La Polverini ormai è fuori, Formigoni a rischio

3 Marzo 2010
Nessun commento


Amsicora

Ma perché la Polverini non si nasconde? Se non è in grado di amministrare la procedura di presentazione della sua lista, come può pensare di governare una regione importante e complessa come il Lazio?
Dopo non aver presentato la lista nella circoscrizione di Roma, ecco il nuovo colpo di scena sulla sua lista. L’ufficio centrale elettorale della Corte d’appello di Roma ha decretato l’esclusione del listino di cui e’ capolista la candidata del Pdl alla Regione. Quale la ragione? Per la mancanza di una firma. Un vizietto che, ha ragione la lista Bonino, mette addirittura a rischio la candidatura della Polverini. La poveraccia non sà che pesci prendere: “Io non farò nessun passo indietro”, ha replicato in serata durante un comizio a Roma per protesta contro l’esclusione della lista di Roma e provincia del Pdl. Protesta contro chi? Contro se stessa? Contro i cazzoni di cui si è circondata? No contro il burocratismo che deruba i romani della libertà di scelta elettorale. e in questo le da man forte anche quel fior di statista, ex avvocaticchio di provincia, che oggi presiede nientemeno che il Senato. Prevalga - dice - sulle forme la sostanza. Che vuol dire? Che in Italia devono essere soppressi i termini perentori? Niente più decadenze per gli atti intempestivi? Suvvia, avv. Schifani, un po’ di serietà! 
Ma che credibilità possono avere queste disperate e insensate posizioni, se Bossi parla giustamente di “dilettanti allo sbaraglio”? E Maroni:”Non si possono cambiare le regole, non c’è spazio per fare un provvedimento d’urgenza da parte del Governo” per sanare i ‘pasticci’ nella presentazione dei listini per le regionali. Ben detto ministro dell’Interno.
E in terra lombarda, che succede? Il listino del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni  “dovrebbe rientrare in gioco: c’é una sentenza del Consiglio di Stato” che va in questa direzione, ha fatto sapere il ministro dell’Interno. Ma l’avv. Maroni sa che in materia elettorale la giurisprudenza dice tutto e il contrario di tutto. Ci sono orientamenti opposti talora addirittura all’interno della stessa sezione del Consiglio di Stato,  a seconda della composizione del collegio. E sui vizi nella raccolta delle firme c’è giurisprudenza specifica contraria alla tesi pro Formigoni. del resto, la materia è delicata. Non servono inutili rigorismi, ma ancor meno approssimazioni. Le regole sulla procedura devono essere rispettate, perché sono una garanzia per tutti.
No, anche per la Lombardia la battaglia sarà dura. I radicali vanno giù decisi. Hanno presentato un nuovo atto in Tribunale a Milano per contestare altre firme raccolte dalla lista ‘Per la Lombardia’ di Roberto Formigoni, già dichiarata non ammissibile ieri dalla Corte d’appello di Milano per l’ irregolarita’ di 514 sottoscrizioni. Ora chiedono la perizia calligrafica sulle firme. Insomma, ne contestano l’autenticità. Bel colpo. Forse non molti sanno che è “prassi” allegare alle liste firme raccolte in modo “disinvolto”. Ricordo, nel 1979, almeno 300 sottoscrizioni sassaresi a sostegno di una lista regionale firmate dalla stessa persona e, per di più, con la stessa penna! Finora era anche prassi non sollevare problemi. Le forze poltiche preferivano misurarsi sul piano politico. C’era un certo fair play. I radicali ora hanno rotto questa prassi. Se tengono duro, anche questo sarà un ostacolo arduo per Formigoni. Staremo a vedere.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento