Non è lavoro quello che va contro i diritti umani

25 Settembre 2020
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A.P.

 

 

Giacomo Meloni, segretario della Confederazione sindacale sarda, invia una lettera aperta al Papa sul lavoro. E’ un documento che solleva una questione importante. Il lavoro di cui parla la Costituzione è qualsiasi lavoro, anche quello che crea sofferenza agli altri o solo quello buono e utile all’umanità? Il lavoro nella RWM volto a produrre strumenti di morte in altre parti del mondo, a distruggere città, scuole, ospedali è un lavoro da salvare e tutelare o -  bisogna dirlo senza reticenze - è un’attività da fermare? La risposta l’hammo già data trattati e risoluzioni internazionali e statali, ma ad esso si può aggiungere che il lavoro che la Costituzione pone a fondamento della nostra Repubblica è solo quello che è proteso a inverare i principi costituzionali: rispetto e promozione dei diritti inviolabili, uguaglianza, pace, servizi basilari per la persona (salute, diritto allo studio ecc.). Tutto ciò che contraddice questa prospettiva non è lavoro da tutelare, come ben dice Giacomo Meloni nella lettera a Francesco, che pubblichiamo:

“Caro Papa Francesco,

la Confederazione Sindacale Sarda-CSS, costituitasi in Sardegna nel 1985 per il riscatto dei lavoratori in una terra dove le soluzioni ai molti problemi socio-economici sono prevalentemente risposte di assistenzialismo. cerca faticosamente di indicare in un modello di sviluppo eco-sostenibile una possibile soluzione anche per i gravi problemi occupazionali. Per questo ha assunto l’Enciclica “Laudato Si “come guida al suo impegno sindacale e sociale.

In Sardegna non si riesce a vincere la contraddizione tra lavoro, rispetto della vita e ambiente. La presenza della fabbrica di bombe RWM a Domusnovas/Iglesias viene considerata dai sindaci del luogo, dalle forze politiche, dai sindacati e dagli stessi lavoratori indispensabile in un territorio bisognoso di posti di lavoro.
Eppure queste bombe, prodotte in questo stabilimento, sono vendute all’Arabia Saudita, che le sgancia sullo Yemen, uccidendo migliaia di civili tra cui moltissimi bambini e donne, oltre a distruggere città e paesi in
quel territorio martoriato.

La CSS ha creduto nel suo messaggio, rivolto ai lavoratori nella sua visita a Cagliari, nel quale afferma che
il lavoro non deve essere schiavo e che lo stesso deve essere degno della persona umana. Ma questo messaggio non passa perché è convinzione dei più che senza lavoro è peggio, per cui si accetta qualsiasi lavoro purché serva a portare il pane nelle proprie case.

Noi ci siamo convinti che sulla costruzione delle bombe e sulla distruzione dell’ambiente, occorra fare un passo in più, dichiarando queste produzioni “NON LAVORO”, seguendo il dettato della creazione, nella quale il lavoro è la continuazione della creazione divina e non vi può essere lavoro che non produca cose utili per la vita. Se un “lavoro” produce morte e distruzione, bisogna avere il coraggio di dire che tutto ciò
NON E’ LAVORO. Questa rivoluzione semantica, che restituisce il vero significato alle parole, ci potrebbe aiutare a fare chiarezza e a togliere dall’ambiguità politici e sindacati che, schierandosi in assoluto per i posti di lavoro, accettano ogni tipo di ricatto.

Grazie, Papa Francesco, che il Signore ti conservi a lungo come guida e pastore buono“.

 

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