Oggi convegno su Hrant Dink e la democrazia in Turchia

10 Gennaio 2011
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Red

Il 19 gennaio 2007 l’intellettuale antifascista Hrant Dink, turco di etnia armena, fu barbaramente ucciso per mano di un estremista della destra nazionalista.
In occasione del quarto anniversario della sua morte, il Dipartimento storico politico internazionale dell’età moderna e contemporanea – Di.S.P.I. (Università degli studi di Cagliari), in collaborazione con la Provincia di Cagliari ha organizzato per lunedì 10 gennaio 2010, ore 17, presso il Palazzo regio di Cagliari, una giornata di studio in memoria di Hrant.
L’iniziativa non vuole essere l’ennesimo evento accademico paludato, ma un momento di riflessione a Cagliari, capitale mediterranea, sui temi della dell’ingresso della Turchia nell’Ue, dei diritti delle minoranze e del genocidio degli Armeni.

LA TURCHIA OGGI TRA NAZIONALISMO,
GENOCIDI NEGATI E DEMOCRATIZZAZIONE
“Siamo tutti armeni”.

Ecco il PROGRAMMA

LUNEDÌ 10 GENNAIO 2011
ORE 17:00
Palazzo Regio
Piazza Palazzo - CAGLIARI

Saluto del Presidente della Provincia di Cagliari Graziano Milia
saluto del Consigliere provinciale Mariangela Pedditzi

Saluto del Direttore del Di.S.P.I., prof. Liliana Saiu

Intervento introduttivo di Nicola Melis (Di.S.P.I.)

- Aide Esu (Dres)
Il genocidio armeno tragedia negata

- Altug Yilmaz (Fondazione Internazionale “Hrant Dink”)
L’identità anatolica: etnia, nazione culturale e musica

- Laura Tocco (menzione Premio “Maria Grazia Cutuli” 2010)
La società civile turca tra libertà di stampa e censura

Segue:

RAKEL DINK (Fondazione Internazionale “Hrant Dink”)
Testimonianza di un impegno di pace e tolleranza pagato con la vita

LETTURA/RECITAL DI PIANO:

- Monica Serra (attrice) – Irma Toudjian (pianista)
Estratti dal volume di Hrant Dink, L’ inquietudine della colomba. Essere armeni in Turchia,
Guerini, Milano 2008.

CHI È HRANT DİNK?
Hrant Dink è stato il fondatore e il redattore capo della rivista Agos, un giornale scritto in armeno e in turco. È stato pure giornalista per i giornali nazionali Zaman e Birgün.
Nel 2005 fu condannato a sei mesi di reclusione per suoi articoli sui fatti avvenuti tra il 1890 e il 1917 (Genocidio armeno). I tribunali avevano ritenuto i suoi articoli come insulto all’identità turca secondo l’articolo 301 del codice penale turco. Questa condanna fu fortemente criticata dall’Unione europea. Venne a più riprese minacciato di morte per le sue prese di posizione su quanto subito dagli armeni negli ultimi anni dell’Impero Ottomano.
Hrant Dink ha sempre sostenuto il bisogno di democrazia per la sua nazione. La sua azione si focalizzava sui diritti delle minoranze e in particolare della minoranza armena e più in generale sui diritti civili. Negli ultimi anni sentiva forte l’odio che la sua azione suscitava in molti suoi concittadini e affermava che avrebbe voluto fuggire da questa realtà. Ma molto coraggiosamente sosteneva che se avesse compiuto questo passo, avrebbe tradito tutto quanto fatto fino ad ora.

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