Rinchiudere il Presidente e sciogliere il Consiglio

11 Novembre 2020
2 Commenti


Amsicora

Per farsi perdonare di essere intervenuta quando tutti da mesi sapevano e dicevano tutto, la Procura, buon’ultima, dopo Report, dovrebbe adottare un pò di provvedimenti restrittivi, quelli veri in carcere, non quelli finti a casa. Direte: che esagerazione! Ma perché mai? Beh, tutti sapevamo e sapevano che l’apertura senza controllo di discoteche affollate e piene di irresponsabili avrebbe rilanciato la pandemia nell’Isola e in Italia, vanificando mesi di sacrifici e creando un danno morale, economico, sanitario e in vite umane immane.
Si dice: è dirimente il parere del Comitato scientifico. Ma quando mai? Anche Solinas aveva proposto a inizio estate il passaporto sanitario per l’ingresso in Sardegna, proprio con l’intento di arginare la diffusione del covid. Quindi, ne era ben consapevole. Ricordate la polemica col ministro Boccia? E allora il parere che c’azzecca? Il Comitato ha detto no? Bene vanno arrestati solo quelli che hanno votato in contrasto. Il Comitato ha detto sì? E allora vanno arrestati anche loro.
E l’opposizione di sua maestà? Pare che molti abbiano votato a favore. Un’ammucchiata come in pista. Arresto anche per loro? Si obietterà, forse i compagnucci non erano ben informati. Non avevano la documentazione. Beh per loro proporrei l’arresto e il carcere duro, perché hanno doppiamente violato il loro dovere di essere rigorosi garanti della salute dei sardi e degli italiani e severi controllori e censori della maggioranza.
Signori, so cosa vi frulla per la testa. A che pro tanta durezza? Beh, il ritiro d’autorità del presidente è l’unico modo per ottenere rapidamente lo scioglimento del Consiglio regionale e nuove elezioni. Di questi ti liberi o per estremo fatto naturale o per estremo atto del giudice. Tertium non datur. E solo il Signore sa quanto c’è bisogno di questa liberazione. E’ stata calpestata non solo la salute, ma anzitutto la dignità dei sardi. E allora, coraggio Procure, liberateci!

2 commenti

  • 1 Aladinpensiero
    12 Novembre 2020 - 00:13

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=115261

  • 2 Aladinpensiero online
    12 Novembre 2020 - 12:49

    Il commento è di due giorni fa (10 novembre 2020) e si riferiva a un post di Andrea Pubusa dello stesso giorno su Democraziaoggi (http://www.democraziaoggi.it/?p=6867), ma ritengo utile reinviarlo per i dati e alcune considerazioni (credo tuttora valide) che vi sono contenuti.
    ————
    Andrea Pubusa cita nel suo intervento la trasmissione Report, andata in onda lunedì 9 c.m. nella quale si ricostruisce la vicenda dell’autorizzazione all’apertura delle discoteche e locali da ballo nel mese di agosto, che è costato il moltiplicarsi di contagi da covid-19. In argomento è apparso oggi 10 novembre un articolo di Vito Biolchini sul suo blog (www.vitobiolchini.it) che giustamente pretende chiarezza e trasparenza da parte del comitato scientifico nominato dalla Giunta regionale per l’assistenza alla stessa per la gestione della fase pandemica. Il direttore di Aladinpensiero ha a sua volta commentato detto articolo. Eccolo.
    Concordo con la sacrosanta pretesa di trasparenza e chiarezza. Osservo che nei commenti si citi soprattutto l’odg n.39 del Consiglio regionale dell’11 agosto 2020, laddove “impegna la Giunta regionale sentito il comitato tecnico scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di tali esercizi, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza e il distanziamento” (https://www.consregsardegna.it/ordine-del-giorno-n-39xvi/?fbclid=IwAR3YTYu-X6xkVFgs6CbKKXSj127-j3VkMEAZEub0ICyMTLUzw9wHRQ6K10Y), ma che non altrettanta attenzione venga dedicata all’ordinanza del presidente Solinas n. 38/20 della stessa data (http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_422_20200812092406.pdf?fbclid=IwAR3utpd6QgbwOlJvQtQ9w8_uddlGk0jeAGqX3jAZ9Ved2M0D9u9NkIBIYOo). La stessa nelle premesse riporta, tra l’altro: “SENTITO il Comitato Tecnico Scientifico istituito per fronteggiare la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna con deliberazione della Giunta regionale n. 17/4 del 01/04/2020, come integrato con deliberazione n. 24/9 dell’08/05/2020″ e, più avanti: “ACQUISITO in data odierna, il parere espresso sulla presente ordinanza dal Comitato tecnico scientifico istituito per fronteggiare la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna con deliberazione della Giunta regionale n.17/4 del 01/04/2020, come integrato con deliberazione n. 24/9 dell’08/05/2020;”. Sembra dunque che il Comitato non sia stato solo “sentito”, magari con una telefonata al suo presidente o a un componente, ma che lo stesso Comitato abbia espresso un parere formale, che la Giunta ha ACQUISITO. Ovvio che questo PARERE debba saltare fuori, come giustamente tu e tanti altri, come il gruppo progressista in Consiglio regionale, richiedono e pretendono. Un’ultima osservazione: occorre riconoscere che l’autorizzazione a svolgere “le attività che abbiano luogo in discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento” era comunque sottoposta a una serie di condizioni: “purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, rispettando, a seconda della capienza massima del locale, il limite di almeno un metro tra gli utenti e due metri tra utenti che accedono alla pista da ballo. Tali attività dovranno svolgersi nel rigoroso rispetto di quanto previsto dal DPCM del 07 agosto 2020 e dalla scheda tecnica “Discoteche” contenuta nelle “Linee guida per la riapertura della attività economiche, produttive e ricreative” approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 06 agosto 2020, allegato 1 del DPCM del 7 agosto 2020″ (art. 1 ord. 38/20) . Tali condizioni dovevano essere assicurate dai gestori dei locali, in capo ai quali erano previsti una serie di precisi adempimenti (art. 2 ord. 38/20). I controlli erano poi affidati al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale (CFVA) in collaborazione “con i corpi di Polizia locale e le forze dell’ordine”. Probabilmente – o forse sarebbe meglio dire sicuramente – tali prescrizioni non sono state osservate dai clienti delle attività, posto che i gestori abbiano fatto quanto erano obbligati a fare per metterli nelle condizioni di comportarsi lecitamente. Ma dobbiamo anche constatare che l’osservanza delle diverse prescrizioni era in larga misura impossibile e che la cosa più saggia sarebbe stata la chiusura di discoteche e locali da ballo. Ci chiediamo comunque quali siano le responsabilità (anche penali) in capo ai soggetti coinvolti, e, inoltre, quali attività di vigilanza siano state effettuate dalle forze dell’ordine, forse impossibilitate ad intervenire nelle circostanze, ma in grado di individuare a posteriori i responsabili di comportamenti illeciti.

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