Oggi lunedì a Cagliari un incontro per la formazione di un Comitato contro le armi per la trattativa

16 Maggio 2022
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Red

Oggi alle 18 nella sede della CSS in via Marche n. 9 - Cagliari - si tiene una riunione aperta di pacifisti contro le armi e per la trattativa subito per verificare l’utilità e la fattibilità di un Comitato che organizzi e coordini una campagna per la pace in Sardegna. Mentre nelle maggiori città iniziano a svolgersi incontri e manifestazioni, nei centri minori piccoli gruppi di oppositori all’isteria bellicista e alla politica militarista del governo hanno difficoltà a prendere l’iniziativa, e dunque, necessitano di un supporto in questa difficile attività. Si tratta di dare voce ai sardi che, nella loro maggioranza, sono contrari al riarmo e per una trattativa che ponga fine alla guerra, assicurando indipendenza all’Ucraina e sicurezza alla Russia.
Di fronte ad una criminalizzazione del dissenso e ad una informazione dei media quasi a senso unico, quest’opera di informazione è necessaria e urgente. Bisogna fare sentire la volontà popolare al governo, che - fatto gravissimo - ha anche silenziato il Parlamento, riservando le decisioni sulla vicenda bellica al presidente del Consiglio e ad un ristretto numero di ministri.
Contro tutto questo non bisogna lasciare nulla di intentato.

Appello

(continuano le adesioni)

Non lasciare nulla di intentato

Un gruppo di docenti delle università sarde, di intellettuali e di sindacalisti indice un incontro (in presenza e via web) lunedì16 maggio alle ore 18 nella sede della CSS – via Marche n. 9 Cagliari per costituire un Comitato contro le armi e il riarmo in favore di una Trattativa subito. Si vuole costruire uno strumento agile di coordinamento e di battaglia contro le armi e per la trattativa subito. Proprio per questo le adesioni sono individuali, si vuole evitare che la diversità di posizioni entro le associazioni rallenti la mobilitazione ormai sempre più urgente. Ognuno metterà in campo tutti i suoi contatti per rendere quanto più ampia l’azione.
In una breve nota vengono indicate le ragioni dell’iniziativa.
Non possiamo stare a guardare. Condannare l’invasione dell’Ucraina non basta. Occorre una mobilitazione dal basso per porre fine al massacro con un’azione nonviolenta per una trattativa immediata e una soluzione diplomatica.
Le armi sono la risposta sbagliata. Il nemico più grande è la guerra, la pretesa di sconfiggere Putin con una escalation militare, scalzandolo dal potere, comporta innumerevoli morti, sofferenze atroci tra i civili e un futuro di miseria per una moltitudine di persone, anche in Europa, Italia e Sardegna.
Più di tutto ci preoccupa il possibile impiego di armi nucleari, che rappresentano una minaccia per l’insieme della vita sulla terra .
L’informazione non esprime la varietà di posizioni presenti tra l’opinione pubblica. La maggioranza degli italiani, contraria all’invio di armi, viene sistematicamente ignorata, anche dal governo e dal parlamento italiani.
Per questo intendiamo avviare una campagna in Sardegna, a cui tutti coloro che condividono l’obiettivo possono aderire e partecipare.
Questa iniziativa non intende sovrapporsi o sostituirsi alle altre che varie associazioni stanno meritoriamente organizzando, vuole soltanto tentare di portare nei territori una discussione e una mobilitazione che ora inizia a proporsi solo nei centri più importanti.
A lunedì.
Prime adesioni: Andrea Pubusa, Antonello Murgia, Franco Meloni, Lucia Chessa, Gianni Fresu, Luisa Sassu, Fernando Codonesu, Salvatore Lai, Mauro Tuzzolino, Giacomo Meloni, Rosamaria Maggio, Graziano Pintori, Nicola Melis, Gianna Lai, Marco Pitzalis, Carla Cossu, Marco Lostia, Raffaele Felce, Marco Mameli, Lorena Cordeddu, Piero Carta, Mariantonietta Pilia, Simone Angei, Riccardo Cardia, Carlo Marras, Lidia Roversi, Graziano Bullegas, Loddo Roberto, Paolo Pisu, Francesca Pubusa, Lorenzo Marilotti, Federico Melis, Emanuele Pes, Pino Calledda, Pasquale Alfano, Roberto Deiana, Roberto Piras, Mauro Tunis, Ninni Santus, Franco Nurzia, Martino Pani, Maria De Murtas, Maria Silvana Congiu, Paolo Zedde, Angela Multinu, Cecilia Lilliu, Maria Grazia Mele, Gianna Melis R., Adry Sanna, Maria Paola Lai, Carlo Gessa, Ennio Cabiddu, Amalia Trudu, Elissbetta Angius, Annamaria Castaldi, Gianmario Bordicchia, Giorgio Borgini,Claudia Zuncheddu (altre adesioni sono in corso, scusandoci con quanti, nell’urgenza, non abbiamo preavvertito).

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