Con la Cgil il Paese dice no alla manovra-vergogna

6 Settembre 2011
Nessun commento


Red

Pieno successo dello sciopero generale indetto dalla CGIL. Nelle piazze italiane hanno sfilato migliaia di persone (circa cento le citta’ interessate) per protestare contro una manovra iniqua e per chiedere come ha fatto il segretario generale Susanna Camusso ”un passo indietro” per evitare ”il baratro”. Sempre oggi hanno scioperato anche i sindacati di base contro una manovra che ”esprime odio di classe verso i lavoratori”. I sindacati di base hanno sfilato in 15 piazze italiane (la principale a Roma).
Susanna Camusso a Roma ha detto parole di verità sulla estrema gravità della crisi. “Quando si è sull’orlo dell’abisso bisogna fare un passo indietro”. “Il paese - ha soggiunto - è in una situazione molto difficile e per questo abbiamo proposto una contromanovra che ha esattamente gli stessi saldi, perché pensiamo che bisogna intervenire rapidamente ma se si fa il passo sbagliato si entra nell’abisso”. “E’ uno sciopero generale contro una manovra assolutamente ingiusta e, come è sempre più evidente in queste ore, totalmente irresponsabile”: spiega il leader della Cgil “E’ possibile una manovra strutturale più equa, che non scarica solo sul pubblico impiego e sul reddito fisso. Chiediamo di togliere l’art. 8 che è un danno al lavoro”. “Si stralci l’articolo 8. Bisogna cancellare una norma che è ingiusta”, che è “una vergogna. Se il Parlamento non lo stralcia devono sapere che intraprenderemo tutte le strade e le iniziative possibili perché questa vergogna venga cancellata. Lo diciamo anche a Confindustria”, avverte Camusso. “Dico a Confindustria, Cisl e Uil: scegliete, o c’e l’accordo sindacale o c’é la legge. Tutte e due non sono possibili. Non si può più fare cassa sulle spalle dei lavoratori e sulle pensioni”. “Con l’articolo 8 della manovra non si cancella solo l’articolo 18 ma, con l’introduzione del principio della deroga, si cancella tutto lo statuto dei lavoratori”. Il segretario generale poi respinge al mittente l’aggettivo di “irresponsabili” rivolto alla CGIL. “E’ irresponsabile chi dentro la crisi introduce un articolo il cui unico scopo è rendere più facili i licenziamenti. Ma che responsabilità è questa?”. “Ricorreremo alla Corte Costituzionale su tutte le norme anticostituzionali. Per noi la Costituzione è sacra, non ce la ruberete”.
Alla manifestazione contro la manovra la sinistra c’era tutta. C’era il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, c’era il leader di Sel, Nichi Vendola. C’erano anche il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero e quello del Pdci-Federazione della Sinistra, Oliviero Diliberto e il leader dei Verdi, Angelo Bonelli. Sono stati tutti accolti con calore e strette di mano dal popolo dei manifestanti. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, viene salutato con entusiasmo dal corteo che lo ha incitato a ”continuare la battaglia”, anche se non e’ mancato qualche spunto polemico. Qualcuno gli ha ricordato di aver deciso troppo tardi di prendere parte alla protesta del sindacato, ”altrimenti chi vi votava piu’…!”. Anche Di Pietro viene intercettato dai manifestanti che lo incitano: ” Bravo Antonio, incatenati al Parlamento!!”. E lui: ”Se fosse per me ci incatenerei loro…”. Giusto! Come al solito, Tonino ci azzecca.

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento