Altri quattro anni

7 Novembre 2012
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Red

Barack Obama è stato rieletto per un secondo storico mandato alla Casa Bianca. Con i 9 grandi elettori del Colorado e i 13 della Virginia, il presidente si sarebbe aggiudicato almeno 285 grandi elettori, contro i 203 dello sfidante repubblicano Mitt Romney: ne bastano 270 per la vittoria.
Parità invece tra i due candidati - al momento - sul voto popolare, dopo un iniziale vantaggio del repubblicano. Secondo le stime della Cnn, Obama e Romney sono ora alla pari al 49%. Romney ha chiamato Obama per congratularsi per la vittoria e ha ammesso la sconfitta.
Il presidente ha subito ringraziato su Twitter i suoi sostenitori: “Voi lo avete reso possibile. Grazie”, ha scritto rilanciando quello che era stato uno degli slogan della campagna elettorale “Altri 4 anni”, e ‘postando’ una foto in cui abbraccia la first lady Michelle. “Farò tutto il possibile per finire quello che ho iniziato”: è la promessa fatta poco dopo dal Obama ai suoi sostenitori via e-mail. Immediata è esplosa la gioia a Chicago, al quartier generale dei democratici, mentre lo sconforto si è impadronito della sede di Romney a Boston.
Al Congresso Usa intanto si conferma la stessa situazione di prima del voto di oggi: i democratici mantengono il controllo del Senato e i repubblicani quello della Camera.
Oggi si votava in alcuni Stati anche per numerosi referendum: via libera alle nozze gay in Maine, alla legalizzazione della marijuana in Colorado e nello Stato di Washington, mentre la Florida mantiene il finanziamento pubblico per l’aborto.
In queste elezioni colpiscono varie cose. La prima, l’alto numero di voti per il miliardario Romney, segno che molti americani ritengono un bene per tutti e per l’economia l’accrescersi delle disugualianze sociali e che pensano che l’autorevolezza degli USA nel mondo può raggiungersi solo con una presenza muscolare, fondata sul riarmo. E’ impressionante sapere che oltre il 45% degli americani è contrario alla riforma sanitaria di Obama.
Il presidente ha un compito arduo. Certamente non potrà fare molto, data anche la maggioranza repubblicana alla Camera.. E’ sicuro tuttavia che non ci saranno iniziative di guerra e che  ci sarà un’attenzione ai diritti sociali, un temperamento aalle disuguaglianze, che però rimarranno forti. Non è una rivoluzione, ma è molto meglio della politica guerrafondaia e antiegualitaria dei repubblicani.
 

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