Rosabianca

16 Marzo 2015
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Gianna Lai

Ci ha lasciato nei giorni scorsi Rosabianca Rombi Cadeddu, instancabile animatrice di serate dedicate alla poesia e di incontri con poeti ed artisti. Una bella donna, intelligente e appassionata di letteratura, che sapeva di poesia, e sapeva leggerla la poesia, e interpretarla, con la sua voce calda e forte, e trasmetterne significati e messaggi. Rosabianca introduceva l’intervento dell’autore, e lo poneva al centro della scena, lui e i suoi testi, come se la poesia di nuovo prendesse corpo nelle parole dello scrittore, per sollecitare la partecipazione del pubblico e muoverlo di nuovo alla lettura, faticosa presa di coscienza di un’arte che, prima di tutte, descrive l’uomo e l’esistenza. Perchè non è facile avere dimestichezza con la poesia, ormai neanche più tanto centrale nei programmi della Scuola, se così poco se ne legge da giovani e da adulti, e Rosabianca sapeva ricreare quella suggestione, che il testo poetico si riprende finalmente attraverso la lettura ad alta voce, quando ormai solo il teatro rimane unico mezzo per la sua diffusione.
Faceva parte dell’Endas, Ente nazionale democratico di azione sociale, ed è proprio in tale contesto che lei ha dato origine fin dal 1986 al suo impegno, così da tutti riconosciuto,  per la divulgazione della poesia in città: altri ancora  dovrebbe oggi prendere quel testimone, se si vuole che la cultura così faticosamente costruita negli anni continui a dare i suoi frutti, mantenendo vivo e importante il ricordo di Rosabianca.

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