La Costituzione italiana fra le due culture

9 Ottobre 2013
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Lucia Pagella

In vista della Manifestazione del 12 a Roma, continuiamo la riflessione sulla nostra Costituzione, sotto attacco dal PD-PDL, con questo intervento dell’Avv. Lucia Pagella.

Di recente ho avuto l’occasione ed il piacere di leggere il documento in difesa della nostra Costituzione, di cui condivido ogni singola parola e firmato, fra l’altro, da Don Ciotti che, sicuramente,.non è un pericoloso estremista.
I contenuti – specie quelli programmatici richiamati – attengono alla cultura umanistica ed una loro violazione sarebbe la violazione di una concezione che risale nei secoli e che ha posto, anche nei tempi più bui della storia, almeno in teoria, l’umanità al centro di ogni problema.
Mi sia consentito un ricordo lontano ( risale agli anni del liceo ). Ho avuto la fortuna di avere un professore di letteratura italiana di cui conservo ancora il ricordo per la preparazione e la profondità di pensiero. Mi colpì quella che, alla luce degli avvenimenti di questi ultimi anni, si può definire una profezia. Egli sosteneva che stavamo andando incontro ad un nuovo medioevo e che quello prossimo venturo sarebbe stato molto peggiore del primo: mentre in questo vi erano state fame e miseria ma, nel silenzio delle abbazie, i monaci copiavano, salvandoli dall’oblio, i testi dei grandi pensatori del passato anche quando il loro contenuto era in netto contrasto con la dottrina della Chiesa, in quello che egli intravvedeva vi sarebbe stata una miseria intellettuale, una cancellazione dei valori umani che avrebbe privato tutti noi anche del diritto alla speranza.
Il dibattito fra l’importanza della cultura umanistica e di quella tecnologica non è dei nostri giorni soltanto  oggi gli studiosi propendono per una pari dignità della cultura umanistica e di quella tecnologica, ma non sono certamente pochi coloro che tendono a dare maggiore importanza a quest’ultima vantando, in particolare, i vantaggi di una comunicazione più veloce. Mi è capitato di leggere che senza comunicazione non vi sarebbe neppure cultura.  Penso di poter aggiungere che senza cultura umanistica la comunicazione sarebbe ben povera cosa. Forse sarebbe opportuno riconoscere l’importanza della cultura tecnologica ma come derivato e strumento di quella umanistica che rimane, appunto, la cultura dell’umanità, il punto di riferimento dell’etica, il presidio di ogni diritto, il riconoscimento dei sentimenti più profondi, la base stessa della democrazia. Basta immaginare quale democrazia sarebbe quella la cui Costituzione dichiarasse solennemente che l’Italia è una repubblica fondata sul mercato.
Se noi esaminiamo uno per uno gli articoli della nostra Costituzione ci rendiamo conto che,  a parte alcuni che trattano della organizzazione di particolari aspetti del nostro vivere civile e che possono richiedere un adeguamento al mutare  dei tempi, essa è tutta incentrata sull’uomo, sulla sua dignità, sui diritti che ne costituiscono l’essenza e non sono modificabili senza un vulnus di ciò in cui tutti noi abbiamo creduto e crediamo.
La prima modifica riguarda l’art.138 della Costituzione e, cioè, la guarentigia che i padri costituenti vollero per proteggere i principi ed i diritti in essa contenuti da eventuali colpi di mano: l’articolo più “tecnico”della Costituzione, quasi a voler significare, anche in tal modo, come la cultura umanistica di cui essa è portatrice  abbia poco valore.
Risolto il problema di come stravolgerla senza un adeguato tempo di riflessione, la modifica del contenuto ( come? ) verrà affidato ad un  “comitato di saggi”( quanti ve ne sono oggi in Italia! ) scelti non si sa bene con quali criteri visto che già cinque di essi risultano indagati e non per divieto di sosta! Il distillato della loro saggezza dovrebbe essere poi approvato da un parlamento di nominati, quasi tutti plurindagati e che rappresentano una parte minoritaria dell’Italia in base a un una legge elettorale che presto dovrebbe essere dichiarata incostituzionale.
Difendiamo la nostra Costituzione e con essa l’Umanesimo che è stato il lievito della nostra cultura. Non consentiamo ad un manipolo di ladri e di venduti di scipparci persino la speranza di un futuro migliore almeno per i nostri figli!!

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