiglio supremo di difesa, giungendo alla tesi stravagante dell’incompetenza del Parlamento a decidere sulla materia degli armamenti. Ora, in barba all’art. 11 Cost. e alla sua funzione di custode super partes della Costituzione, tratta con disprezzo i pacifisti o coloro che, semplicemente, rilevano che la folle spesa per gli F35 andrebbe destinata a miglior uso: scuola ed altri servizi pubblici essenziali, ad esempio. Che distanza da Pertini! “Si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai“, disse nel discorso d’insediamento quel grande presidente. Quello attuale poi saluta i fucilatori di pescatori trattenuti in India, come fossero degli eroi e senza tener conto che sulla vicenda comunque dovrebbe indagare la magistratura italiana. Insomma, gira gira si torna sempre alla solidarietà per chi ha tenuto condotte a dir poco discutibili ed è sotto l’esame dei giudici. Ah questi magistrati! Che impiccioni! Indagano dappertutto! Travalicano la loro sfera, alle ortiche la divisione dei poteri! Cazziano la politica! Ma il rimedio c’è ed è semplice, basterebbe che i politici facessero politica! Basterebbe una politica più pulita ed efficace e, voilà, i magistrati potrebbero occuparsi solo della criminalità  comune. Un sogno!   

2 commenti

  • 1 Nicola
    5 Novembre 2013 - 17:16

    Condivido tutto.
    Mi era sfuggita l’iniziativa di Errani! Spero che il Parlamento non proceda secondo le sue indicazioni. E anche qui bisognerà contare sull’unica opposizione (si pensi alla modifica del 138, al calendario decadenza B. alla mozione sfiducia Cancellieri) a questo governo e a questo andazzo portata avanti da quelli che il regime ( e la stampa più vicina al PD) vuol far passare per zombi e anche peggio.
    Molto grave è il comportamento di Napolitano, che non si limita ad esprimere il suo pensiero, ma insulta tanti eletti, parlamentari sindaci (si pensi al sindaco di Messina), donne e uomini, tantissimi ,di questo paese di essere semplicisti (leggi scemi ) e di fare solo propaganda (propagandismi è il neologismo usato). Lui non rappresenta l’unità ma l’UNICO pensiero: il suo.

  • 2 Lucia Pagella
    6 Novembre 2013 - 20:12

    Condivido tutto e in particolare quanto scrivi sugli F35. Ormai più nulla può meravigliarmi di questo presidente della Repubblica a cui dobbiamo, fra l’altro, il ripescaggio di Berlusconi ed il governo delle larghe imprese!!

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