Nel Medio Campidano i giovani dell’ANPI lavorano per la democrazia

23 Aprile 2015
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Simone Angei

Sardegna e Resistenza, il contributo dei Sardi alla lotta di Liberazione”: questo è il titolo dell’iniziativa organizzata dall’ANPI Medio-Campidano in occasione della celebrazione del 70esimo dalla Liberazione.
Grazie alla collaborazione con il Comune di Sardara, che ci ha gratuitamente concesso la disponibilità dei locali, abbiamo proceduto alla raccolta di materiale gentilmente concessoci dai familiari di diversi partigiani del circondario al fine di allestire una mostra temporanea che è cominciata il 1 Aprile e avrà termine il 3 Maggio.
La mostra è stata inaugurata Domenica 19 Aprile con il contributo del Coro Polifonico di San Gavino Monreale che ha collaborato intonando i canti della Resistenza.
L’Associazione è ancora in fase di avvio, abbiamo tenuto il Congresso Fondativo nel Maggio del 2012 e in questi tre anni abbiamo lavorato cercando di ricostruire le vicende dei tanti Sardi del nostro territorio che, giovanissimi, hanno lasciato la nostra terra per combattere l’orrore nazi-fascista.
L’obiettivo è quello di riuscire a produrre in futuro una pubblicazione, così come già l’ANPI Nuoro con “Pitzinnos, Pastores, Partigianos“, che dia il giusto risalto alle tante “storie” personali che hanno consentito di produrre la “storia” della Resistenza che conosciamo.
Per ora siamo riusciti a promuovere diverse iniziative nei Comuni della Provincia, in particolar modo tessendo un buon rapporto con le scuole Medie Inferiori e Superiori, il che ci ha consentito di organizzare negli anni diverse “Giornate della Memoria” con buoni risultati in termini di partecipazione, in particolar modo tra gli studenti più giovani.
Per i prossimi mesi abbiamo in cantiere la creazione di un murales nella Piazza Resistenza di San Gavino Monreale con la partecipazione del pittore Francesco Del Casino, evento di sicuro richiamo per la cittadinanza a cui pensiamo quindi di legare un concomitante momento di riflessione sul tema della “riforma” (se così la si può chiamare) Costituzionale, visto il pressoché totale silenzio con il quale si sta stravolgendo l’intero assetto istituzionale del Paese.

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