Grazie Signor Prefetto

27 Aprile 2012
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Gianna Lai

Grazie signor Prefetto,
per le notizie di stampa sui quotidiani. E in televisione. Un bel 25 Aprile, qui a Cagliari! Con i caschi dei poliziotti e i manganelli  sulla prima pagina dei quotidiani sardi, in apertura dei telegiornali! Poi, solo in seconda pagina, anche le notizie sulla partecipata manifestazione organizzata dal Comitato 25 Aprile e dall’ANPI, al mattino. Lei pensa, signor Prefetto,  che ci siano stati in Italia altri 25 Aprile così, come quello della Sua provincia, come quello di Cagliari? Sa Lei da quanti anni gli apologeti del fascismo tengono  a Cagliari, il 25 aprile, la loro indegna manifestazione con le insegne della Repubblica di Salò,  inneggiando al fascismo e al nazismo? Si verifica in altre città d’Italia che, al passaggio del corteo del 25 aprile, pacifico e festoso, si vedano schierati poliziotti, in assetto antisomossa già alle 11 del mattino, a garantire che la sera la piazza sia libera per chi dovrà manifestare con saluti romani, con tricolore, aquila e fascio littorio? Lo sa che a Roma l’ANPI non ha invitato a partecipare alla manifestazione del 25 Aprile il Sindaco della città e la Presidente della Regione, per la loro provenienza fascista?  Come mai cittadini democratici, come i componenti dell’ANPI di Cagliari, che chiedevano il Suo intervento non son stati ricevuti,  nè ascoltati? Essi chiedevano che si ponesse  fine alla vergogna e si impedissero i disordini, quelli che si sono regolarmente verificati. Come mai sono stati  velocemente liquidati con generici richiami alla Carta Costituzionale, che proprio ai fascisti impedisce, sotto qualunque forma, la ricostituzione del disciolto partito? Non sarà perchè Salò è stato il governo dell’esercito nazista invasore, all’insegna della persecuzione, della deportazione di massa in Germania, della negazione della libertà dei popoli? E delle fucilazioni dei giovani che si rifiutavano di  entrare nell’esercito tedesco occupante, come annunciavano i bandi firmati dai fascisti italiani? All’insegna della guerra,  da cui siamo usciti in un 25 aprile di pace, di democrazia, di riunificazione nazionale? Gli studenti di Cagliari studiano queste cose sui libri di Storia, l’Associazione nazionale partigiani parla di queste cose nelle scuole e nelle piazze. Ne parla in una città che, solo pochi mesi fa, ha visto affermarsi una Giunta municipale democratica, come espressione  di un un nuovo clima, dello sviluppo di un tessuto democratico faticosamente ricostituito, all’insegna della  coesione sociale e di una nuova convivenza civile.  Non può la città, signor Prefetto, tollerare il vecchio e nuovo fascismo che nega tutto questo e che, per compiere azioni puramente provocatorie contro le manifestazioni del 25 aprile, ha bisogno addirittura della scorta della polizia, dei manganelli della polizia! Potrebbe, per cortesia, tenerne conto anche il Governo di questo Paese, come ha chiesto in un’interpellanza un gruppo di parlamentari sardi, e  impedire che la città sia offesa, il 25 Aprile, e tutti gli altri giorni, dalla presenza delle insegne di Salò? 

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