Mamma li turchi! Al Qaeda in salsa sarda!

28 Aprile 2015
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Amsicora

Certo vivere in periferia è duro. Al più si sale agli onori della cronaca locale per vicende secondarie, qualche omicidio di paese, fucilate da dietro il mitico muretto a secco, mai grandi eventi sotto i riflettori di portata globale con intelligence, agenti segreti e spie. E per fare il salto cosa c’è di meglio oggi di colpire, in Sardegna, una base operativa di matrice islamica? Tanto meglio se è affiliata all’ISIS, ma, in mancanza, anche Al Qaida va bene. Lo richiedono tutti a gran voce: bisogna prevenire il terrorismo che viene dall’altra sponda del Mediterraneo. E l’Isola proprio nel Mare nostrum è immersa, ed allora ecco un blitz nelle acque territoriali, ad Olbia, con l’arresto di 10 terroristi e la ricerca di altri 8.
E non si tratta di figure secondarie del terrorismo islamico. Non perdigiorno con fantasie nella testa. A leggere la stampa puntavano in alto, addirittura a un attentato in Vaticano e al reclutamento di combattenti, cioé il peggio del peggio. Mamma li turchi! Sennonché, almeno a stare alle notizie del “Gazzettino sardo“, l’attività di questo nucleo è molto improbabile, anche perché declinata al passato prossimo o remoto. L’attentato in Vaticano non è diretto al buon Francesco (che Iddio ce lo preservi!), ma a Ratzinger, roba ammuffita dunque. Anche l’attentato al G8 di La Maddalena è un po’ retrò. Se non ricordo male, il G8 si è svolto qualche anno fa e non proprio nell’arcipelago di Garibaldi. Ma qui - ricordate? - c’era anche il buon Bellomonte che tramava: doveva bombardare i potenti del mondo, riuniti a La Maddalena, dall’aria, con un aereo. E per questa esilarante accusa il capostazione indipendenstista si è fatto alcuni anni di carcere prima d’essere assolto, ed è ancora soggetto a varie persecuzioni e vessazioni.
Strabiliante è anche l’accusa di reclutamento. Il nucleo olbiense - ci informa Radio Sardegna - starebbe raccogliendo dei fondi per edificare una moschea, ma assicura il Gazzettino con voce allarmata, non certo per pregare, quando mai… per fare proseliti da inserire nei ranghi di Al Qaeda!
E che prova spaventosa! Le intercettazioni rivelano che qualcuno di questi si è interrogato sulla salute di Bin Laden. Ma Bin non è stato ucciso da anni? E quand’era in vita, non si parlava spesso del suo probabilmente precario stato di salute dato il pessimo colorito del viso? Qualche medico, guardando la foto, ne diagnosticò anche la malattia. Anzi, più d’una volta la stampa internazionale ne ipotizzò la morte! Che si parlasse di questo in certi momenti era del tutto naturale.
Che poi nientemeno che a Olbia siano stato progettati la strage del mercato di Peshawar, Meena Bazar, avvenuta ad ottobre 2009 in cui vennero uccise più di 100 persone, sembra poco credibile anche perché, da che mondo è mondo, queste stragi sono organizzate e gestite in loco.
Poco fa il Gazzettino sardo informa che uno dei terroristi (sì perché questo è sicuro!) si vantava di avere molte conoscenze in Italia. Una prova inconfutabile e definitiva!
Insomma, al momento questa inchiesta ha caratteri improbabili, per non dire farseschi. Tuttavia - ne siamo certi - questa sensazione è dovuta al fatto che taluni giornalisti non hanno il senso del ridicolo e le sparano grosse per fare scoop fasulli, mentre - almeno così si spera - gli inquirenti avranno in mano prove ben più sostanziose. Tuttavia, pur nel riserbo dettato dalla delicatezza delle indagini, sarebbe il caso di dare all’opinione pubblica, cioé a noi poveri cittadini, qualcosa di più credibile, perché finora quanto ci viene raccontato sembra il copione di una commedia per una rappresentazione de La Pola più che il resconto di un’indagine giudiziaria. Certo, ascoltando il Gazzettino delle 7,20, ridiamo a scraccallus e iniziamo bene la giornata. Ma la giustizia è una cosa seria.

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