Nell’asse mediano tra il vai e vieni di scuole e uffici

29 Novembre 2015
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Gianna Lai 

Riassunto delle puntate precedenti. Il Comune di Cagliari e l’Istituto Tecnico Commerciale, trasferiti a Monserrato per la messa in sicurezza, bloccano l’Asse Mediano. Anche i politici tra gli automobilisti, mentre gli studenti inscenano manifestazioni di protesta, duramente represse. Assente la Sinistra.
  
Sull’Asse Mediano si continua a soffrire,  la Caritas chiama in aiuto anche i giovani immigrati,  a distribuire coperte e pasti caldi per gli automobilisti, intrappolati dal Comune  e dall’Istituto Tecnico Commerciale, che vanno a Monserrato. Incavolati quanto mai, questi ultimi  vogliono sapere dai politici, anche se nessuno li sente più, nè li ha mai sentiti, in primis cosa è tutta quest’aria di guerra, se l’Asse Mediano è Obiettivo Sensibile, se Pigliaru smetterà immediatamente di fare affari, a nome di tutti i sardi, col Qatar finanziatore dell’Isis, e se dirà una parola sulle massicce esercitazioni di Teulada e sulla repressione che ha colpito i pacifisti, giustamente mobilitati contro. Se la smetteremo di fare armi a Villamassargia e di trasportarle, sotto gli occhi di tutti, da Elmas ai Paesi Arabi finanziatori dell’Isis. Ché le bombe vendute da noi a loro, loro poi ce le buttano a noi in tutta Europa. 
La discussione prosegue con la Cineteca Sarda che promuove, là in mezzo a quel caos, il Cineforum del pomeriggio, e  con i gruppi di attori e cantanti, che si esibiscono in estenuanti turni di letture, rappresentazioni e spettacoli di strada. Mentre i musicisti del Lirico, inattivo dopo la minaccia di Commissariamento, fanno qui le prove dei possibili futuri concerti, spiegando il carattere dei brani e parlando dei grandi compositori. E portano i saluti di Landini, i sindacalisti della Fiom,  e spiegano in cosa consiste Coalizione Sociale, e come ci si debba organizzare per la difesa dei diritti e della Costituzione, ché quest’anno sono i 70 anni dalla Liberazione. E si distribuiscono copie de Il Fatto Quotidiano, che riporta a grandi titoli  la storia strana e demenziale del Comune di Cagliari e dell’Istituto Tecnico Commerciale che traslocano a Monserrato, e intasano tutto il territorio della cittàmetropolitana-CITTA’METROPOLITANA.
Ma si addensano ancora  nubi, all’orizzonte dell’Asse Mediano, sugli  automobilisti sospesi tra cielo e asfalto ormai da troppo tempo. Si, perchè qualcuno dice che voglia scendere in campo, pardon, per strada, anche il Baccaredda di Selargius. In direzione opposta, raccontano in stato di agitazione e evidente confusione mentale i testimoni, e si contraddicono, sovrapponendosi l’un l’altro in modo concitato, fino a rischiare di venire alle mani. Da Selargius a Cagliari, ecco la direzione, perchè il Liceo Motzo di Quartu, appena risistemato e consegnato, ha precipitosamente ricevuto un’ordinanza di sgombero per ragioni di sicurezza. E pare che nessuno dei 690 studenti vi farà mai ritorno, smembrato in sei sedi diverse, 4 aule in via Perdalonga, 3 in via Angioni, e in via Caboto, Don Sturzo e Vespucci, 4 aule alla Scuola primaria di Is Arenas. Dove le mamme hanno fatto sciopero all’incontrario e non hanno portato i bambini a scuola. Scioperano gli studenti del Motzo, non sappiamo più dove sbattere la testa, dice Simone Meloni, ammareggiata l’assessore alla Pubblica Istruzione Cossu, tutta la comunità ha il dovere di collaborare per garantire il diritto allo studio, senza sapere che è lei che lo deve garantire alla comunità il diritto allo studio. Va bene, almeno lei è intervenuta, l’assessore della Sardegna Firinu e di Cagliari  Puggioni mancu anti nau crepa, che dice che non è di sua competenza, la Puggioni. Oh, ma la che lei non è una burocrate qualunque,  è una amministratrice responsabile di fronte ai cittadini dell’immiserimento di questa città, senza gli Istituti Tecnici e Professionali. Su mundu s’es furriau a fond’a susu, perché l’ingegnerecapodella provincia, prende le decisioni politiche, dice che ha un sogno, ed è un semplice burocrate, mentre l’assessore neppure interviene a sollecitare Regione e Provincia, la sua prima e vera funzione, o competenza  che dir si voglia, di rappresentante dei cittadini. Si biri che, per loro, sa cosa  banda beni aicci, che giovani studenti siano messi ancora di più in difficoltà a frequentare la scuola. Mi, me l’hai proprio tolto di bocca, quando stavo parlando, seu propiu arrosciu accomenti sa pezza pudescia, qui si deve imparare a raccontare con ordine, sennò..! Che ordine e ordine,  4 aule del Motzo vanno al Bacaredda di Selargius, e dice che lì le aule sono in condizioni pietose, gli studenti del Bacaredda di Selargius tornano al Bacaredda di Cagliari, ché non ci vogliono tornare e allora fanno sciopero anche loro. Alla ricerca di un pertugio qui nell’Asse Mediano, ma in direzione contraria, ché glielo fregano sennò il posto, prima di Natale e degli sconti regionali di  Iscola, che d’è la conseguenza sarda della scuola di Renzi. Se poi si sparge la voce che anche il Dettori è in stato di agitazione perchè, dopo le lunghe pregrinazioni dell’anno scorso, ancora non si concludono i lavori nella palestra e nell’Aula Magna, allora addio!
 Evacua la scuola, evacua le scuole, va bè, ma  nella città metropolitana-CITTA’METROPOLITANA, mica funziona come un foglio di via! Tutta un’altra cosa rispetto agli spostamenti degli anni novanta e duemila, il Tecnico Agrario da Villa Muscas, in via S. Alenixedda, a Elmas; lo Scano da via S. Lucifero a Monserrato; l’Artistico da piazzetta Dettori a Pirri; un pezzo di Bacaredda al Bacaredda di Selargius e uno alla Mameli Calvino, oggi chiuso; un pezzo del Martini, 1000 studenti, al  Besta, oggi chiuso; e il Leonardo in viale Ciusa smembrato, e Pertini e Meucci da Cagliari a Pirri. Vuoi dire che dall’esodo studentesco, dalla deportazione di  massa  verso le scuole prefabbricate della periferia deserta,  nasce l’idea della città metropolitana-CITTA’METROPOLITANA? Va bé, esodo, deportazione! Vuoi mettere quanto gli studenti imparano a bocca di Centro Commerciale, fare la spesa,  usare in maniera oculata la paghetta, districarsi nella molteplice e mostruosamente varia offerta  dei banchi e degli stand. Il sociale e il territorio si  proiettano dentro la scuola, per nuove conoscenze e nuovi saperi disciplinari, che in città non trovi più: le Città Mercato, modernamente al posto della Città della Cittadinanza, prima di tutto nella coscienza degli studenti e dei giovani. Pensa oggi come si amplieranno le competenze e come si imparerà ad estinguere i debiti, e come ognuno potrà recuperare i suoi crediti, con i 500 euro elettorali di Renzi, che faranno provare ai giovani, per la prima volta, l’ebrezza del tesseramento annonnario di guerra! E poi basta cricche fra scuole vicine, scioperi e cortei che invadono il Centro storico, e occupazioni da un edificio all’altro, da un marciapiede all’altro. Qui si studia finalmente, lontani da casa, fuori dai centri storici, nei non luoghi della periferia urbana, e beninmindi la cittadinanza! dice un professore. Che c’entra la cittadinanza, e cos’è, non ci sono mense o non bastano i mezzi pubblici messi a disposizione dalla cittàmetropolitanaCITTA’METROPOLITANA? Ih, ne avremo fatto sacrifici noi per studiare, che vengano col babbo in macchina, già non sarà sempre intasato così l’Asse Mediano!
 Ci son voluti la pazienza di Giobbe e i buoni uffici della Delegazione automobilisti, a sedare il tumulto, e l’avvistamento dei primi mezzi di salvataggio, inviati a prelevare almeno vecchi, anziani e bambini. Chi può cerca di allontanarsi con gli elicotteri messi a disposizione da Protezione civile, Crocerossa, Forestale, Parco Geominerario e Consorzio di Molentargius. Inutilmente attesi, Carabinieri e Marina militare. Sembra anche che Vigili urbani, dall’ingresso per Cagliari, e del Fuoco, dall’ingresso per Monserrato, riescano a disgorgare l’ammasso confuso di macchine, iniziando a liberare via via gli automobilisti a decine. Tra questi anche consiglieri comunali assessori,  dipendenti del Municipio di Cagliari, convinti dal Commissario della provincia e dagli ingegnericapi a rientrare in città, per lasciare il campo, pardon, la strada libera, alle scuole della cittàmetropolitana-CITTA’METROPOLITANA, che ancora scorazzano avanti e indietro sull’Asse Mediano.
   
 Continua
 

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