Nuovo governo: Salvini in Sicilia dichiara guerra ai poveri migranti e non alla mafia! Di Maio bene: al centro il lavoro

3 Giugno 2018
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Amsicora

 

 

Che i leghisti siano un po’ coglioni l’ho sempre pensato e non ho cambiato idea oggi. Che senso logico ha che Fontana si metta a parlare di matrimoni, distinguendo fra quelli veri e quelli fasulli? Anzitutto perché queste qualificazioni non rientrano nella competenza dei ministri, secondariamente, perché nel contratto non è prevista alcuna incursione su questi temi. Fontana, dunque, stia zitto e pensi a far incrementare le nascite, se ci riesce….
Non è stato migliore l’esordio di Salvini. Sbarca da ministro dell’interno in Sicilia, e tu da un macho come lui cosa ti aspetti? Che dichiari guerra alla mafia, naturalmente! Ve l’immaginate che risonanza! Ne avrebbe parlato anche il New York Times: lo Stato italiano dichiara guerra senza quartiere alla malavita organizzata! Che titolo! Anzi mi aspettavo che Salvini facesse un giro completo: a Napoli per dichiarare guerra alla camorra, a Regio per sfidare la ‘ndragheta e infine a Palermo. Inizialmente ho pensato, forse vuol fare come gli Orazi, affrontarle in sequenza e infilzarle l’una dopo l’altra. Che bello!, ho pensato, qui con la mala non si tratta, si combatte! Ma mi sono illuso presto. Che delusione, questo ministro, cuor di leone, con chi se la prende? Coi migranti, povera gente disarmata, abbisognevole semmai di soccorso e accoglienza. D’accordo anche lì ci son cose da raddrizzare. Ha detto che chi fugge dalle guerre è il benvenuto. Ma vi pare che per questo c’è bisogno di tirare fuori il petto e mostrare i muscoli? Bah dicono che Salvini sia furbo. Sarà!? Qui ha mostrato il contrario, è parso un pollastro.

Bene invece l’esordio di Di Maio. A me è sembrato un ministro stile comunista. Cose del genere le avrebbe ben potute dire Lama o Trentin,se fossero diventati ministri: difendere il lavoro, creandolo per chi non ce l’ha, rendendolo sicuro e dignitoso a chi ce l’ha, assicurando una pensione a chi ha lavorato una vita. Ecco parole di sinistra, come invocava Moretti e come non sentivamo da tanto. Di Maio ha detto che questa è la direzione: stare dalla parte di chi lavora. Musica per le orecchie di chi, a sinistra, ormai sentiva solo parlare di tagli, di mancette e di precariato. Ha ragione Beppe Grillo, suonando la campanella, con questi propositi, si apre una nuova fase. Speriamo bene.

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