La Russa sa quel che dice e vuole sollevare Via Rasella per attaccare la Resistenza

3 Aprile 2023
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A.P.

Non credo che La Russa ignori che l’attentato di via Rasella non fosse diretto contro un gruppo di pacificii musicisti altoatesini in pensione in visita a Roma, ma contro un reparto  delle forze di occupazione tedesche, composto da reclute altoatesine. E lo fa con uno sccopo preciso: sollevare la discussione su un fatto della Resistenza romana, dei GAP, che ha sollevato fin dall’inizio una discussione su un tema delicato. E’ opportuno compiere questi attentati quando si sa che ad essi, quasi certamente, seguirà una rappresglia? La risposta è sempre stata quella più semplice ed ovvia. In guerra si combatte per sconfiggere il nemico, per costringerlo ad abbandonare il campo. Nel caso dei tedeschi a Roma, a lasciare la città, come poi avenne. Se non combatti, pensando alle conseguenze, gli occupanti rimangono e la fanno da padroni, con le loro violenze e i loro assassinii.
Ma a La Russa sono quei tedeschi e i loro complici fascisti italiani che piaciono. E vuole che come lui la pensino anche gli italiani o molti di essi. Vogliono revisionare la storia e determinare una egemonia culturale di destra contro la Resistenza. Così, del resto, i nuovi governanti fanno su tanti altri temi, a partire dalla famiglia, dai gay, dai figli di coppie gay, sulla scuola, sui migranti  e così via.
Bisogna rispondere colpo su colpo, anche se vien da chiedersi come ha fatto la sinistra a riuscire perfino a far loro vincere le elezioni!

Ecco le dichiarazioni del Presidente dell’ANPI Pagliarulo.

 

Pagliarulo: “Non c’è nessuna scusa reale nelle parole di La Russa. Le dimissioni? Dovrebbe essere lui ad averne coscienza”

 Di seguito, una sintesi delle due interviste rilasciate dal Presidente nazionale dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, a Radio Popolare a seguito del comunicato di oggi del Presidente del Senato:

 ”Non c’è nessuna scusa reale nelle sue parole. Si tratta di un disastroso accrocco che non ha smentito niente. Il problema è che la sua uscita di ieri divide gli italiani e non è la prima che volta che parla da capo partito quando invece è la seconda carica dello Stato. E mi pare una scelta saggia, come ha detto Roberto Cenati, presidente dell’ANPI provinciale di Milano, non aver invitato le istituzioni dopo la sgradevole situazione creatasi proprio a seguito delle parole di La Russa.

Le sue dimissioni? Non abbiamo preso in considerazione questa ipotesi. Dovrebbe essere lui ad averne coscienza perché è palesemente inadeguato al ruolo che ricopre”

 

 

 

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