Caro Massimo, ne fai una buona e tante sbagliate

3 Febbraio 2015
1 Commento


Amsicora

Caro Massimo,

non lo puoi negare, ho cercato in tutti i modi nei mesi scorsi di metterti in guardia dal far cavolate. Ti ho sempre consigliato di tornare nell’alveo della più stretta legalità nella gestione del Teatro lirico e non solo. E, bada, non l’ho fatto per il mio ben noto buon cuore, sì forse anche per questo, ma l’ho fatto sopratutto perché la buona amministrazione è sempre stata l’obiettivo prioritario della sinistra vera, quella comunista che governava Bologna assicurando rigore, i servizi migliori d’Italia e pareggio di bilancio. Il comunista doveva essere un cittadino modello, come ci ricorda spesso Francesco Cocco che di queste cose se ne intende, e l’amministratore comunista doveva essere integerrimo e rivolto solo all’interesse pubblico, ossia a risolvere i problemi della popolazione. Ma tu, caro Massimo, non sempre mi hai ascoltato. Anzi spesso l’hai presa male. Addirittura, una volta hai minacciato di denunciarmi, ed io, dallo spavento, credimi, non mi sono ancora del tutto ripreso. Se tu mi avessi seguito, ti saresti battuto subito per nominare sovintendente Angela Spocci, anziché correre l’avventura Crivellenti, fuori da ogni regola e dal percorso procedurale tracciato da te stesso e dal CDA della Fondazione. Ora, per fortuna, sembri più ricettivo e - come vedi - hai avuto la maggioranza nel consiglio d’indirizzo nella scelta del nuovo sovrintendente e incassi un vasto consenso. Hai rispettato gli aspetti formali della procedura, ma hai operato bene anche sul piano sostanziale. Angela Spocci dovunque abbia operato (il Regio di Parma, l’Arena di Verona, mica la filodrammatica di Pompu!), ha lasciato un buon ricordo e sopratutto ha unito qualità artistica a rigore nella spesa. Come vedi forma e sostanza possono andar di pari passo, te ne sei accorto?
Ma, ahinoi!, caro Massimo, non si fa in tempo a gioire per il tuo ritorno alla razionalità e alla ragionevolezza, che tornano prepotentemente alla cronaca gli esiti delle tue cavolate pregresse. Ora si legge che saresti indagato in una inchiesta-bis aperta dalla Procura nell’ambito della tua scriteriata gestione dell’Ente. Dopo la prima indagine del pm, Giangiacomo Pilia, sulla nomina dell’ex soprintendente Marcella Crivellenti, poi annullata dal Tar, ora la Procura avrebbe aperto un secondo filone di indagini a seguito, pare, di alcuni esposti arrivati nei mesi scorsi, quando si è consumata una forte contrapposizione all’interno del Consiglio di amministrazione della Fondazione. Il fascicolo-bis, riferisce l’Ansa, è affidato ancora al pm Pilia, già titolare della prima inchiesta contro di te che a fine novembre scorso ha portato al tuo rinvio a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio per la nomina dell’ex sovrintendente del Teatro, Marcella Crivellenti. E così il prossimo 27 marzo sarai alla sbarra, davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Cagliari. Bella impresa! Bel titolo d’onore per un compagno! E ora rischi di tornarci. Tiriamo a indovinare. Non so se e quante cavolate hai fatto negli ultimi mesi perché non conosco le vicente interne al Teatro, ma certo ne hai fatto alcune visibili anche ad un osservatore esterno come me. Per esempio, hai parlato con disprezzo delle sentenze del Tar che hanno annullato i tuoi atti scriteriati. Certo, anche i giudici amministrativi non sempre fanno bene e, quando errano, vanno criticati senza sconti, ma sempre col rispetto che si deve alla funzione. Poi sei andato oltre, ti sei tenuto la Crivellenti per qualche tempo, nonostante la decisione dei giudici, e quasi in tono di sfida. E, se ti ricordi, io ti ho bonariamente invitato a desistere, ahime! senza successo.  Poi hai messo il bastone fra al ruote al c.d.a. e qui la questione diventa delicatissima perché tu da presidente hai come primo dovere quello di far funzionare l’organo di governo, non di sabotarlo. Qui l’hai fatta grossa, perché, se hai recato danno o procurato ritardo nel funzionamento dell’ente, rischi in penale e anche sul piano contabile. Poi hai fatto una cavolata imperdonabile, la madre di tutte le cavolate dopo la nomina della Crivellenti e la revoca di Baggiani. Ricordi quando alcuni membri del CDA hanno chiesto di mettere all’ordine del giorno la eventuale costituzione di parte civile della Fondazione nel processo contro di te? Tu hai glissato, credendo d’essere furbo. Ma se le cose sono andate così, sei stato non poco accorto, ma, a dir poco, sciocco. Hai omesso un atto dovuto, la convocazione del CDA. Sia ben chiaro, io non tifo per i tuoi avversari di allora e, detto fra noi, ritenevo e ritengo inopportuno alimentare lo scontro  in seno agli organi di governo dell’ente perché a farne le spese è il Teatro stesso, e io non dimentico, non dimenticarlo a anche tu, che è la massima istituzione culturale di Cagliari. No, io penso che la costituzione di parte civile contro di te fosse e sia inopportuna, anche, se non nascondo, te la sei proprio cercata.
Ma questa è acqua passata anche se viene all’onore delle cronache oggi. Speriamo che con la nomina della Spocci tu abbia voltato pagina definitivamente. Vedrai che la nuova soprintendente ti aiuterà e cercherà di mettere pace in seno al comitato d’indirizzo e nei rapporti col personale. Vedrai che sarà rigorosa nella spesa quanto capace nel programmare l’attività. Tu hai compiuto un gesto intelligente nel mettere da parte ogni ritorsione e risentimento per il ricorso della Spocci e nel nominarla. Hai compiuto un gesto encomiabile, che ti tornerà utile nel riportare la situazione alla normalità. In questo ti aiuterà certamente Tore Cherchi, che è uomo esperto, propositivo e mite, e ti darà supporto anche Alessio Loi, che è collaborativo e anche molto preparato, come lo è Marchetti, che, da ex magistrato, ti può aiutare a non sconfinare nel penale. Cosa vuoi che ti dica? Io ce l’ho messa tutta per tenerti lontano dai guai. Ora hai le persone giuste per far bene. A questo punto, l’unica persona che ti può far male sei tu stesso. Ma non voglio neanche pensarci. Spero che gli errori del passato ti servano per evitarne altri in futuro. Buona fortuna!

1 commento

  • 1 mary
    4 Febbraio 2015 - 02:22

    L’avevo scritto già il 28 dicembre 2013 e anche il giorno dopo in risposta a Monticolo. Qualcuno mi ha ascoltato, lassù, nel dorato mondo della segreteria PD, e la Regione Sardegna è passata al centrosinistra, come da mia previsione. Una faccia pulita, quella di Pigliaru, anche se per prescrizione (vicenda Hydrocontrol) ha premiato il centro sinistra alle scorse regionali. E io lo avevo profetizzato. Non per farmene vanto, per carità. Fuori gli indagati, dentro i voti dei cittadini. Il PD ha fatto il “pieno” di consensi e ora governa la Regione, con risultati tutti da valutare tra alcuni anni davanti ad una bella pizza 4 stagioni. La cultura politica di sinistra credo che pretenda, giustamente, che le candidature apicali di rappresentanza a suffragio diretto (Sindaco, Presidente di Regione, Presidente di Provincia) vedano protagonisti politici e/o personaggi spendibili con i cittadini, ormai sempre più arrabbiati e delusi. E’ il minimo sindacale che si possa fare. Ergo anche al Comune è necessaria la stessa ricetta, semplice semplice, elementare no??!!!! Il Sindaco Zedda ora ha superato Francesca. 2 a 1. In teoria Paganini non ripete ma qui succede che, non avendo studiato l’arte delle sette note, il bis è arrivato stonato e stridente. La situazione ormai è più che compromessa per il Sindaco, politicamente parlando. E’ anche possibile che tra tre gradi di giudizio il Sindaco Zedda chiuda positivamente e da vincitore questa parentesi oscura e tragicomica per tutti, però i verdetti sono sempre qualcosa di imprevedibile. Nelle more, il centro sinistra, se vuole vincere le prossime elezioni comunali, deve proporre una persona senza carichi pendenti, processi o inchieste sulle spalle. Come alla Regione. Tra Sel, Pd e alleati è pieno di politici e attivisti con queste caratteristiche. Non è difficile. si facciano le primarie e vinca il migliore. Da lì alla vittoria cagliaritana il passo è breve anche perchè il centro destra è specializzato in contrapposizioni mortali (vedi in ordine di tempo le tre saghe elettorali più importanti Provincia di Cagliari Farris vs Massidda, Comune di Cagliari Fantola vs Artizzu, Regione Sarda Cappellacci vs Pili/Lombardo). Già all’orizzonte si profila per il centrodestra la barzelletta delle scorse provinciali cagliaritane (due candidati fortemente accreditati sono infatti anche a questo giro Massidda e Farris), con una spaccatura che consegnerà certamente la città al centrosinistra.Quindi forza e coraggio. Si faccia avanti qualche giovane pddino di belle speranze. Il trono di Palazzo Baccaredda è lì che attende.

Lascia un commento