Il CoStat aderisce alle iniziative per la riconversione della RWM di Domusnovas

5 Maggio 2018
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Comunicato stampa

Mentre ad Iglesias si svolge una due giorni sulla pace e per la riconversione della RWM di Domusnovas, il  Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria di Cagliari lancia un comunicato di adesione all’incontro, che si svolgerà lunedì 7 maggio a Cagliari, alle ore 17,30 presso la sala SEARCH del Comune di Cagliari, con ingresso nel Largo Carlo Felice.
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La geopolitica del caos: economia di guerra o di pace?,  organizzato da ARCI e GIT dei soci di Banca Etica della Sardegna Meridionale. Introduce e coordina il dibattito: Franco Uda, Responsabile Arci nazionale Pace, Diritti umani e Solidarietà internazionale - Segretario regionale ARCI Sardegna.

Ecco ora il comunicato del Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria.

Il Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria di Cagliari aderisce alle iniziative per la riconversione a fini pacifici della RWM. Certo, a Domusnovas non abbiamo i campi di concentramento, non si uccide, ma vengono prodotte armi e bombe che uccidono e devastano, si fabbricano ordigni che in TV vediamo partire e poi sempre in TV vediamo esplodere in terrificanti immagini frutto del loro micidiale uso.
Ora non c’è dubbio che gli esiti di queste azioni sono mostruosi, ma la catena di chi le rende possibili è formata da persone pressoché normali. Si tratta di uomini comuni, preoccupati delle loro famiglie, dei loro amministrati, persone di cultura e timorate di Dio. Ciò che colpisce è la loro superficialità e ordinarietà, l’incapacità di pensare. C’è in tutto questo l’attualizzazione della banalità del male. L’Ad, il sindaco di Domunovas, gli stessi sindacati ci dicono che RWM ha sempre agito all’interno dei permessi e degli ordini superiori provenienti dalla Germania. Nessuna riflessione sulle stragi, sulle persone e le case in pezzi. Ecco una massa compatta di uomini perfettamente “normali”, che non guardano in faccia la realtà, al di là del loro particulare. Questa ristrettezza di visuale fa sì che la guerra in terre lontane non generi alcun motivo di riflessione sul contenuto delle direttive che applica e dell’attività che svolge.
Il Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria richiama l’art. 11 della Costituzione che, nel ripudiare la guerra “come strumento di offesa alla libertà dei popoli”, ripudia anche tutti le attività preparatorie finalizzate a tale offesa. E quale offesa è più grande dei bombardamenti sulle città e sulle case di persone inermi?
Noi del Comitato siamo pertanto d’accordo con la ferma presa di posizione del Vescovo di Iglesias e chiediamo che anche i governanti nazionali e regionali si muovano nella stessa direzione. Chiediamo al Presidente della Regione e a Pigliaru, come persona e docente universitario, di fine educazione civile ed etica, di condannare le terrificanti esplosioni e stragi e di attivarsi per far sì che quegli ordigni, confezionati da mani sarde, non siano più prodotti in terra sarda, in Italia e in nessun luogo. A Pigliaru chiediamo di elaborare, d’intesa coi sindacati, un progetto alternativo per assicurare il lavoro ai dipendenti RWM.
Muovendo dal ripudio costituzionale della guerra, che è un precetto giuridico ed etico, si deve affermare che il lavoro, che è sacro, può e deve essere volto ad opere di vita, di progresso, di civiltà.
Pensare ad una alternativa produttiva da chiedere al governo è un percorso più appagante, anche sul piano morale, delle attuali produzioni di morte.

Per il CoStat
Franco Meloni - Andrea Pubusa

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