Affaire eolico: cosa aspetta Cappellacci a dimettersi?

12 Luglio 2010
2 Commenti


Amsicora

C’è il tanto perché Cappellacci si dimetta? In tempi di normale democrazia la risposta sarebbe stata certamnente positiva. Gli arresti di Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino nascono da uno stralcio, aperto quest’anno, dell’inchiesta sugli appalti per l’eolico in Sardegna. Nell’affaire è coinvolto, fra gli altri, anche Denis Verdini, uno dei coordinatori nazionali del Pdl. Dal quadro d’assieme emergono tre elementi incontrovertibili: il primo che esiste un comitato d’affari sull’eolico ed altro; il secondo che Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna, quanto meno era nell’orbita della sua influenza, una delle sue pedine. Non si partecipa a riunioni con Flavio Carboni senza capire che questo è non solo un segnale ma un atto di disponibilità verso le iniziative del comitato; il terzo, che Cappellacci non poteva sottrarsi in quanto dipendente mani e piedi e consapevolmente dei dirigenti PdL e di Verdini. La nomina di Ignazio Farris a presidente dell’Arpas Sardegna, su richesta di Carboni e degli altri, ne è la controprova.
Ce n’è abbastanza per chiedere le dimissioni di Cappellacci, anzitutto perché coinvolto in una storiaccia con alcuni dei protagonisti delle pagine più torbide della vicenda politico-affarisstica.malavitosa dell’Italia negli ultimi trent’anni. Inoltre, è evidente ”l’alto tradimennto” a danno dei sardi, i quali, in fondo, lo hanno votato per rappresentare autonomamente le aspirazioni della Sardegna, non per essere un fedele servitore di gruppi affaristici nazionali con disegni e brame a scapito del territorio isolano.
A fine aprile vi era stato un un blitz dei Carabinieri del Nucleo operativo di Roma nel palazzo di viale Trento della Regione Autonoma della Sardegna. I militari, su incarico del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, avevano acquisito tutti i progetti sull’eolico presentati all’Assessorato regionale dell’Industria e l’operazione si era svolta nel massimo riserbo senza alcuna comunicazione ufficiale alla magistratura cagliaritana che indaga, come si appreso successivamente, su analoghe vicende legate alla presentazione di progetti per le energie rinnovabili. Nella sede dell’Assessorato erano state acquisite tutte le pratiche riguardanti domande presentate da privati a partire dal 2009.
A quel punto l’attuale Giunta regionale, su indicazione di Cappellacci, ha messo in atto una serie di iniziative apparentemente per evitare speculazioni da parte dei ‘’signori del vento”, in realtà per mettere in capo all’esecutivo regionale e al suo Presidente concessioni e autorizzazioni in materia. E’ stato così approvato nel 2009 un provvedimento che blocca le domande dei privati ed e’ stata decisa la creazione dell’Agenzia regionale che dovrebbe gestire la programmazione degli impianti a terra. Insomma, come nella protezione civile, accentrare per gestire extra ordinem, fuori dalle norme ordinarie, per favorire i referenti del comitato di Flavio Carboni & soci. Il contrario di ciò che si vuol far credere: non una pubbkcizzazione a fini di  maggior tutela del territorio, ma una avocazione di poteri come precondizione per concedere e autorizzare senza intralci e formalismi. Un mix, almeno nelle intenzioni, di violazione della par condicio fra le imprese e di privatizzazione delle decisioni sulla materia.
Cappellacci, dunque, si è reso disponibile a operazioni conclamatamente ai danni dei sardi. Non basta per chiedegli a gran voce di dimettersi!

2 commenti

  • 1 valentina
    12 Luglio 2010 - 11:40

    Ricordo che, più o meno un anno fa, anche su questo blog sbraitavano una serie di strani personaggi che dichiaravano tutti fieri di aver votato Cappellacci contro Soru, in nome di un non ben precisato riscatto della cultura sardista. Vorrei conoscere ora l’opinione di questi signori, dinanzi allo sfascio che la loro giunta sta imponendo alla Sardegna, dinanzi al malaffare di cui i loro rappresentati sono espressione, dinanzi allo schifo che emerge tutti i giorni dalle pagine dei giornali. E soprattutto vorrei che queste persone riconoscessero i loro errori e chiedessero scusa per avere contribuito all’instaurazione di questo regime del malaffare. Mi diranno: noi abbiamo agito per difendere la democrazia, perchè Soru era poco democratico. A quel punto, mi sganascerò dalle risate: a me Soru non piaceva troppo (l’ho votato perchè era il candidato del centro-sinistra, come ho votato Milia che di Soru è MOLTO peggio), ma passando da Soru a Cappellacci siamo passati da una gestione discutibile e criticabile del potere ad una gestione del potere a-democratica, o se preferite da repubblica delle banane. Datemi retta, sardisti della domenica: chiedetemi scusa, per una volta farete bella figura….

  • 2 Enzo Desole
    12 Luglio 2010 - 14:05

    Valentina, io non sono sardista ma ho votato PSD’Az. Ho una storia di militanza nella sinistra ma non potrò mai votare per il PD sardo finchè non ci saranno grandi cambiamenti. Non mi riferisco a Soru che ritengo persona perbene e meritevole di solidarietà proprio perchè tradito dal PD sardo. Il punto è che la la Sardegna ha necessità di abbandonare il parlamento italiano, il suo governo, i suoi guelfi e i suoi ghibellini. I sardi hanno dato un grande tributo per costruire l’Italia unita è ora che diano un grande contributo alla costruzione della grande nazione europea per come l’aveva immaginata Altiero Spinelli. Ma che cosa ci stiamo a fare con certi signori, destri e sinistri, che gestiscono voti in cambio di favori? Che fanno politica per fare business e occupare posti di potere. Io sono convinto che il PSD’Az non starà a guardare rispetto a quello che sta succedendo in quel comitato d’affari qual’è la giunta Cappellacci, e se ciò fosse vorrà dire che dovrò ancora cambiare il mio voto per chi si impegnerà per uno stato di Sardegna, sovrano, indipendente e con una nuova Patria:l’Europa cara Valentina.

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