E’ morto Valentino Parlato, fondatore e a più riprese direttore del Manifesto. Parlato aveva 86 anni, essendo nato a Tripoli, in Libia, il 7 febbraio 1931. Ha diretto il quotidiano in 7 periodi diversi: l’ultima volta lasciò il testimone all’attuale direttore, Norma Rangeri. “Comunista per tutta la vita – si legge sul sito del Manifesto – ha militato nel Pci fino alla radiazione, lavorato a Rinascita, fondato e difeso il manifesto in tutta la sua lunga storia. Per ora ci fermiamo qui, abbracciando forte la sua splendida famiglia e tutti i compagni che, come noi, l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene”. Quando lasciò la direzione per l’ultima volta scrisse alla Rangeri: “La crisi non è solo di soldi, ma anche di soldati e di linea. Dopo più di quarant’anni sono fuori di questo manifesto che è stata tanta parte della mia vita”.Tra le sue ultime uscite, con interviste e interventi, il suo No al referendum costituzionale e il “tradimento” della sinistra col voto a Virginia Raggi alle Comunali di Roma: “Ero talmente indignato verso il Pd che per la prima volta ho tradito la sinistra, spero sia anche l’ultima”. “Renzi – aveva detto alcuni mesi fa – è capace, intelligente. Un leader. Ma non mi è mai piaciuto. Perciò voterò No”. Dei Cinquestelle aveva detto: “La loro protesta è fondata. Tuttavia Grillo mi fa pensare all’Uomo qualunque della mia giovinezza, capace di parlare agli scontenti, ma senza una vera idea. Grillo ti fa contento solo sul breve periodo”. Tuttavia fra PD e M5S ha preferito i pentastellati almeno alle ultime comunali romane, dove ha dichiarato di aver votato la Raggi. Parlato era un comunista, ma senza dogmatismi o pregiudizi.