Cosa pensiamo delle liste?

20 Gennaio 2009
1 Commento


Ecco le prime opinioni sulle liste. Sono di Andrea Raggio e Sergio Ravaioli

Andrea Raggio 

Il mio giudizio non riguarda, ovviamente, le persone ma i criteri adottati. L’impressione è che complessivamente sia stata trascurata l’esigenza primaria di migliorare la qualità del Consiglio e, quindi, di rafforzare il suo potere reale. Le esclusioni e le inclusioni, infatti, non sembrano giustificate né da questo punto di vista né da quello del rinnovamento. Nel centrodestra il criterio principale adottato è quello elettoralistico, volto cioè a mobilitare indifferentemente gruppi e personaggi di potere, anche mediante qualche candidatura risarcimento, allo scopo di vincere a qualunque costo, senza preoccupazione alcuna per la qualità dell’Assemblea e il buon andamento della legislatura. Nel centrosinistra il criterio prevalente è quello della blindatura della maggioranza attorno a Renato Soru, mediante l’esclusione degli “inaffidabili” e l’inclusione dei fedelissimi. La blindatura è stata, come il solito, giustificata con l’esigenza della governabilità la quale giustificherebbe il diritto del candidato governatore di scegliere i candidati da inserire nel listino e nelle liste e di legarli con una sorta di vincolo di mandato. La pretesa della fedeltà al governatore è una vera e propria mostruosità. I consiglieri regionali, a norma della Costituzione e dello Statuto, giurano fedeltà alla Repubblica, rappresentano l’intera Regione, esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato e rispondono politicamente agli elettori. Insomma, da una parte e dall’altra si è fatto abuso di una pessima legge elettorale per perseguire l’obiettivo di depotenziare il Consiglio regionale e rafforzare il governo monocratico della Regione.

 

Sergio Ravaioli

Indubbiamente Soru le campagne elettorali le sa fare ed ha i mezzi per farle (altrimenti cinque anni fa non ci avrebbe fregati!). Pur senza Gavino Sanna a supportarne l’immagine bisogna riconoscere che l’uomo sa proporsi: dalla TV e dai suoi discorsi emerge la medesima immagine sulla quale ha costruito le sue fortune politiche anche Berlusconi: un uomo di successo sceso in campo per fustigare la “casta” politica e dare spazio alla società civile.Dopo quindici anni Berlusconi ha aggiornato quel messaggio. Soru con “soli” cinque anni di governo alle spalle, riscalda la medesima minestra. Da vecchio “marxiano” (aggettivo più prudente di “marxista”) credo / spero che l’operazione non avrà successo: le elezioni si vincono nei cinque anni di governo precedente sulla base dei risultati prodotti, non nelle cinque settimane di campagna elettorale. Con buona pace dei pubblicitari che lavorano dietro le quinte. Ed infatti a livello nazionale da quindici anni in qua chi è al governo regolarmente perde le elezioni! Purtroppo, perchè vuol dire che da quindici anni non conosciamo un governo che lavori bene: ed i risultati infatti si vedono! Le liste, ed in particolare quella del PD ed il listino, confermano la diagnosi di un uomo solo al comando che fustiga la casta politica ed apre le porte a “non politici” che, in quanto tali, darebbero tutte le garanzie di essere ottimi politici. Come abbiamo potuto constatare nella passata legislatura con il professor Gessa il quale, presumo sulla base di quanto sin qui prodotto nel Consiglio regionale, è stato designato a capolista del PD a Cagliari. La conta dei voti di preferenza che il prof. Gessa prenderà il prossimo mese ed il confronto con quelli di cinque anni fa sarà argomento sul quale mi piacerà ritornare.Il nostro “testardo” però qualche ingenuità, o per meglio dire qualche devianza dalla lezione del maestro Silvio, la commette. Il maestro ha insegnato che per vincere non bisogna buttare via nulla (come si fa con il maiale). Soru invece, a parte pochi nomi che hanno dato prova di saper raccogliere voti nel proprio circondario o nella propria associazione, con il far fuori i propri avversari tramite la regola delle due legislature si è amputato di membri importanti, che non avranno dimostrato genialità, ma capacità di portar voti sì.
A parte listino regionale di Soru e lista PD, per il resto viaggiamo nell’ambito di “su connottu”. Il poco tempo a disposizone ha costretto un po’ tutti ad apparecchiare con quel che si aveva in casa. Non una grande prospettiva per i prossimi cinque anni.
Personalmente confermo la mia speranza in una buona affermazione delle organizzazioni Sardiste, ed in particolare del PSd’Az che, non cedendo alle “lusinghe” (?!?) di un nobile e sdegnoso Aventino, ha deciso di percorrere la scivolosa strada di un’alleanza con il centrodestra con funzioni di garanzia e di mitigazione verso possibili eccessi in direzione liberista e di trasformazione dell’ambiente naturale.
Spero abbia il successo elettorale e la forza morale necessari per incidere e mantener fede ai programmi dichiarati (e votati dagli organismi di partito: usanza demodé che apprezzo).

1 commento

  • 1 stefano de candia
    20 Gennaio 2009 - 17:10

    Da sardista darò una risposta alle liste presentate dai Rossomori.
    A uno sguardo assai veloce noti che i sardisti presenti sono pochini se non pochissimi, ad una lettura più approfondita invece ti rendi conto che sono piene di non sardisti…
    Direi di militanti del PD che non hanno trovato spazione nelle fila della “prima squadra” e di tanti altri rifugiati ecc.
    Il caso più ecclatante lo si ha guardando le liste dei Rosomori di Sassari dove capolista è Demontis che ha cambiato una quantità notevole di partiti, passando anche per il PSd’Az, e che non potendo candidarsi col PD ha deciso di farlo con i Rossomori…
    Idem la moglie di Beniamino Scarpa, Roberta, che conosco e stimo como persona (anche di Beniamino stimo l’intelligenza ma non sono per nulla suo estimatore come uomo politco è ancora aperta la ferita della sua uscita dal partito…) ma certo sardista non è…
    Potrei continuare la lista in tutte le province dove si sono presentati, già perchè non sono nemmeno stati in grado di presentare liste in tutti collegi…
    L’IdV che prima parla di pulizia morale per le liste e poi si trova un candidato indagato, tacciato dalla Corte dei conti e con alcune altre beghe giudiziarie in itinere…
    La sinistra che sembra oramai prona a qualsiasi decisione di Soru senza filtrarla se porre basi critiche, un solo obiettivo non sparire…
    Cosa vuol dire questo?
    Vuol dire che ci sono 2 schieramenti che raccolgono tutto e il contrario di tutto e hanno poche differenze strutturali.
    Soru lo conosciamo già e sappiamo di che pasta è fatto, sappiamo di come non ha mantenuto la parola di non ricandidarsi e di lasciare la politica, ma questo l’ha fatto anche Veltroni quindi deve essere un marchio di fabbrica del PD…, sappiamo del fatto che ha preferito far cadere la giunta pur di non fare le primarie dove era in minoranza, sappiamo che per egoismo personale è arrivato a disintegrare un partito appena nato e piegarlo alle sue volontà…
    Dall’altra parte abbiamo un emerito, o quasi, sconosciuto che viene candidato alla presidenza della regione ma che ha un capo molto ingombrante dietro le spalle, molto simile a Soru nei modi di comportarsi, e questo signore è sostenuto da una coalizione di centrodestra e sardista direi, da sardista, oggettivamente mal assortita ma vuoi vedere che…
    In sintesi come al solito avremo il peggio e non il meglio del panorama politico/umano a rappresentarci e dovremo sperare che gli unici che hanno presentato un programma fattibile, reale e pernso condivisibile a destra come a sinistra siano quelli del PSd’Az che per varie vicessitudini si trovano col centrodestra in versione di guastatori o meglio con lo scopo di controllare che quanto pattuito venga rispettato.
    Alla fine credo che se non si decida di cambiare legge elettorale ci saranno sempre più alleanze “strane” per evitare la scomparsa…

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