Andrea Pubusa

Dai media  apprendo che la giunta è più meno pronta. Ci credo perché lo dice Alessandra Todde, persona che mi pare affidabile e credibile. Non so invece se essa sarà un esecutivo di cambiamento. Non ho informazioni particolari, ho le notizie di tutti, quelle dei giornali, e dico subito che il criterio prevalente nella scelta degli assessori sembra quello dell’appartenenza partitica. Certo in queste indicazioni assume prevalente rilievo forse la deformazione professionale dei giornalisti, ma è indubbio e forse è anche naturale che ogni forza politica punti a segnare il proprio territorio; non è emerso il criterio della competenza. Per farla breve, la futura giunta sarà formata, come le altre, in base al peso delle forze politiche e, al loro interno, dei diversi esponenti. Nulla o poco di nuovo, dunque. Certo, la Todde, a occhio, è molto  meglio di Solinas, e questo è già tanto. Non è favorevole al sottogoverno, e questo è tantissimo, tuttavia non è di per sè detto che un assessore di una delle liste del centrosinistra sia per questo solo fatto migliore di uno scelto con gli stessi criteri dallo schieramento di destra. Ciò che si può dire è che l’assessore di centrosinistra avrà una maggiore sensibilità sociale ed è molto. Ma basterà a segnare una forte differenza? Determinerà un visibile cambiamento nella politica regionale? La Sardegna è caduta così in basso che dev’essere risollevata, compito ben più difficile e arduo di una corretta gestione ordinaria, che pure è imprescindibile.
In conclusione, la vittoria ci infonde fiducia e ottimismo, ma ora contano le scelte e i fatti. Solo questi ci diranno se e quanto la Sardegna cambierà.