Note dal pianeta giustizia

31 Gennaio 2024
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Da Il dubbio

La giornata
Una catena come “guinzaglio”, mani e piedi legati, e attorno due agenti in passamontagna e giubbotto antiproiettiile. Ilaria Salis compare così oggi in aula a Budapest per la prima udienza del processo a suo carico. Immagini scioccanti, che si aggiungono alle già allarmanti condizioni di detenzione denunciate dalla difesa. Per la 39enne milanese incarcerata in Ungheria dal febbraio 2023, la procura chiede 11 anni: l’attivista antifascista è accusata di tentato omicidio per aver partecipato a un’aggressione a militanti neofascisti nella capitale ungherese. Un’accusa falsa per Salis, che si dichiara non colpevole e contesta la mancata traduzione degli atti, in inglese e in italiano, che le hanno impedito di conoscere i reati di cui è chiamata a rispondere.

In pillole
›  Si è detto che quello di Beniamino Zuncheddu è il più lungo errore giudiziario della nostra storia repubblicana. Ma la storia del pastore sardo assolto dopo 33 anni di carcere è anche qualcosa di più: assomiglia a un complotto. Una macchinazione che ha stritolato la vita di un uomo, come racconta al Dubbio il suo legale ripercorrendo tutte le tappe di un incubo che sembrava senza fine. Ecco, Beniamino è il simbolo di quello che in uno stato di diritto non può e non deve accadere, come scrive Francesca Scopelliti, che lo stesso dramma lo ha vissuto con Enzo Tortora. E proprio per questo ora ha una proposta da fare: leggetene qui.
›  Social media e influencer sono diventati i veri protagonisti del dibattito di questi giorni, come vi raccontiamo oggi sul Dubbio del lunedì. E di certo non solo in Italia: se ne parla un po’ ovunque, e in particolare in Florida, dove la Camera ha approvato un disegno di legge che vieterà l’accesso alle piattaforme ai minori di 16 anni. Un testo promosso dai repubblicani e votato anche dai dem, per lo stesso motivo: «I social sono diventati un pericolo per la salute pubblica».
›  La vicenda Apostolico è vicina a una svolta, per ciò che riguarda le nuove norme contenute nel decreto Cutro. Come di certo ricorderete, la giudice di Catania era finita al centro delle polemiche per aver “liberato” alcuni migranti sbarcati in Sicilia e trattenuti nel centro di Pozzallo. Ebbene, domani le Sezioni unite civili della Cassazione discuteranno i ricorsi presentati dall’Avvocatura dello Stato per conto del Ministero dell’Interno, e nelle prossime settimane arriverà probabilmente la decisione. Con quale esito?

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